IL GRILLO PARLANTE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. totti10gold
     
    .

    User deleted


    29 Novembre 2007
    Italian digital divide







    La responsabile per la Società dell'Informazione e Media della Commissione Europea Viviane Reding ha rilasciato un'intervista al blog. L'Italia è sempre fanalino di coda, in compenso Levi vuole mettere la mordacchia alla Rete e Gentiloni regalare il WiMax alle società telefoniche. Il blog, invece, ha raccolto più di 100.000 firme per escluderle e per non mantenere una situazione di monopolio. Le invierò presto all'attenzione di Viviane Reding. Le Authority nazionali, a partire dalla nostra, vanno abolite e sostituite con una sola Authority europea.
    Chi volesse scrivere a Viviane Reding denunciando la situazione italiana può farlo inviando una mail a: [email protected]

    Testo:
    "La situazione italiana è molto chiara: in Europa il tasso medio di penetrazione della connettività è del 18%. l'Italia si attesta intorno al 17%, quindi sotto la media europea, ed è del 20% sotto il dato migliore. Credo che l’Italia possa davvero fare meglio, ma c’è qualcosa di più preoccupante, cioè la copertura dell’accesso.
    Guardiamo le persone che vivono nelle città: hanno accesso alla banda larga. Ma appena si esce dalle città le persone non hanno alcun accesso alla Rete. Sono ciò che chiamo “macchie bianche”, sulla mappa. Abbiamo troppe macchie bianche ed è una situazione che va cambiata perché credo che tutti abbiamo diritto all’accesso alla banda larga in una società che voglia svilupparsi in modo omogeneo.
    Nel mondo, i quattro migliori Paesi per tasso di penetrazione della connettività sono europei, mi riferisco a Danimarca, Olanda, Finlandia e Svezia. Bene. Ma abbiamo una coda orribile, con tassi bassissimi e questo, ovviamente, abbassa la media al 18%, quando i player migliori hanno un tasso del 20% più alto e la differenza con i peggiori è del 30%.
    E’ evidente che nei Paesi dove il tasso è alto c’è concorrenza nel mercato. La concorrenza porta investimenti, innovazione e ciò permette l’accesso prima di tutto agli enti pubblici, cittadini anche a prezzi accettabili. Quindi, il punto centrale è investire in concorrenza e innovazione che spingono in basso i prezzo e l’accesso verso l’alto. Questo è il motivo per cui devo promuovere le riforme in favore della concorrenza, che è il cuore dello sviluppo.
    Più offerte ci sono meglio è. Credo che tutte le tecnologie vadano usate perchè sono complementari. Infatti, non è molto economico portare la fibra ottica in un paese di montagna, ma si può usare il WiMax, è logico. Anch'esso dovrebbe essere introdotto con la competizione tra differenti aziende e la migliore dovrebbe fornire il servizio. Ma fornire il servizio è la cosa importante, non come viene introdotto. Io sono contraria a tutti i monopoli perchè non portano concorrenza. Se non c'è concorrenza non c'è accesso, è chiaro. Se ci sono più provider i cittadini possono scegliere e i più informati possono scegliere l'offerta migliore.
    Questo è il motivo per cui nella mia riforma è previsto l'obbligo per i provider di informare davvero i cittadini. La trasparenza è una regola fondamentale.
    Non credo che ci sia conflitto di interessi. Credo solo che sia da incentivare la concorrenza. Alla gente non interessa chi gli fornisce la banda larga. L'unica cosa a cui è interessata è avere il servizio a un prezzo decente.
    Non è importante il “brand”, non è importante l'operatore. E' importante che sia fornito il servizio. E il modo migliore per farlo è in un mercato concorrenziale.
    Se libero accesso significa gratuità, non sono d'accordo. Ma se vuol dire che si possa accedere liberamente all'informazione, questa è la grande battaglia che sto combattendo, in nome dell'Europa, alle Nazioni Unite in termini di Internet governance: ho spiegato con parole molto determinate che copiare le informazioni non è la strada che Internet deve intraprendere.
    Crediamo che la creatività e le libertà individuali debbano potersi esprimere in Rete e questo è il motivo per cui crediamo in una Internet libera non solo in Europa ma a livello planetario. Questa è la ragione per cui insistiamo, e l'abbiamo fatto alla conferenza sulla Internet governance a Rio, nel dire che Internet, l'informazione, deve restare libera e senza ostacoli. Il Web 2.0 è la nostra risposta a coloro che cercano di impedire che le persone siano informate.
    La mia opinione è che i blog debbano restare liberi, che la creatività e l'espressività dei blogger non siano limitate.
    Ovviamente i blog non possono essere criminali, lasciatemelo dire molto chiaramente – non credo che nessuno voglia aiutare i blog criminali – ma a parte questo i blog devono restare aperti, dovrebbero ..., devono dare alla gente la libertà di esprimersi, di dire quello che vogliono, di criticare i politici se lo vogliono. Credo che noi dovremmo imparare a (comprendere) le critiche sui blog. Io amo i blog, sono un ottimo strumento di libertà di espressione." Viviane Reding
     
    .
  2. totti10gold
     
    .

    User deleted


    30 Novembre 2007
    La guerra ai delfini di Capoverde

    Delfini sulla spiaggia a Capoverde

    Oggi vi racconto, attraverso le parole di una ragazza di Capoverde, una favola moderna.
    Il lupo non c'è più, al suo posto ci sono le basi navali americane con sottomarini nucleari. E Cappucetto Rosso non è Putin, ma, in questo caso, i delfini e, più in generale, tutte le disgraziate popolazioni che devono ospitare gli armamenti del Sogno Americano.
    Si tolgono di bocca le medicine e non hanno l'assistenza sanitaria per dare a noi le armi.

    "Ciao Beppe,
    la mia ragazza è originaria di Capo Verde, un bellissimo arcipelago di isole, fino a pochi anni fa ancora incontaminato. Leggi cosa succede:

    - Bruttissima notizia, domenica mattina alle 4 mi hanno chiamato al telefono comunicandomi quando stava accedendo...dalla notte forse verso la una, prima 10, poi 100, poi 300 delfini sono finiti spiaggiati a 9 km qui da casa al Morro de Areia...dopo Chave.
    Alle 6 siamo andati in tanti stranieri e capoverdiani per cercare di salvarli...ma dopo averli messi in acqua una quarantina e mantenuti per un pò al largo, sono ritornati a riva. Abbiamo provato per ben 9 ore , ma niente da fare, tornavano a riva e desideravano morire, non so se è così ma questa è l'impressione che se ne ricavava.
    Una vera tristezza , vedere questi delfini con le lacrime agli occhi che chiedevano solo di morire.Sono morti tutti nonostante i nostri sforzi...non è restato altro che sotterrarli.
    Lunedì di nuovo, questa volta, verso la Ribeira, tra casa nostra e Chave, davanti a dove stanno costruendo il Riu, 70 delfini spiaggiati, con l'aiuto degli operai sono stati rimessi in acqua, e dopo vari tentativi, sono andati al largo, ne sono morti solamente 5.
    Le ipotesi avanzate domenica propendevano per far risalire le cause alla presenza di imbarcazioni o sottomarini che con i loro sonar hanno disorientato o hanno spaventato o fatto impazzire i delfini.
    Oggi sappiamo...che probabilmente il responsabile è l'uomo. E' confermata infatti la presenza di un sottomarino nucleare americano arrivato a Sao Vincente...dopo aver navigato fra le isole...
    L'hanno fatto vedere in televisione nella rada dove verrà costruita la futura base navale americana. Il sommergibile ha navigato nella giornata di sabato quando si è verificato il fenomeno..nella notte fra sabato e domenica sono iniziati a spiaggiarsi in un gruppo di ben 265 delfini.
    Ma il brutto è che sono in arrivo altri 400 delfini, il cui destino sembra segnato, speriamo vivamente di no, che al momento stanno zizzagando...la radio capoverdiana ha dato l'annuncio confermato poi dalla Capitaneria di Porto.
    Un abbraccio e che il deserto e l'oceano siano con tutti noi!." Una ragazza di Capoverde


    Ps: MicroMega con il patrocinio della Provincia di Catanzaro organizza a Catanzaro domani, primo dicembre 2007, al Palazzo della Provincia (p.za Luigi Rossi) un dibattito sul tema: "La legalità è il potere dei senza potere". Intervengono: Luigi De Magistris, Marco Travaglio,Carlo Vulpio,Antonio Massari,Raffaello Magi,Marco Del Gaudio,Melania Salazar,Domenico Ciruzzi. Modera: Emilio Carnevali.
     
    .
  3. totti10gold
     
    .

    User deleted


    1 Dicembre 2007
    La Cosa

    Immagine dal film "La Cosa"

    Si discute solo di sigle, di nomi, di cose. Non del futuro. Non dei problemi. La Cosa bianca, la Cosa rossa, la Cosa ancora senza nome dello psiconano, la Cosa cooperativa biancorossostinto di Topo Gigio Veltroni. Cosa Nostra, che ha il copyright, per il momento non presenta proprie liste, si accontenta di qualche prestanome.
    I nostri dipendenti vanno in giro, fanno cose. Cambiano il nome del partito per far perdere le tracce. Per fare movimento. Fanno polveroni. Oscurano i fatti. I giornali scrivono pagine sugli incontri dei leader, sui grandi comunicatori, sulle larghe intese. Ma, caro Topo Gigio, chi ha votato questo centro sinistra non vuole nessuna intesa con il partito di Previti, Dell’Utri e Berlusconi. So già che risponderai:” Ma cosa mi dici maiii...”.
    Di quali leader stanno cianciando? Dei leader della mutua? La mancanza di sicurezza e le nuove povertà, una magistratura serva o emarginata e un livello di informazione tra il Botswana e la Nigeria di chi sono figlie? Ve lo dico io. Sono figlie di puttana. Le nuovi sedi di partito, i nuovi simboli, le calze della Brambilla e De Mita che fa il tutor dei nuovi dirigenti del PD. E non basta.
    La Moratti, sidaco di Milano, è indagata, bene, questo blog su richiesta di due coraggiosi giornalisti (sono pochi, ma ci sono ancora) ne aveva anticipato le ragioni il 4 luglio del 2007.


    Clicca il video

    Perchè i giornali nazionali non ne hanno scritto? Perchè i Tg di Raiset non hanno approfondito? Per dare la notizia bisogna aspettare sempre i magistrati. Dopo non se può fare a meno e, comunque, la parola è data solo agli imputati. Che sono sereni, sempre sereni, ci prendono serenamente per il c..o. Scommetto che i magistrati di Milano faranno la fine di De Magistris e della Forleo, trasferiti, calunniati o deferiti e nessuno ne parlerà più.
    Tra qualche giorno depositerò le firme del V-day, farle certificare è stato un duro lavoro. Le porterò personalmente al Senato e ho chiesto un incontro a Franco Marini, il presidente, per spiegargli l’iniziativa. La presentazione della legge di iniziativa popolare “Parlamento Pulito” dovrebbe avvenire in aula nei primi mesi del 2008. Stay tuned!
     
    .
  4. Quirita
     
    .

    User deleted


    SCUSAMI MARCO...POSSO???

    Francesco Campanella
    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


    Francesco Campanella, mafioso "pentito", ex braccio destro del boss di Villabate Nino Mandalà, nasce a Palermo nel Luglio del 1972 e dopo una carriera politica lampo fu eletto, all'età di 24 anni circa, presidente del consiglio comunale di Villabate e mantenne la carica fino allo scioglimento del consiglio comunale stesso nel 1999 a causa di infiltrazioni mafiose. Nel 2000 fu nominato segretario nazionale dei giovani dell'UDEUR[1]. Nel 2001 abusò della sua posizione e delle sue conoscenze fra le istituzioni comunali di Villabate per falsificare la carta d'identità che Bernardo Provenzano utilizzò per recarsi all'estero per ricevere terapie mediche[1].

    È uno dei pentiti di mafia tuttora in galera, che testimonia i contatti tra mafia e politica. Tanto da meritare l'appellativo di "colletto bianco" della mafia. Clemente Mastella e Salvatore Cuffaro furono suoi testimoni di nozze[2]. Anche il deputato Francesco Saverio Romano fu presente al matrimonio, secondo le dichiarazioni di Campanella; Romano ha però smentito [2]


    Le rivelazioni dell'ultimo pentito di mafia Ribaltone e invito a Mastella: avrai la Camera Al matrimonio di Francesco Campanella c’erano anche Cuffaro e l’attuale deputato Udc e sottosegretario al Lavoro Saverio Romano STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
    DAL NOSTRO INVIATO
    PALERMO - L’ultimo pentito di mafia è un impiegato di banca, ha 33 anni e viveva a Villabate, 20 chilometri a est di Palermo; ultimo domicilio in via Giovanni Falcone. Più che le cosche ha frequentato i partiti politici e le segreterie dei potenti. Per lo più quelli di centro. A 14 anni era nell’Azione cattolica, poi entrò nel movimento giovanile della Dc, quindi passò all’Udeur. È stato presidente del Consiglio comunale di Villabate, sciolto per infiltrazioni criminali. Francesco Campanella frequentava i politici e i politici frequentavano lui. Anche quelli che, stando ai suoi racconti, facevano accordi e affari con Cosa Nostra. Come lui, del resto. Per questo ora è considerato una mina vagante. Ma prima, i politici non disdegnavano di condividerci discorsi e opinioni. Il governatore della Sicilia, Totò Cuffaro, perfino la casa di Roma. Particolari che, dopo il «pentimento», sono finiti nei verbali raccolti dalla Procura antimafia di Palermo.
    Al matrimonio di Campanella, l’11 luglio 2000, tra gli ospiti d’onore c’erano Cuffaro, Clemente Mastella, l’attuale deputato Udc e sottosegretario al Lavoro Saverio Romano. Il ministro Totò Cardinale era invitato, ma «mandò un telegramma dicendo che era fuori e non poteva partecipare». Gli invitati festeggiavano a Villa Filangeri, ma il tavolo dei politici fu presto tempestato di telefonate perché al Palazzo della Regione si stava consumando il rovesciamento della maggioranza dal centrosinistra al centrodestra. Cuffaro cambiò schieramento, Mastella no. I due litigarono, e quando Campanella tornò dal viaggio di nozze organizzò un incontro a Roma. «Portai Cuffaro da Mastella - racconta il pentito in uno dei tanti interrogatori ai pm antimafia -, che lo ricevette sulle scale, non lo fece neanche entrare a casa. Gli disse: "Cosa vuoi?" e Cuffaro disse: "Sono stato dal Cavaliere, questo ci prende a tutti, vieni con me perché io faccio il presidente della Regione e tu fai il presidente della Camera». Mastella sgranò gli occhi, mi guardò e mi disse: "Gielo dici tu che è cretino o glielo dico io?"».
    Effettivamente l’anno successivo Cuffaro fu eletto governatore della Sicilia per il centrodestra, sotto le insegne del Ccd-Cdu poi diventato Udc. Campanella restò dalla parte di Mastella e divenne segretario giovanile dell’Udeur. Voleva restituire le chiavi della casa romana a Cuffaro, che le rifiutò: «Per cui io continuavo a dormire a casa di Cuffaro... Continuava questa convivenza, anzi addirittura lui mi chiedeva di dargli tutte le informazioni del centrosinistra relativamente alle elezioni politiche, perché io partecipavo a tutta una serie di riunioni...». Questo delle informazioni sembra un chiodo fisso di Cuffaro. Tanto che nel settembre scorso, quando Campanella sta riempiendo i primi verbali considerati attendibili dai magistrati di Palermo, chiese a un comune amico «se aveva notizie di questa collaborazione e su cosa io stessi dicendo di lui...». Nel 2003, invece, fu lu stesso Cuffaro ad avvisare Campanella in un incontro (negato dal governatore) avvenuto nel garage della Regione, lontano da sguardi indiscreti: «Era stravolto e mi disse "Tu sei nei guai perché sei controllato, c’è un’indagine a tuo carico, sei controllato dalla magistratura... Tu, Mandalà e tutta la comarca ...».
    Mandalà è un nome di rispetto a Villabate: papà Nino è stato arrestato, ora è libero per scadenza termini, imputato di mafia in attesa di giudizio; il figlio Nicola (quello che con Campanella si vantava di «tenere» Provenzano nel 2003, quando gli organizzò il viaggio a Marsiglia contando anche sulla collaborazione di Campanella) è in galera da gennaio. Anche lui accusato di mafia. Gente che, stando ai racconti nel neo-pentito, faceva e disfaceva le candidature in quel lembo di Sicilia. Per esempio alle elezioni politiche del 2001: «Mandalà mi disse che Saverio Romano era stato autorizzato a candidarsi in quel collegio come precedentemente Gaspare Giudice (deputato di Forza Italia, imputato di associazione mafiosa nello stesso processo contro Nino Mandalà, ndr ) perché in quel collegio non c’è candidato che non è espressione della mafia». Lo stesso Mandalà volle inserire nelle liste elettorali Giuseppe Acanto, e Campanella commenta: «Io mi stranizzai che Cuffaro non se ne lamentasse, anche perché conosceva lo spessore criminale di Mandalà, ma era visibilmente preoccupato di un’altra cosa... Dice "io ho un problema, devo fare Borzacchelli deputato"», riferendosi all’ex-maresciallo Antonio Borzacchelli, arrestato nel 2004.
    Campanella chiese a Cuffaro perché tenesse tanto a quella candidatura ed ecco la risposta riferita dal pentito: «E’ un carabiniere, ci serve perché ci protegge da tutto il meccanismo delle indagini». Per ogni necessità, spiega il politico-pentito, Cuffaro aveva dei referenti. Come quando, da assessore regionale all’agricoltura, intervenne sul Patto territoriale di Bagheria: «Grazie all’onorevole Cuffaro riuscimmo di notte a falsificare le carte di un’impresa di Villabate facendola passare da non aggiudicataria ad aggiudicataria di un contributo di un miliardo di lire». Per quella storia, accusa Campanella, fu concordata una tangente, ma lui di soldi a Cuffaro dice di non averne mai dati: «Lui settorizzava». E ricorda di quando si trattò di pagare la propaganda elettorale dopo le Europee del ’99 a una tipografia di Bagheria, che per ironia della sorte si chiama Provenzano. L’Udeur versò un contributo di 90 milioni, ma «Cuffaro mi disse che aveva ripagato la tipografia avendogli fatto prendere un sacco di lavori anche per l’Assessorato regionale, maggiorati». Quindi: «A fronte di fattura il partito pagava Provenzano, che avrebbe provveduto a incassare gli assegni e restituire i 90 milioni che sarebbero ritornati nella disponibilità di Cuffaro».

    Giovanni Bianconi
    13 dicembre 2005


     
    .
  5. Quirita
     
    .

    User deleted


    DI ELIO VELTRI
    Democrazia e legalità

    Ci saranno ancora magistrati disponibili a indagare sui potenti, sui ricchi e sui politici? Io credo che saranno davvero pochi. Negli anni passati, da destra e da sinistra, la magistratura più coraggiosa e competente è stata mazzolata a dovere.Il caso Forleo è emblematico. Il procuratore generale della Cassazione Mario Delli Priscoli, vuole metterla in castigo non per le tante balle che hanno raccontato i giornali e le tv: esposizione mediatica, lacrime, rifiuto della scorta, pressioni subite e raccontate da altri magistrati i quali da veri cuor di leone hanno subito smentito. No, al Procuratore generale di tutto questo non frega niente. La Forleo deve essere punita per l’ordinanza con la quale chiama in causa il gota dei Ds, defunto ma rimpiazzato dal partito democratico, sempre vivi e vegeti. In particolare D’Alema e Latorre, più dalemiano di D’Alema. Giuristi di rango hanno spiegato che la legge Boato era una schifezza.

    Non importa, quel giudice ha esorbitato ed è andata oltre il si dice ma non si fa, tipico di questa Repubblica delle banane.

    Il più grande processualista italiano, Franco Cordero, ha scritto che Forleo non poteva fare diversamente. E chi se ne frega.



    Ma come si permette un giudice, donna per di più, di dire che D’Alema e Latorre hanno partecipato attivamente al progetto della scalata Unipol di Consorte? L’avvocato della Forleo spiegherà al Procuratore generale che le intercettazioni telefoniche sono chiare e che i due erano parte attivissima e non solo spettatori e tifosi e che hanno ricevuto informazioni riservate che costituiscono reati. Ma, Lui, il Procuratore Generale farà finta di non capire, dirà che Cordero non fa testo,che la legge è si uguale per tutti ma, come nella Fattoria degli animali di Orwell, alcuni sono sempre più uguali degli altri.

    Molti, ingenuamente, pensavano che estromesso Berlusconi dal governo sarebbe cambiato tutto e che i magistrati avrebbero potuto fare tranquillamente il loro lavoro. I fatti, ampiamente previsti, peraltro, dimostrano che così non è.

    Nella Repubblica delle banane solo i grulli possono continuare a pensare che i magistrati sono autonomi e che la legge è uguale per tutti.

    D'altronde, di fronte alla cronaca nera e al gossip che invade i tg, queste non sono altro che Bazzecole.

    Senza giudici come Forleo, Ricucci sarebbe oggi il padrone del Corriere; Gnutti avrebbe comprato e venduto la Fiat come ha fatto con Telecom e avrebbe licenziato Marchionne. Fiorani avrebbe dato direttive e consigli al governatore Fazio rimasto al suo posto.

    L’italietta si ridesta e chi rompe il giocattolo deve pagare

    Elio Veltri
    Fonte: www.democrazialegalita.it/

    Link: http://www.democrazialegalita.it/bazzecole...agRiass2007.htm
    5.12.07
     
    .
  6. Quirita
     
    .

    User deleted



    Bazzecole***2007

    Rubrica di Elio Veltri

    ***commenti&contatti Elio Veltri ,Bazzecole...

    Novembre 2007

    Clementina Forleo: Wanted Ci saranno ancora magistrati disponibili a indagare sui potenti, sui ricchi e sui politici? Io credo che saranno davvero pochi. Negli anni passati, da destra e da sinistra, la magistratura più coraggiosa e competente è stata mazzolata a dovere.Il caso Forleo è emblematico. Il procuratore generale della Cassazione Mario Delli Priscoli, vuole metterla in castigo non per le tante balle che hanno raccontato i giornali e le tv: esposizione mediatica, lacrime, rifiuto della scorta, pressioni subite e raccontate da altri magistrati i quali da veri cuor di leone hanno subito smentito. No, al Procuratore generale di tutto questo non frega niente. La Forleo deve essere punita per l’ordinanza con la quale chiama in causa il gota dei Ds, defunto ma rimpiazzato dal partito democratico, sempre vivi e vegeti. In particolare D’Alema e Latorre, più dalemiano di D’Alema. Giuristi di rango hanno spiegato che la legge Boato era una schifezza.

    Non importa, quel giudice ha esorbitato ed è andata oltre il si dice ma non si fa, tipico di questa Repubblica delle banane.

    Il più grande processualista italiano, Franco Cordero, ha scritto che Forleo non poteva fare diversamente. E chi se ne frega.

    Ma come si permette un giudice, donna per di più, di dire che D’Alema e Latorre hanno partecipato attivamente al progetto della scalata Unipol di Consorte? L’avvocato della Forleo spiegherà al Procuratore generale che le intercettazioni telefoniche sono chiare e che i due erano parte attivissima e non solo spettatori e tifosi e che hanno ricevuto informazioni riservate che costituiscono reati. Ma, Lui, il Procuratore Generale farà finta di non capire, dirà che Cordero non fa testo,che la legge è si uguale per tutti ma, come nella Fattoria degli animali di Orwell, alcuni sono sempre più uguali degli altri.

    Molti, ingenuamente, pensavano che estromesso Berlusconi dal governo sarebbe cambiato tutto e che i magistrati avrebbero potuto fare tranquillamente il loro lavoro. I fatti, ampiamente previsti, peraltro, dimostrano che così non è.

    Nella Repubblica delle bananesolo i grulli possono continuare a pensare che i magistrati sono autonomi e che la legge è uguale per tutti.

    D'altronde, di fronte alla cronaca nera e al gossip che invade i tg, questenon sono altro che Bazzecole.

    Senza giudici come Forleo, Ricucci sarebbe oggi il padrone del Corriere; Gnutti avrebbe comprato e venduto la Fiat come ha fatto con Telecom e avrebbe licenziato Marchionne. Fiorani avrebbe dato direttive e consigli al governatore Fazio rimasto al suo posto.

    L’italietta si ridesta e chi rompe il giocattolo deve pagare

    OTTOBRE 2007

    16 0TT0BRE 2007 La Calabria e il Partito democratico. E’ proprio vero, come dice Veltroni, da ieri L’Italia è già un’altra. E’ bastato votare alle primarie perché il paese, come in un sogno, voltasse pagina. Naturalmente il cambiamento in tempo reale è tale se viene dalle regioni che vivono il maggiore disagio.

    La Calabria è, anzi era, fino a Domenica, la regione più disastrata e da lì arrivano le maggiori novità.

    Si è suicidato il pentito del delitto Fortugno. Sicuramente l’ha fatto perché avendo accusato la ndrangheta, che non c’è più, il rimorso era tale da non lasciargli scampo. Prima delle primarie forse qualcuno avrebbe anche azzardato che avrebbero potuto suicidarlo. Ma dopo le primarie il suicidio è certo. Altre ipotesi sarebbe illazioni e dietrologie. L’Italia e con essa la Calabria, non sono forse già cambiate?

    Ma il dato più significativo viene dal voto calabrese. La Calabria è diventata la regione più democratica del paese se è vero che si è registrata la percentuale più alta di votanti. Ben 201.000, pari al 67% di quelli che votarono alle primarie di Prodi nel 2005. Se poi si guarda dentro il voto il salto democratico della Regione appare straordinario indiscutibile . Veltroni chiude con il 61%. Letta con il 7’7%. Chi miete il successo più consistente? Mah, la Rosy Bindi! Una donna coraggiosa, senza macchie e senza scheletri negli armadi.

    Rosy ha raccolto il 30’6% dei suffragi. E siccome è una persona specchiata, due sono le possibilità: o la Calabria è già simile alla Svezia ed è diventata un esempio di democrazia o i collettori di voti della Bindi sono capibastone in grado di raccogliere voti a man bassa anche nelle zone dove il controllo delle cosche è maggiore.

    Bindi dovrebbe approfondire e trarre le conclusioni perché il sottogoverno e la ndrangheta in Calabria possono anche sfiorare persone al di sopra di qualsiasi sospetto.

    In Provincia di Reggio Calabria la ministra ottiene 12 000 voti. Nel collegio di Siderno, sponsorizzata dal senatore Pietro Fuda(ve lo ricordate?) ottiene 4335 voti; nel collegio di Palmi ne ottiene 1464; in quello di Locri ben 3031. E cioè tra Palmi, Locri e Siderno ne rastrella 9000. Io fossi in lei mi preoccuperei. A meno che da cattolica rigorosa qual’è non pensi di essere stata miracolata non dai padrini che l’hanno sostenuta e che sul suo nome si sono giocata la leadership in vista delle prossime elezioni utili, ma dal Padreterno in persona.

    Meditare Rosy, meditare!…..


    SETTEMBRE 2007

    28 settembre 2007.Mastella, Di Pietro e il Teatrino dell’informazione. Una mia frase ad un giornalista della Stampa sull’immobiliare ANTOCRI di Antonio Di Pietro, che oramai tutti quelli che leggono i giornali e navigano su Internet conoscono, e della quale in un dibattito a Milano ha parlato lo stesso Di Pietro dicendo che ha sbagliato (sempre dopo!) ad affittare locali di sua proprietà all’Italia dei Valori di cui è stato socio unico e ora sono in tre, ha scatenato i giornalisti che mi hanno telefonato per saperne di più. Mi ha chiamato anche il direttore del Campanile, il giornale (si fa per dire) di Mastellache vende tre copie ed è mantenuto coi soldi pubblici, ansioso di fare le scarpe al collega di governo, col quale un giorno si e l’altro pure si alterna a minacciare la crisi di governo e a ricattare Prodi. Al direttore del Campanile ho ricordato che il Ministro della Giustizia sull’argomento ha ricevuto una lettera documentata e dettagliata che ho ricevuto anche io così come l’hanno ricevuta il Capo dello Stato, il Capo del governo e il Senatore D’ambrosio. Quindi, che si rivolga al suo datore di lavoro.

    Agli altri ho detto che non avevo voglia di parlare di Di Pietro perché in questi giorni ho cose più importanti da fare, come la organizzazione della manifestazione di piazza Farnese. Poi mi è stato detto che una mia frase alla Stampa è stata ripresa anche dal telegiornale de la7.

    Naturalmente giornali e telegiornali non hanno alcuna voglia di fare una inchiesta seria sulla gestione dell’Italia dei Valori e nemmeno si preoccupano più di tanto del modo in cui il finanziamento pubblico ai partiti viene utilizzato, pur sapendo che è il più elevato in Europa, che a detta della Corte dei conti è maggiore delle spese che dichiarano i partiti, che se un segretario di partito con i soldi del finanziamento pubblico compra una villa o la Ferrari non succede nulla. Eppure si tratta di unargomento fondamentale per riproporre con forza il problema della responsabilità giuridica dei partiti, caposaldo delle proposte della Lista Civica Nazionale e di una mia proposta di legge nella legislatura in cui sono stato deputato.

    Giornali e televisioni sono interessati solo agli scambi di accuse e al gossip tra ministri: si io ho portato mio figlio sull’aereo di Stato, ma c’erano anche Rutelli e la Palombelli. Perché non parlate anche di loro? Si io ho comprato le case degli enti pubblici a due soldi, ma tu hai fittato le tue case al tuo partito che ti ha pagato con il finanziamento pubblico ecc Insomma quello che conta è dimostrare che Loro, gli appartamenti alla Casta, sono tutti uguali e stanno tutti nella palude.

    D'altronde Mastella qualche tempo fa sul Corriere aveva bollato Di Pietro come “ Zavorra Morale” e Tonino non se l’è presa più di tanto perché era solo uno scherzo di quelli che si fanno a Ceppaloni.

    Ma soprattutto, nei prossimi giorni, si scatenerà il gioco del cerino per vedere a chi resta in mano nella corsa per mandare a casa Prodi.

    Perciò ne vedremo delle belle. Anzi no, vedremo il peggio della politica del centro sinistra, mentre il Caimano se la gode a Villa Certosa, circondato dall’affetto e dalla devozione di giovani aspiranti veline e letterine, contese dai circoli di dell’Utri e della Brambilla, per acculturarle...

    LEGGI LO SPECIALE DI GENOVA.WEB.




    04 settembre 2007. E’ Figli so piezze e’ core.Lo Stato svende le case e i politici comprano, facendo affari colossali. Una giornata di polemiche. Qualche minaccia di querele. Poi il silenzio. Come sempre. La Casta manda a dire di non provarci perché tanto fa quello che vuole. Interessi privati e interessi pubblici si mescolano ma nessuno può metterci il becco. I partiti sono onnipotenti, ma solo negli affari. Sono associazioni private senza responsabilità giuridica e quindi non rispondono a nessuno. Nemmeno agli elettori i quali non decidono più nulla.

    Tra i politici che hanno fatto affari d’oro Casini e Mastella. Tutto regolare dicono loro. E chi ne dubita? Anzi, vanno risarciti perché la Seconda Repubblica non è mai nata e loro ci hanno rimesso la Prima. Anche se, ad essere sinceri, stanno meglio ora che nella Prima perché allora la concorrenza era maggiore e di migliore qualità.

    Nel “Caso”, un caso a parte è quello della famiglia Mastella. I figli si sa, come dice Eduardo, “so piezze e core” e papà Clemente giustamente si preoccupa. Pellegrino aveva tentato con il calcio e con la Gea. Ma lì c’erano marpioni di tre cotte e si è defilato. Poi ha messo su famiglia con un matrimonio nel quale è stato ossequiato da tutto il mondo politico, celebrato nel centro del mondo della politica italiana che è Ceppaloni, dove ormai tutti corrono ad ossequiare Clemente.L’ha fatto persino Benigni che il ministro hapreso in braccio: Mastella come Berlinguer! Se oggi non sei invitato a Ceppaloni e a Telese non conti un ca…

    Tornando a Pellegrino, dall’economia del calcio, al calcio per fare l’economista il passo è breve e ora fa il consulente di Bersani. Per questo le liberalizzazioni vanno a gonfie vele e noi non sapevamo darcene una ragione. Consulenza pagata poco dato il lignaggio del consulente: solo 32 mila euro. Una parcella da beneficenza al servizio dello Stato.

    Ma siccome i figli “so piezze e core” le cose a Elio e Pellegrino Mastella sono andate meglio con alcune case svendute dagli enti. L’Espresso racconta che Clemente ha comprato sul Lungotevere Flaminio “5 appartamenti intestati a moglie e figli per un totale di 26 vani più balconi e terrazzo su tre lati, due verande e un box auto” per 1,2 milioni di euro. Sempre l’Espresso scrive che in zona gli appartamenti si vendono a 5000/6600 euro al metro quadro. Quindi un bell’affare!

    Altro affare sempre secondo l’Espresso in LargoArenula dove la società “ servizi e sviluppo” dei figli del segretario UDEUR ha acquistato un appartamento al IV piano pagato 1’4 milioni di euro ma vale molto di più. In questo caso ci sarebbe di mezzo il giornale del partito, “ IL Campanile” che ha preso i contributi dello Stato e poi ha ceduto alla società dei figli del ministro l’affare.

    Mastella ha minacciato querele. Il problema è di sapere se gli acquisti ci sono stati o no e se i prezzi sono quelli pubblicati dall’Espresso. Tutto regolare naturalmente. E poi come sottolinea il settimanale il motto dell’UDEUR è” la famiglia prima di tutto”. Anche se io preferisco Eduardo e dico:” E figli so piezze e core”. I propri naturalmente. Quegli degli altri “so figli e puttana…”


    AGOSTO 2007

    27 agosto 2007. La Ndrangheta come un Reality.Sono in Calabria, da molti anni mi occupo di mafie e di ndrangheta, ho fatto una campagna elettorale contro la ndrangheta scortato dai carabinieri, ma alla manifestazione del partito democratico non ci vado.Non ci vado per le seguenti ragioni:A Nessuno è consentito di usare la strage di Duisburg come cassa di risonanza per le primarie del partito democratico;
    A nessuno è consentito di usare la strage di Duisburg come un reality televisivo al quale partecipano responsabili politici che da almeno 20 anni sanno come stanno le cose in Calabria( e se non lo sanno vanno interdetti dalla vita pubblica) e non hanno mosso un dito per combattere davvero la ndrangheta;
    A nessuno è consentito dire che per combattere la ndrangheta è necessario confiscare i beni e i soldi, interrompere i rapporti sociali e soprattutto quelli politici e poi marciare insieme con chi ha taciuto o addirittura ha convissuto in silenzio favorendo il rafforzamento delle cosche e determinando la resa incondizionata dello Stato;
    A nessuno è consentito chiamare a raccolta le persone per bene insieme a decine di politici condannati, inquisiti, collusi i quali si sbracciano in dichiarazioni false davanti alle telecamere, sapendo che il giorno dopo ricominceranno a delinquere, ad abusare del denaro pubblico, a sistemare sodali, amici e parenti;
    A nessuno è consentito, come ha fatto il viceministro dell’interno Minniti, di andare in televisione, affermare che la relazione amministrativa sull’ASL di Locri dovrebbe essere letta nella scuole e poi chiuderla in un armadio del ministero dell’interno e lasciare che chi con coraggio l’ha pubblicata( come abbiamo fatto noi di Democrazia e Legalità insieme a pochi altri) venga indagato;
    A Veltroni che è persona intelligente dico: caro Walter se vuoi salvare il salvabile, in extremis, invita le truppe del malaffare a stare a casa, a sparire per un giorno e pretendi dal governo e dalla maggioranza che lo sostiene di approvare in un mese una riforma che istituisca l’Agenzia per le Confische con l’obiettivo di confiscare i beni di ogni tipo in un anno come in America, di venderli, di destinarli a servizi pubblici e di trattare con procedura d’urgenza con l’Unione europea la bonifica dei paradisi fiscali collocati in Europa. Pretendi dai partiti che partoriranno il partito democratico di isolare inquisiti e collusi, di costringere alle dimissioni deputati, senatori, consiglieri regionali e degli enti locali che sono inquisiti per reati contro la pubblica amministrazione o che dalle indagini della magistratura risultino avere avuto rapporti con organizzazioni criminali.
    Se il verbo cambiare vuole significare ancora qualche cosa è necessario passare dalle parole ai fatti. Il resto è fuffa. Imbroglio.

    12 agosto 2007.Valentino Birichino...Valentino Rossi, modello di sport e di vita, insignito di laurea Onoris Causa, inseguito dagli sponsor, invidiato dai giovani e giovanissimi per la sua motomaestria, il sorriso accattivante, la gioia di vivere, le veline e velinazze che quando lo vedono sbavano, fin da piccolo ha avuto il pallino di frodare, fottere lo Stato ed evadere le tasse.

    Che volete farci. Farsi fotografare vicino alla Gioconda di Leonardo e fregare lo Stato è una furbata tutta italiana.

    Lui, Valentino, ha imparato subito e a 20 anni aveva già costituito una società in Svizzera per fottere il fisco. Poi le scatole cinesi si sono moltiplicate mentre le folle lo osannavano e gli urlavano:” Valentino vai che sei tutti noi, anche quando non paghi le tasse!”.Ma uno che vuole fare il furbo alla luce del sole non può sgarrare. Come prima cosa Valentino dovrebbe licenziare i suoi costosi consulenti. Se avesse letto il Topino Intrappolato non gli sarebbe andata male perché avrebbe messo in pratica i consigli degli specialisti veri come Janson Lotery, senior consultant dell’Sfc Group il quale consiglia di aprire una società americanaa Washington DC, di gestirla nell’isola di Madeira e poiun ufficio a Londra e il conto corrente nell’isola di Man che è impenetrabile. Hai capito Valentino? Se si vuole rubare da signori, anzi da professori, sia pure Honoris Causa, bisogna farsi furbi. E poi non bisogna esagerare. Tu avevi più automobili di lusso del Cavaliere. E questo è intollerabile.

    Quindi un consiglio: licenzia il tuo commercialista e comincia da capo perché, tanto in Italia non succede niente e quella che ti hanno fatto è tutta pubblicità. D’altronde uno Stato che sugli accertamenti fiscali della guardia di finanza incassa solo l’uno per cento di quanto accertato, le tasse non vuole farle pagare. Vedrai che gli sponsor aumentano e che la Canalis torna all’ovile.

    Ma dovresti dire a mammina di chiudere la bocca. Perché nella tempesta o finta tempesta che sia, non può dire che la sua preoccupazione maggiore è la tua prossima gara. In Italia non capita, noi siamo abituati, ma negli altri paesi del mondo potrebbero anche coprirti di insulti. E se lo fanno, la gara non la vinci davvero. Perciò mammina sbaglia. Amen




    01 agosto 2007. "Due Poltrone per Uno." Che il partito democratico fosse la somma di due oligarchie l’avevamo capito da tempo, tanto è vero che l’abbiamo scritto chiaro e tondo nel Manifesto sulla Riforma della Politica che ha dato il via al cammino per la costruzione della Lista Civica Nazionale.Ma anche le oligarchie si danno delle regole che vogliono siano rispettate proprio perché se vengono violate l’oligarchia che le ha fatte rischia di essere messa in discussione. Pannella e Di Pietro hanno cercato di forzare le regole e sono stati fermati. Per la verità Pannella qualche ragione ce l’ha, dal momento che sciogliere il Partito Radicale non è facile nemmeno per lui e, forse, non ha nemmeno la capacità giuridica per farlo.Ma Di Pietro è davvero incomprensibile. Lui dell’Italia dei Valori è socio unico. Quindi l’Italia dei Valori è sua. Se è sua può scioglierla quando gli pare e anche venderla, ammesso che qualcuno come Di Gregorio, sia disponibile a comprarla. E’ tanto sua che gli immobili che ha comprato a Milano e Roma, di sua proprietà, li ha fittati all’Italia dei Valori che ha pagato il fitto con i soldi del finanziamento pubblico. Naturalmente Antonio ha fatto tutto da solo come si addice a un socio unico. IL bello è che quando ha saputo che non lo volevano nel PD e cioè non gli volevano dare una poltrona importante, a vita, nell’Oligarchia si è arrabbiato, ha minacciato sfracelli nella maggioranza di governo e ha detto:” Un partito per potersi definire davvero democratico deve essere aperto e pluralista altrimenti semplicemente non è”. Detto da lui, socio unico di tutto, è davvero divertente. Ricordate il film con Eddy Murphy “ Una poltrona per due”? Antonio di Pietro, che a cinema non va, aveva pensato bene di avere due poltrone( PD e IDV) per uno. Se stesso. Caro Antonio, un po’ troppo anche per uno come te!

    LUGLIO 2007

    07 luglio 2007 . "Il Regime c’era e la Casta lo sapeva." Leggo su Repubblica i nominativi dei singoli e delle Associazioni spiati da Pio POMPA per conto del SISMI.Per quanto mi riguarda, se i documenti pubblicati da Repubblica, sono veri, ho collezionato un primato invidiabile, dal momento che sono stato spiato come singolo da “disarticolare”( essendo medico conosco il significato anatomico del termine) perché “ nemico” di Berlusconi; come fondatore di Democrazia e Legalità e direttore del periodico on line democrazialegalita.it ; come co-fondatore di Opposizione Civile.I pochi che si sono opposti davvero alla politica e ai metodi del Cavaliere hanno vissuto in una Repubblica a sovranità limitata con gli sgherri alle calcagna . Anche perché gli altri, la maggior parte della Casta, con il Cavaliere flirtava, inciuciava, intrallazzava beatamente. E ogni volta che qualcuno degli oppositori parlava di Regime si beccava anche le contumelie dei compagni di viaggio ai quali la parola Regime( ricordate?) provocava l’orticaria. Sono gli stessi che stanno al governo, in Parlamento fin da quando erano nella culla e succhiavano il latte materno. Gli stessi che hanno sistemato decine di migliaia di amici e sodali in Parlamento, nelle regioni, nelle comunità montane, nelle province, nei comuni, nelle municipalizzate , nelle ASL, alla RAI, negli studi professionali. Ovunque. Aspese dello Stato. Gli stessi che ora fanno finta di scandalizzarsi. Gli stessi che hanno sistemato al Consiglio di Stato il generale Pollari capo del SISMI, che gli hanno dato la solidarietà quando i magistrati di Milano l’hanno inquisito per concorso in sequestro di persona. Gli stessi che sanno che Pollari ha argomenti convincenti per farli tacere o che temono che Pollari li abbia.Perciò lo avevano nominato anche consulente del Presidente del consiglio. Gli stessi che hanno sistemato al ministero Pio Pompa. Gli stessi che hanno contribuito a fare di questo paese un crocevia di illegalità di ogni genere e che non hanno alcuna volontà di ripristinare la legalità repubblicana e istituzionale perché nella legalità finirebbero le loro carriere e quelle dei loro amici politici e personali. Gli stessi che predicano contro le lottizzazioni e lottizzano dalla mattina alla sera. Gli stessi che spiegano ai figli che è meglio avere un incarico pubblico che studiare e lavorare. D’altronde cosa volete che siano una manciata di magistrati, giornalisti, politici per bene spiati dai Servizi che avrebbero dovuto tutelarli? Per loro sono solo Bazzecole. Ma noi che nellapalude non ci siamo mai stati urliamo: fateci sognare, andavetene!

    GIUGNO 2007

    12 giugno 2007. " Centro Sinistra a perdere" Nuova pesante sconfitta del centro sinistra nei ballottaggi di domenica. In un anno questa coalizione a perdere ha creato tutte le condizioni per una travolgente vittoria di Berlusconi che non aveva mai vinto le amministrative e ha governato il paese come una Repubblica delle banane.Questo centro sinistra non solo è “antipatico”, come ha scritto Ricolfi, ma sta sulle scatole ai cittadini, compresi quelli che l’hanno votato. Compresi noi che lo abbiamo votato. Perché? Per la semplice ragione cheSono quelli che l’indulto l’hanno fatto per gli amici potenti come Tanzi, Consorte, Fiorani, il “compagno” Ricucci e tanti parlamentari, consiglieri regionali e sindaci;Sono quelli che trescano con i capi dei servizi segreti come Pollari, Pio Pompa e compagni e anziché lasciarli processare dalla magistratura li promuovono;Sono quelli che dicono che il comandante della guardia di finanza Speciale è sleale e indegno e gli propongono di spostarsi alla Corte dei Conti con lauto stipendio;Sono quelli che sostengono Consorte, Ricucci e gli altri furbetti del quartierino nelle scalate alle banche e al Corriere e gli dicono “ fateci sognare”;Sono quelli che parlano di costi della politica e gonfiano ogni giorno i costi della politica per sistemare amici, familiari e compagni;Sono quelli che attaccano i magistrati che fanno il loro dovere perché non tollerano controlli di legalità come non li tollera Berlusconi;Sono quelli che cementificano il bel paese in tutte le regioni che governano;Sono quelli che tollerano l’economia illegale e criminale che evade tasse e contributi e non muovono un dito per confiscare le ricchezze e i beni delle mafie;Sono quelli che sostengono le fusioni delle banche e favoriscono la scalata alle presidenze di Mediobancadi Geronzi, nonostante cinque procedimenti penali in corso per reati gravissimi;Sono quelli che fanno affari e mescolano politica e affari, come documentano Barbacetto e Stella nei loro libri;Sono quelli che hanno dimenticato i conflitti di interessi e difendono solo gli interessi;Sono quelli che appartengono alla Casta;Sono quelli che non cambiano mai e non se ne vanno mai;Sono quelli che bisogna mandare a casa alle prossime elezioni;Sono quelli che noi non voteremo più e al loro posto voteremo facce nuove, pulite e giovani fuori dai partiti;Loro però diranno che le nostre sono solo Bazzecole e non faranno una piega.

    MAGGIO 2007

    23 maggio 2007. "La politica è in crisi e i cittadini sono incazzati: lo scoprono D’Alema, Violante e Bertinotti " Dalle pagine del Corriere della Sera, a titoli cubitali, i tre ci fanno sapere che la politica è in crisi e non tira più, i cittadini sono delusi e incazzati e si delinea una stagione come quella del 1992. Ma non l’avevamo detto noi da alcuni anni? Da quando abbiamo scritto libri, organizzato convegni, fatto appelli per il Codice etico, girato l’Italia in lungo e largo per spiegare che il paese era alla frutta e la politica nel pantano? Ma noh, quando mai! Noi avevamo sognato. Come abbiamo sognato quando nei consigli comunali abbiamo presentato documenti pieni di dati, abbiamo urlato per essere ascoltati ed abbiamo ricevuto il trattamento che meritano i provocatori. Senza D’Alema, Violante e Bertinotti non l’avremmo mai saputo. Naturalmente loro parlano degli altri. I capi delle oligarchie sono gli altri; i responsabili dell’esplosione dei costi della politica sono gli altri; quelli che hanno moltiplicato il finanziamento pubblico ai partiti e hanno falsificato i bilanci sono altri; i complici dei privilegi dei tirapiedi, dei famigli, dei parenti e degli amici sono altri; altri sono i responsabili della nomina degli amici, dei fedeli e delle mogli in Parlamento; altri hanno difeso e sostenuto per anni Bassolino e la Jervolino pur avendo grandi responsabilità nel disastro Napoli e della Campania; altri sono gli organizzatori della devastazione morale e materiale che mostra al paese Report di Milena Gabanelli domenica sera; altri erano gli intercettati mentre parlavano con i Consorte di turno per accaparrarsi una banca; altri sono i protettori degli eletti che fanno affari con soldi pubblici, costituiscono società e fanno sparire i fondi europei; altri sono i responsabili della cementificazione del paese; altri sono i responsabili della legge sull’indulto che tira fuori dai guai i Tanzii Consorte e i “furbetti del quartierino” di turno; altri sono i responsabili della paralisi e della vergogna della RAI. Sempre altri! Loro non c’entrano. Non c’erano e quando c’erano non vedevano, non sentivano e non parlavano. Ora a disastro compiuto, si fanno intervistare per diventare giustizieri nel momento del rifiuto di questa politica, di questo ceto politico, dei loro comportamenti.Pasolini diceva: io so poichè sono un intellettuale. Non ho le prove.Ma io so. Noi diciamo: noi sappiamo e abbiamo le prove.

    10 maggio 2007.La camorra? Una BazzecolaL'ha detto il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino che insieme a Bassolino accompagnava l'ex Presidente dell'Iran Khatami, al museo di Capodimonte. La camorra? " Un fenomeno gravissimo, ma numericamente marginale e che non guasta la vita della citta. Una vita che a Napoli scorre estremamente serena e ordinata, traffico delle automobili a parte>. Brava Rosa! A Napoli la vita scorre serena. Si, e vero, si puo rimanere sequestrati in casa dalle montagne di rifiuti che gli oltre 2000 dipendenti dei consorzi non smaltiscono . Ma che colpa ne hanno se sono impegnati a discutere da qualche anno il contratto di lavoro e gli scatti di carriera? Puo capitare che uscendo di casa ti ammazzano un figlio che va a scuola. Ma mica lo fanno apposta! E' solo un "effetto collaterale" delle guerre dei clan per la competizione sul mercato. Si potra dire che sono troppo liberisti. Ma questa e la globalizzazione. E poi, dove non capita? I morti sono stati 3600, piu di quanti ne hanno fatti Cosa Nostra,la Ndrangheta, la mafia russa, l'Eta in Spagna e l'IRA in Irlanda. Tutto vero, ma alla fine se si ammazzano tra di loro.. Gli adolescenti vengono assoldati dalla camorra e addestrati ad uccidere. Questo e davvero deplorevole. Ma almeno un lavoro ce l'hanno. Meglio che rimanere disoccupati e chiedere l'elemosina.Milioni di capi di vestiario contraffatti provenienti dalla Cina sbarcano al porto di Napoli e vengono smistati in tutto il mondo. Questa e la vitalita dell'economia sommersa e del lavoro nero:una vera fortuna per l'Italia. In provincia di Napoli c'e Il maggior numero di comuni sciolti per camorra. Non e bello, ma poi le elezioni si rifanno come in tutti i grandi paesi democratici e i consigli comunali si rinnovano perché e difficile che vinca sempre lo stesso clan. In genere e garantita l'alternanza, come nel paese. La camorra gestisce il piu grande traffico al mondo di cocaina, condiviso con la ndrangheta. Il giro di affari e davvero enorme: 60 volte quello della FIAT. D'altronde, senza l'economia criminale i consumi crollerebbero e bisogni elementari non sarebbero soddisfatti. Qualcuno per parlare male di Napoli si attacca veramente a delle bazzecole e grida allo scandalo perche piazze e spazi pubblici vengono fittati e venduti come Toto vendeva Fontana di Trevi. Si, tutto vero. Ma si trascura che sono forme di autogestione popolare. Tutto sommato, come dice la Sindaca, la citta vive un vita serena. Il resto sono Bazzecole.

    APRILE 2007

    28 Aprile 2007 L'economia tira, soprattutto quella da Coca. Dicono che l'economia si e rimessa a tirare e che sia merito della finanziaria. Che tiri non c'e dubbio. Che sia merito della finanziaria ho qualche dubbio. L'economia sommersa e il lavoro nero la fanno sempre da padroni. Rappresentano un bel 25-30 per cento della ricchezza nazionale, il doppio della media europea, evadono i contributi, il fisco, i contratti sindacali, le regole sulla sicurezza sul lavoro( non per niente ne muoiono piu cadendo dalle impalcature che in Afganistan), ma chi se ne frega. Tirano!Ma quella che tira di piu, lo dice la parola stessa, e la coca. I clan fatturano 60 volte il fatturato della FIAT che e di 13,5 miliardi di euro all'anno e 100 volte quello della Benetton. Non male! Questo vuol dire che una parte delle automobili, dei telefonini, dei cd, delle vacanze esotiche sono fatti con i soldi della cocaina. E noi siamo, anzi, la Drangheta e la Camorra, sono leader mondiali. Non e una bella soddisfazione? Altro che lo e.Facciamo parlare il colonnello dei carabinieri di Napoli Gaetano Maruccia, intervistato da Roberto Saviano:" E' fondamentale comprendere come il mercato legale sia non soltanto infiltrato dai capitali generati dalla coca, ma fortemente determinato da questi capitali..Sono le trasformazioni che dobbiamo capire, come la polvere bianca diventi tutto il resto. Commercio, aziende, flussi bancari, gestione del territorio, avvelenamento del mercato legale".Insomma, Padoa Schioppa sara anche bravo, ma senza l'aiuto della Coca che tira, e come tira!, il Tesoretto non ci sarebbe.Si, lo so, un po' di morti la coca li fa. Ma dalla vita non si puo avere tutto. E poi di fronte alla "crescita" sono davvero Bazzecole.

    MARZO 2007

    31 marzo 2007: Trasporto pubblico. In Cile la Presidente Bachelet licenzia 4 ministri. In Italia sempre peggio, ma nessuno lascia la poltrona.In Cile la Presidente della Repubblica, la socialista Michelle Bachelet, ha licenziato 4 ministri perché il piano del governo dei trasporti a Santiago non ha funzionato e i cileni hanno protestato.In Italia i treni non funzionano, sono sporchi, arrivano in ritardo, sono freddi d’inverno e caldi d’estate ma non succede niente. I sottopassi sono pisciatoi e ricettacoli per drogati, poveri e disperati. I treni in sosta case per barboni. Le aree adiacenti discariche a cielo aperto. Le stazioni sono lerce, le code per fare i biglietti non mancano mai, gli uffici informazioni non ci sono, le informazioni non te le da nessuno perché il più delle volte i monitor sono rotti .Nei servizi igienici a terra e a bordo, se non si sta attenti, ci si infetta con parassiti di ogni tipo.Ieri ho passato una giornata di ordinaria incazzatura. Io uso quasi sempre il treno e quasi mai la macchina. Il viaggio da Pavia a Bologna dura, sulla carta, 145 minuti di spostamento effettivo. Su 145 minuti, il ritardo è stato di 65 minuti. Caso eccezionale? Assolutamente no. Onestamente non posso dire che ritardi di queste proporzioni siano la regola. Ma i ritardi sono la regola. Sarebbe meglio se nelle stazioni i cittadini potessero leggere: «se avete una coincidenza entro mezz’ora sappiate che non la prendete».I meno giovani ricordano che a sinistra veniva ricordato con ironia l’assillo del regime fascista di fare arrivare i treni in orario. Sembrava una cosa da niente e lo era. Ma la Repubblica democratica non ci riesce. E la gente che affolla treni e stazioni qualche volta protesta, e poi si rassegna. Insomma, come disse una volta il divino Giulio, far funzionare le ferrovie è impresa disperata.Intanto, a dispetto di tante dichiarazioni pubbliche sulla tutela dell’ambiente, le energie alternative, l’inquinamento e il riscaldamento della terra, si continuano a progettare e finanziare strade e autostrade. Tutti vogliono a parole il trasporto su ferro ma poi sposano quello su gomma.Il ministro Bianchi non vede, non sente e parla di ferrovie che non esistono. Intanto il suo collega dei lavori pubblici imperversa con tangenziali, autostrade, TAV e segretamente pensa al Ponte di Messina. Forse per questo ha messo a capo dell’ANAS l’ex presidente della società del Ponte. Una riserva che al momento opportuno può venire buona.

    30 MARZO 2007. CHI HA PAURA DI POLLARI? Un cittadino che si chiama Abu Omar, Imam di una moschea di Milano, viene rapito in Italia, messo in un aereo, portato in Egitto, rinchiuso in un carcere e torturato.Chi l'ha sequestrato e rapito? Agenti della CIA, con l'aiuto di agenti dei nostri servizi segreti. I magistrati della Procura di Milano indagano e il tribunale rinvia a giudizio per sequestro di persona il generale Nicolo Pollari capo dei servizi segreti e i suoi collaboratori. Inoltre chiedono al governo di istruire la pratica per l'estradizione degli agenti della CIA che hanno commesso il reato. Pollari invoca il segreto di Stato. L'amministrazione Bush fa sapere che i militari americani sono sempre immuni in qualsiasi parte del mondo operino.Il governo Prodi rifiuta le richieste dei magistrati anche perché Cossiga e Berlusconi dicono che non si puo processare un servitore dello Stato come Pollari. Pertanto, il governo, anziché prendersela con i sequestratori di Abu Omar oppone il segreto di Stato, dichiara guerra alla procura di Milano ricorre alla Corte Costituzionale chiedendo l'annullamento del rinvio a giudizio e si oppone alla richiesta di estradizione degli agenti della CIA. IL Corriere della Sera scrive:" Il generale Pollari ha due grandi avvocati, Franco Coppi e Titta Madia, ma il primo e piu influente difensore dell'ex direttore del Sismi e il governo". Come nella canzone cantata da Toni DallAra, il governo dice a Berlusconi e Bush:" Come prima, piu di prima vi ameremo" e alla Procura di Milano:" in quel posto ve lo metteremo". A questo punto la domanda e d'obbligo: chi ha paura di Pollari? La risposta e una sola: chi ha scheletri negli armadi. Come si vede centro sinistra e centro destra non sono uguali. Sono solo complementari. Si aiutano e si sostengono a vicenda. E si fanno anche ricattare dalle stesse persone. Italia auguri!

    10 marzo 2007: Lettera aperta a Francesco Forgione- Presidente della Commissione Antimafia- Caro Presidente,l’Unità ha dato con evidenza la notizia del rinvio a giudizio, avvenuto tra le proteste dei familiari di Marcianò, caposala dell’ospedale di Locri, che ne rivendicano l’innocenza, dei presunti killer e mandanti dell’omicidio Fortugno.L’onorevole Laganà, vedova Fortugno e membro della commissione antimafia, in più occasioni ha denunciato l’inerzia e le lacune delle indagini e ha chiesto alla Procura nazionale antimafia di avocare l’inchiesta perchè, a suo parere, rimane intatto il nodo dei rapporti ndrangheta-politica. Rapporti, sempre a suo parere, determinanti nella vicenda dell’assassinio del dr Fortugno. In effetti, se quanto è stato scritto subito dopo il delitto fosse vero. Se, com’è stato più volte ribadito e testimoniato da tutto lo stato maggiore del centro sinistra, il delitto fosse stato concepito e organizzato al più alto livello di responsabilità delle cosche, il rinvio a giudizio di manovali e di mandanti tanto modesti, non corrisponderebbe alla verità e gravità dei fatti. A questo si aggiunga che l’onorevole Laganà ha denunciato rapporti di parentela tra magistrati e uomini politici coinvolti in qualche modo nell’omicidio del dr Fortugno. Che la magistratura inquirente sembri in difficoltà è evidente. Al punto che la signora Laganà ha anche denunciato di essere indagata strumentalmente per frode ai danni dello Stato, partendo dai fatti contenuti nella relazione Basilone, documento attendibile, frutto di un lavoro di indagine amministrativa seria.Stando così le cose, finora la Commissione antimafia del Parlamento, è stato il vero convitato di pietra dell’intera faccenda.I rapporti tra mafia e politica, gli affari che le cosche e i loro rappresentanti facevano nell’ASL di Locri, la verifica deirapporti insani dei magistrati denunciati dall’onorevole Laganà e delle telefonate di Fortugno ai capi della cosca Morabito, le motivazioni dell’assenza del governo Berlusconi ai funerali, la presenza nell’ASL di amministratori e funzionari infedeli e omertosi che hanno assecondato le cosche, sono tutti fatti di competenza della Commissione Antimafia che tu presiedi e che se continua a fare il verso alla magistratura, diventa inutile.Certo, desta meraviglia, che l’onorevole Laganà non abbia chiesto alla Commissione di cui fa parte di fare chiarezza su tutta la vicenda, tenuto anche conto che la stessa opera con i poteri della magistratura.Sarebbe opportuno che, non essendosi attivata la signora Laganà, si attivi il Presidente della Commissione e cominci ad ascoltare come persona informata sui fatti proprio l’onorevole Laganà, subito dopo essersi dimessa, per evitare un macroscopico conflitto di interesse. L’ulteriore silenzio di Laganà e della Commissione costruirebbe un altro deprimente capitolo dello scaricabarile delle responsabilità, ginnastica preferita delle Istituzioni di questo paese. Con Amicizia

    FEBBRAIO 2007

    18 febbraio 2007: Terroristi veri, aspiranti e ceto politico.Per fortuna, questa volta, i magistrati di Milano hanno prevenuto possibili tragedie. I tanto vituperati magistrati e la tanto diffamata Ilda Mocassini quando indagano e fanno processare politici corrotti sono messi alla gogna. Quando gli salvano la pelle, se mai gli aspiranti terroristi avessero davvero intenzione di sparare, diventano bravi.Dalle indagini abbiamo saputo che molti indagati sono iscritti alla CGIL e sono giovani. Questo è l’aspetto più inquietante del problema. Alle cosiddette nuove BR la storia di questi anni non ha insegnato proprio nulla. Gli anni di galera dei loro cattivi maestri e le vite spezzate degli assassinati e delle loro famiglie sono scivolati come acqua sui vetri. Neanche il ridimensionamento sociale e politico della classe operaia gli ha insegnato niente. Parlano e si muovono come piccoli comunisti della Terza Internazionale quasi si trovassero di fronte al fascismo e al nazismo imperanti. Nemmeno la Globalizzazione, tanto maledetta, gli dice niente di nuovo.Perché, se gli obiettivi sono il prof Ichino e Libero di Vittorio Feltri, forse nelle loro teste li individuano come agenti del mercato globale; del liberismo selvaggio che tutto domina e travolge. Così come i loro predecessori pensavano che Moro, Alessandrini, Tobagi, Bachelet e tanti altri, agivano al soldo dell’America imperialista. Parlano di antifascismo e non conoscono nemmeno i nomi degli antifascisti più intransigenti, più combattuti e odiati dal fascismo come Gobetti, Carlo e Nello Rosselli, Matteotti,liberali, socialisti e liberal socialisti che il fascismo ha potuto ridurre al silenzio solo con la galera e con l’assassinio politico. In un libretto- ricordo di Carlo e Nello Rosselli, Gaetano Salvemini scrive:”Sotto libere istituzioni l’uso della violenza è moralmente errato prima di essere illegale. E’ un crimine commesso da una minoranza che si sente incapace di conquistare la maggioranza con metodi di persuasione pacifica”. Ma quanti sanno chi era Salvemini? E qui veniamo alle responsabilità della politica. Di quella attuale, dico.Se giovani operai e studenti che sgobbano per vivere, imboccano la strada della lotta armata, la politica non c’entra nulla? Nemmeno moralmente? Io credo che c’entri e come. Di tutto si parla e si sproloquia in televisione, il teatrino dove i politici si confrontano, si insultano, annunciano al paese programmi e decisioni e non rendono mai conto del loro operato. Dove i politici di rango partecipano al teatrino quotidiano. Di tutto si parla, tranne che di Riforma della Politica. Perché significherebbe parlare dei partiti, della democrazia al loro interno, dei finanziamenti e dei bilanci, dei privilegi e del modo in cui vengono selezionati i candidati al Parlamento e nelle altre istituzioni. Bisognerebbe spiegare in base a quale legge, consuetudine, ragione superiore, associazioni private come sono i partiti, occupano le istituzioni con i loro amici, iscritti, protetti, a spese della collettività senza risponderne di fronte alla legge.Significherebbe dire al paese la verità e cioè, come ha detto a Firenze il Prof Cardini nella libreria Feltrinelli, presentando il nostro libro:” IL paese è un malato terminale anche se nessuno di noi sa quanto durerà”. Se i giovani aspiranti brigatisti lo sapessero, forse, potrebbero pensare anche che il “ malato terminale” prima o dopo, più prima che dopo, tirerà le cuoia e quindi c’è spazio per una battaglia di Giustizia e Libertà con i metodi della democrazia. E, forse, la battaglia si può anche vincere. Mentre, dal momento in cui pensano di usare la violenza, hanno già perso e distrutto le loro vite.

    08 febbraio 2007. "Il Circo del calcio e della politica" Pasolini a Valle Giulia si schierò con i poliziotti figli di proletari, contro gli studenti figli dei borghesi. Le classi sociali non ci sono più. I partiti sono tutti da tempo interclassisti e Paolo Sylos Labini lo capì per primo. Ma anche io difendo i poliziotti aggrediti o assassinati dai teppisti della società bene complici di criminali di professione. Il circo di Calciopoli continua. IL calcio muore. Ma i signori del calcio che manovrano milioni di euro e si arricchiscono con la complicità della televisione, pretendono che il circo non interrompa lo spettacolo. Il calcio: lo sport più amato dagli italiani. Nel nostro paese le famiglie si dividono, i partiti si cambiano, le amicizie si rompono. Ma la squadra del cuore rimane tale per tutta la vita. E’ un sentimento nazional popolare che non è mai venuto meno nemmeno ai tempi della guerra fredda. In piena Calciopoli i giornali hanno parlato di una cupola del calcio paragonandola a quella mafiosa. Anche in questo caso a monte degli scandali c’erano enormi quantità di denaro e conflitti di interesse di Moggi, Geronzi, Lippi e dei loro figli che avevano costituito la GEA dove arano costretti a passare giovani giocatori se volevano giocare e squadre di calcio che avevano bisogno di finanziamenti. Per cui un giovane andava da Moggi Junior che dopo avergli fatto firmare un contratto con la Gea parlava a papà che lo faceva giocare. Se una squadra aveva bisogno di finanziamenti andava alla GEA, trovava la figlia di Geronzi che telefonava a papà il quale apriva una linea di credito. E quanti non si volevano assoggettare ai contratti capestro della Gea? Si arrangiavano o come si dice a Roma, si attaccavano al tram. Poiché tutto è avvenuto all’italiana e in due mesi al Terrore è seguito il Termidoro e la Restaurazione i risultati si vedono: stadi vuoti pieni di teppisti, partite trasformate in guerriglia e trasmissioni televisive dove veline e giocatori fanno vetrina mentre il calcio muore. La politica al Circo non si sottrae. Nenni diceva che quando non si riesce a risolvere un problema si fa un comitato. Il vecchio patriarca del socialismo aveva capito e aveva ragione. Nella prima Repubblica i vertici abbondavano e noi li disprezzavamo perché vi partecipavano i segretari dei partiti che invadevano il campo delle istituzioni e le occupavano. Berlinguer denunciò l’occupazione dei partiti e la chiamò Questione Morale. Pensavamo che i vertici fossero finiti. Così come pensavamo che i governi con oltre cento poltrone, recordman Andreotti, fossero finiti anch’essi. Invece i vertici si susseguono a distanza ravvicinata, in dieci giorni da Caserta a Piazza Santi Apostoli e per quanto riguarda le poltrone, il governo attuale è arrivato a quota 102.La prima Repubblica non ci piaceva e l’abbiamo combattuta. La Repubblica delle banane è ancora peggio, ma è più difficile combatterla. La sua forza è la sua grande debolezza, per cui è sufficiente togliere un mattone e crolla l’edificio. E vi assicuro che non sono Bazzecole. E’ la morte della democrazia per consunzione.

    05 Febbraio2007: Il governo- i comunisti rivoluzionari e il caso Laganà...La prima crisi parlamentare del governo Prodi è stata rabberciata. Il Presidente del Consiglio ha ottenuto di mettere faccia al muro qualche Senatore ribelle e in crisi di coscienza perché costretto a votare in continuazione provvedimenti che gli fanno schifo, e pensa di potere andare avanti. Ai Senatori, trattati secondo i vecchi metodi staliniani, che non prevedevano crisi di coscienza, ma solo ubbidienza al Partito- Chiesa( extra ecclesiam nulla salus) non doveva sfuggire che non si può predicare la rivoluzione da mane a sera e poi far parte di una maggioranza di centro sinistra che raccatta tutto e tutti. D’altronde, Bertinotti quanto a politica entrista nell’establishement è un vero campione e Vendola ha proposto di mettere da parte i DICO per facilitare l’ingresso di Casini nella maggioranza. Quindi, tutti uniti,in nome della governabilità. Che questo significhi scordarsi dei conflitti di interesse che riguardano ben 24 ministri e sottosegretari del governoe che la madre di tutte le riforme non compaia nelle priorità di Prodi; che la vituperata legge Frattini sia diventata riferimento essenziale della proposta di legge Franceschini e company; che gli attacchi ai magistrati di Milano i quali chiedono l’estradizione dei rapitori di Abu Omar sul suolo italiano, siano diventati la norma; che il governo si sia impegnato a salvare Pollari capo dei servizi segreti e di tante altre cose, forse per timore che parli di qualcuno che ha scheletri negli armadi, non conta. L’unica cosa che conta è stare al governo e non mollare le poltrone. Caro “compagno” Turigliatto, è chiaro che questa è la politica che devi ingoiare e nondevi sgarrare. D’altronde, da comunista del terzo millennio, dovresti saperlo meglio di chiunque altro. Nel partito leninista, diceva Althusser, il vertice si sceglie la sua base.Ma dal centro sinistra arriva anche un’altra perla. L’onorevole Laganà vedova Fortugno è indagata per truffa ai danni dello Stato e si è arrabbiata. L’Onorevole continua a sollecitare indagini “ rigorose” sui rapporti tra ndrangheta e politica in Calabria. A chi è rivolta la sollecitazione? Io credo che l’Onorevole dovrebbe rivolgerla a se stessa e lei dovrebbe saperlo, non solo perché viene da una famiglia di politici importanti della Locride, ma anche perché è componente della Commissione antimafia. Uno dei compiti della Commissione, che è bene ricordarlo, ha i poteri della magistratura e quindi può anche decidere l’arresto di un testimone reticente, è proprio quello di indagare sui rapporti tra mafia e politica. Ha chiesto l’onorevole Laganà di convocare la Commissione antimafia per discutere la relazione amministrativa sull’ASL di Locri, documento esemplare di testimonianza dei rapporti tra mafia e politica? Ha chiesto di pubblicare la relazione che noi abbiamo pubblicato e per questo siamo indagati? Ha chiesto di essere sentita dall’antimafia, come persona informata sui fatti, dopo essersi dimessa, perché altrimenti si accentuerebbe il conflitto di interesse che già la riguarda come membro della commissione? Ha chiesto di chiarire una volta per tutte le telefonate del dr Fortugno ai capi della cosca Morabito? Ha chiesto come mai nessun membro autorevole del governo Berlusconi è andato ai funerali di Fortugno?

    GENNAIO 2007

    18 gennaio 2007. "La legge di Tesauro, la legge di Frati, il Conflitto di interesse e l’Italia Loro" Negli anni 60 l’Espresso si occupava della legge di Tesauro, potentissimo professore all’Università di Napoli che aveva sistemato nelle cattedre più importanti di quella università tutti i familiari, gli amici e i compari, alcuni, per la verità, anche capaci. Allora la legge di Tesauro fece scandalo, la sinistra protestava, si stracciava le vesti e chiedeva interventi della magistratura e riforme.L’Espresso in edicola, con un articolo di Primo Di Nicola e Marco Lillo parla della legge di Frati, potentissimo preside della facoltà di medicina dell’Università di Roma, che ha sistemato tutta la famiglia nelle cattedre dell’Università e, a detta dello stesso, oltre 200 professori amici. Frati è Preside della facoltà da 14 anni, fa anche affari e vuole diventare Rettore. I conflitti di interesse che lo riguardano sono decine e il “familismo amorale” imperversa. Ma in tempi di centro sinistra i cui esponenti più qualificati spaccano il capello in quattro sul Riformismo, diventato come la pelle dei coglioni che la puoi tirare da tutte le parti: di Fini e di D’Alema, Di Berlusconi e di Rutelli con la variante Nicola Rossi, nessuno si straccia le vesti e tanto meno chiede interventi repressivi e propone la bonifica delle fogne.Anzi, si, una proposta sul conflitto di interesse c’è. Il primo firmatario è Dario Franceschini, enfant prodige, in ascesa, ma non si occupa di queste cose. Vorrebbe occuparsi solo dei membri del governo, ignorando tutti gli altri conflitti di interesse che violano l’articolo 3 della Costituzione e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e alla pubblica amministrazione, azzerano la concorrenza in economia, facilitano l’esplosione delle rendite parassitarie. Insomma distruggono la democrazia e facilitano la scalata delle oligarchie. La legge Franceschini però, sia pure inutile nella sostanza, ma forse di qualche utilità è, perchè se non altro, se discussa, aprirebbe un dibattito in Parlamento e qualche televisione dovrebbe parlarne e ci consentirebbe di chiarire l’inganno, è scomparsa dal calendario della Commissione Affari costituzionali della Camera. Anzi è scomparsa anche la Commissione perché è l’unica che questa settimana non si riunisce.Non male per il Programma del governo Prodi che faceva del Conflitto di interesse una priorità assoluta.In politica e nelle istituzioni è come in natura: se c’è un vuoto qualcuno lo riempie. Il vuoto costituzionale e legislativo sui conflitti di interesse lo riempiono le leggi Berlusconi, Frati, e compagnia cantando. Le leggi di coloro che considerano la Res-Pubblica cosa loro e il paese l’Italia Loro. Ma questi sono dettagli. Anzi Bazzecole.

    04gennaio2007.DI PIETRO: Zavorra Morale Lo dichiara Mastella al Corriere della Sera in una intervista nella quale aggiunge che di Pietro durante Mani Pulite voleva incastrarlo, ma non c’è riuscito perché lui, Mastella, è una persona per bene.Come si vede, una guerra tra giganti del pensiero, che non si fanno mancare niente. Se non fossimo al teatro di guitti da strapaese verrebbe voglia di indignarsi per come siamo rappresentati. Ma stando al clima di commedia dell’arte di infimo ordine meglio divertirsi un po’. Immaginiamo di partecipare ad una riunione del Consiglio dei ministri :Mastella: “ Antonio, ho letto che sei andato in Procura per scovare la talpa dell’emendamento sulla prescrizione dei reati amministrativi. Spero che non sia vero. Perché se è vero dovresti solo vergognarti. Che cazzo c’entra la magistratura con la politica lo capisci solo tu che vorresti mettere le manette a tutti meno che a te stesso.Di Pietro:” Clemente è inutile che ti agiti. Tanto lo so che sono stati i tuoi amici a presentare quella proposta di merda che ti fa tanto comodo perché hai un sacco di amministratori nel tuo partito che aspettano la prescrizione”.Mastella:” Guarda che non ho più voglia di parlare con te. Se non ci fosse di mezzo l’interesse del paese, e di Ceppaloni, in questa stanza non ci metterei più piedeDi Pietro” Tu non solo non dovresti stare in questa stanza. Ma nemmeno in quella del ministero della giustizia dal momento che non ci capisci una minghia. Staresti bene a Rebibbia tra tuoi amici detenuti”.A questo punto interviene Prodi:” Ma Signori! Mi pare che state esagerando un po’. Ricordatevi che stiamo in consiglio dei ministri”.Mastella e Di Pietro all’unisono:” Romano, ma cos’hai capito, non lo vedi che stiamo scherzando? E’ un modo tutto nostro di farlo. A Ceppaloni e a Montenero si scherza così. Ma poi siamo più amici di prima. Guardati le spalle da Rutelli e Fassino che noi siamo le tue guardie del corpo”.Hanno ragione di scherzare. Sono in Consiglio dei ministri, noh! Se non si divertono un po’ a palazzo Chigi dove possono farlo? Bazzecole e solo Bazzecole!



     
    .
  7. totti10gold
     
    .

    User deleted


    2 Dicembre 2007
    Vaticano uber alles

    Mussolini firma i Patti lateranensi

    In Italia la politica, di centro sinistra o di centro destra, ha sempre un comune denominatore: prende ordini dalle potenze straniere. La prima è il Vaticano, la seconda gli Stati Uniti. La prima detta le nostre leggi, la seconda insedia basi militari in Italia e ci arruola per le guerre, come i mercenari di una volta.
    Tra le due la più pericolosa è, senza dubbio, il Vaticano. Ha più esperienza e vince (sempre) le sue battaglie facendole combattere ai devoti partiti italiani che stanno in Parlamento.
    Telmo Pievani, che ha documentato tutto nel libro “Sante Ragioni”, mi ha scritto una lettera.

    “Caro Beppe,
    vorrei parlarti dei comportamenti recenti di una delle numerose “caste” che popolano il nostro paese. Sto parlando della casta ecclesiastica e dei suoi sempre più numerosi accoliti presenti nell’arco costituzionale e nei media.
    Di mestiere, insegno filosofia della scienza. Insieme ad un’amica giornalista, Carla Castellacci, ho scritto un libro per discutere analiticamente le “Sante Ragioni” addotte dai vertici delle gerarchie vaticane per giustificare il condizionamento religioso sulle scelte fondamentali che riguardano la vita di ogni cittadino, dal nascere al morire, dalla famiglia alla scuola, dalla bioetica alla vita civile. Ci viene ripetuto che si tratta non di articoli di fede, non di convincimenti personali, ma di argomentazioni frutto del “retto ragionare” e del “diritto naturale”, e dunque valide per tutti. Noi le abbiamo prese sul serio e verificato che si tratta di una razionalità inesistente, ideologica, del tutto infondata. Abbiamo esaminato le conseguenze di queste contraddittorie “ragioni” - tradotte in leggi dello Stato da politici sempre più solerti, ben distribuiti in entrambi gli schieramenti - sulle scelte di vita di noi tutti.
    Ci siamo accorti che il clima culturale in questo Paese sta rapidamente cambiando e che in materie importanti come la libertà della ricerca scientifica, la libertà di insegnamento, la libertà di scelta in campo biomedico, è in atto un’autentica, e documentabile, regressione. Si sta diffondendo, nelle scuole e sui media, una letteratura creazionista che pensavamo confinata ai fondamentalisti evangelici americani. Libri di violento discredito contro la teoria dell’evoluzione, ricolmi di falsità, di insulti e di strafalcioni scientifici, vengono recensiti dal Corriere della Sera e dai canali RAI. L’ultima “opera” di Rosa Alberoni, “Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin”, viene presentata a Roma, in sede prestigiosa, da ex Ministri come Rocco Buttiglione, da direttori di telegiornali RAI, da eminenze quali Monsignor Rino Fisichella.
    Proviamo ad analizzare alcuni fatti recenti, i documenti, le decisioni parlamentari, i finanziamenti stanziati, le dichiarazioni pubbliche. Qualche esempio:
    - le nuove linee guida ministeriali sulla Legge 40 tardano ad uscire, nonostante il profluvio di dati che mostrano gli effetti, controproducenti in termini di nuove nascite e discriminatori verso le donne, di quella sventurata legge
    - riguardo alle proposte di legge sulle coppie di fatto (Pacs, Dico, Cus, ...), nel comitato ristretto del Senato che avrebbe dovuto preparare il progetto di legge nella sua versione definitiva sono stati presentati circa duemila emendamenti, abbastanza per bloccare l’attività del comitato per i prossimi mesi
    - legge sul testamento biologico: dallo scorso giugno il tentativo di unificare in un unico progetto gli undici disegni di legge presentati non ha dato frutti
    - la legge sulla libertà religiosa ha smesso di dare notizie di sé
    - finanziamenti per le ricerche su cellule staminali esclusivamente adulte, un caso unico di indirizzo etico di Stato sulla ricerca: il Ministro Turco respinge duramente l’appello degli scienziati che lavorano su linee di staminali embrionali già ricavate e parla addirittura di una “guerra fra bande” rivali di ricercatori
    - il Comitato Nazionale di Bioetica è ormai in uno stallo permanente a causa dei conflitti fra la minoranza laica e la (schiacciante) maggioranza confessionale. Elena Cattaneo e Cinzia Caporale, autorevoli studiose e scienziate laiche, sono state “dimissionate” dalla carica di vicepresidenti
    Se queste notizie danno l’impressione che l’attività parlamentare e ministeriale vada a rilento... non è così, infatti:
    - nell'ambito della discussione sulla legge finanziaria il Senato ha confermato, con il solo voto contrario di dodici senatori, l'esenzione dal pagamento dell'ICI degli immobili a uso commerciale di proprietà degli enti ecclesiastici
    - il ministro Fioroni ha dato il via al pagamento della prima tranche dei contributi statali alle scuole paritarie (private), pari a circa 127 milioni di Euro. Il Ministero ha precisato che “questi importi da accreditare immediatamente alle singole istituzioni scolastiche, costituiscono solo la prima parte del finanziamento previsto”.
    Questi fatti non sono quasi mai raccontati dai media italiani. Viene da chiedersi se non siamo diventati un Paese a laicità condizionata. Un caro saluto.” Telmo Pievani, Università degli studi di Milano Bicocca, [email protected]




     
    .
  8. totti10gold
     
    .

    User deleted


    3 Dicembre 2007
    Petrolio e terrorismo

    immagine dal Financial Times

    11 settembre 2001. Da allora siamo una nazione a rischio attentati islamici. Sono passati più di sei anni e a memoria non si è avuto un solo morto o ferito a causa della Jihad in Italia. Quasi un record. Non si è visto un solo invasato con il turbante o un fanatico con la barba coinvolto in una rapina, in un fatto di sangue, in un assalto in villa.
    Qualcuno crede che ciò sia possibile perchè l’Italia chiude un occhio, o forse tutti e due, e lascia fare. E permette che vengano costituite basi logistiche che possono servire per attentati in Europa. In questo ci può essere del vero, da noi si può fare quello che si vuole, siamo probabilmente il miglior crocevia dei servizi segreti del mondo. Abu Omar lo hanno rapito ventisei agenti della Cia a Milano. Ma un terrorista che vuol farsi esplodere a Londra o a Madrid può disporre facilmente di supporti locali. Non ha bisogno di Roma o di Milano. Dal 2001 ci sono stati circa 8000 persone assassinate sul lavoro, centinaia di morti per mano della criminalità organizzata, migliaia di stupri. Intere aree di Campania, Calabria e Sicilia sono extra territoriali, a lupara libera. Il risultato è che abbiamo inviato le nostre truppe in Iraq e in Afghanistan e tolti i fondi alla Polizia di Stato. Tutta colpa della Jihad.
    A cosa serve la paura del musulmano? Delle moschee? Chi prega di solito non delinque. Per trovare qualche risposta ho letto il recente rapporto della International Energy Agency sul futuro dell’energia mondiale. Il suo contenuto è riassunto in una cartina riportata dal Financial Times dal titolo: “L’importanza crescente dl petrolio del Medio Oriente”.
    Nel 1980 l’estrazione di petrolio era di 35,5 milioni di barili per giorno dagli Stati non Opec, ad esempio Stati Uniti e Russia, e di 28,1 mil/barili dalla zona Opec. La previsione per il 2030 è rovesciata, la produzione di petrolio sarà di 60,3 milioni di barili al giorno nella zona Opec e di 53,2 mil/barili nel resto del mondo. Chi controlla il Golfo Persico, dove sarà estratto il 30% dell’intero fabbisogno mondiale, controlla l’energia e chi controlla l’energia controlla il pianeta. La richiesta crescente di energia (la sola Cina passerà dagli attuali 7 milioni di barili al giorno a 16, 5 milioni nel 2030) coinciderà con la concentrazione dell'estrazione petrolio nel Golfo Persico, dove si affacciano Iran, Iraq, Arabia Saudita, Emirati. Tutti Stati musulmani. Più produci petrolio più sei terrorista.

     
    .
  9. totti10gold
     
    .

    User deleted


    4 Dicembre 2007
    No al bullismo parlamentare nelle scuole


    Una volta si assaltavano i forni, adesso il Parlamento. Questa mattina i metronotte hanno rotto le transenne intorno a Montecitorio prima di essere fermati dalla Polizia. I metronotte non vogliono farsi precarizzare e per far capire le loro intenzioni hanno invitato i deputati a uscire al grido: “Buffoni, buffoni”. In pochi giorni metronotte, tassisti, Polizia di Stato, quale sarà la prossima categoria a protestare?
    Dopo il V-day i partiti hanno avviato una dolce restaurazione. De Magistris che indagava sui fondi europei, miliardi di euro usati per il voto di scambio, è stato espropriato dell’inchiesta. Clementina Forleo sarà trasferita dal CSM.
    D’Alema è salvo, Mastella è salvo, Prodi forse non aveva bisogno di essere salvato, ma ha fatto fare una figura meschina allo psiconano. Quello parlava e Valium invece, in silenzio, opera. La magistratura è al guinzaglio e le leggi su misura per i politici, e per i loro familiari, sono prassi quotidiana. La moglie di Dini è stata condannata per bancarotta fraudolenta, al marito non aveva detto niente. Non va in galera grazie all’indulto ceppalonico e intanto il marito condiziona il Governo...
    I politici condannati in via definitiva sono intervistati, omaggiati, leccati di saliva mediatica. Dell’Utri, Gianni De Michelis, Bossi e Vito rilasciano dichiarazioni da Padri della Patria. Credo che persino loro provino compatimento per i giornalisti e i loro direttori.
    I politici si stanno avvicinando pericolosamente ai nostri ragazzi.
    Un attentato alla psiche di un gruppo di giovani studenti è stato compiuto ieri da D’Alema deunipolizzato all’Istituto Tecnico Cristoforo Colombo. Il deforleizzato si è lanciato sul tema: “I giovani e i partiti” dopo aver spiegato che anche lui sente il fascino della Fede e che non vuole matrimoni omosessuali.
    Alcune domande e risposte:
    Ragazzo: "I benefit dei parlamentari"?
    D’Alema: "Io ho sempre pagato il cinema"
    Ragazzo: "Lei è coinvolto in vicende giudiziarie"
    D’Alema: ”Guardi la rassicuro, non sono coinvolto in nessuna vicenda”
    Ragazzo: "L’Islam?"
    D’Alema: “...L’Islam per tradizione è tollerante, se non fossimo andati noi a dargli fastidio con le crociate (1)”
    Ragazzo: "L’antipolitica?"
    D’Alema: “E’ difficile che chi ha il potere lo lasci (2), dipenderà da voi”
    I politici prescritti, inquisiti, condannati non sono un buon esempio per i nostri ragazzi. Non devono parlare nelle scuole italiane. Lancio un appello ai presidi, combattete i parlamentari inquisiti o condannati, usate il disegno con la scritta: “No al bullismo dei parlamentari nelle scuole” all’ingresso. E avvertite sempre prima i genitori perchè prendano le loro precauzioni.

    (1) l'ultima crociata è avvenuta nel 1271
    (2) lapsus

     
    .
  10. totti10gold
     
    .

    User deleted


    5 Dicembre 2007
    Nessuno tocchi Clementina


    La magistratura in Italia è indipendente dal potere politico. Così indipendente da avere nel Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), in qualità di presidente, il diessino Giorgio Napolitano e, come vice presidente, il biancofiore Nicola Mancino. Il tutto per garantire gli equilibri istituzionali (a favore della politica).
    “Il CSM è l'organo di autogoverno della Magistratura; tramite la previsione del CSM, i costituenti hanno teso a garantire l'autonomia e l'indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello Stato, in particolare da quello esecutivo.” (Wikipedia). Autonomia, indipendenza?
    Il CSM ha dieci commissioni. La prima, che si occupa delle inchieste sui magistrati, è composta da: Patrono Antonio (presidente), Vacca Letizia (vicepresidente), Anedda Gianfranco, Pepino Livio, Roia Mario, Arcuri Maurizio, Lignola Ferdinando, Brancaccio Matilde, Digilio Maria. Una commissione talmente autonoma e indipendente che alcuni suoi membri sono messi in quota, pubblicamente, ai partiti: Vacca (Pdci), Anedda (An). Cosa vuol dire essere messi in quota? Fare gli aquiloni per Diliberto e Fini?
    Il CSM dovrebbe riferire agli italiani, non ai partiti perchè, se riferisce ai partiti, se ha a capo esponenti di partito, allora succede che la Forleo è trasferita, umiliata, scippata dell’indagine Unipol (che tocca due partiti: Ds e ex-Forza Italia) e accusata non si sa più di che cosa:
    “La Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha deliberato all’unanimità l’apertura della procedura per incompatibilità ai sensi dell’art. 2 della Legge sulle Guarentigie nei confronti della dott.ssa Mariaclementina Forleo, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, in relazione a situazioni di grave disagio determinatesi nell’ambiente nel quale ella svolge le proprie funzioni giudiziarie e a dichiarazioni pubbliche rese dal magistrato relativamente ad interferenze ed intimidazioni istituzionali subìte, che non hanno trovato riscontro nell’istruttoria svolta”. www.csm.it
    La vicepresidente dilibertiana della commissione Vacca ha spiegato: “Le sue dichiarazioni (della Forleo, ndr), eccessive, forzate e gravissime, hanno creato preoccupazione negli ambienti giudiziari e sono state lesive dell’immagine dei magistrati di Milano, che si sono sentiti offesi. Il nostro problema è riportare la serenità negli uffici giudiziari di Milano. Lo spirito che ci muove non è certo persecutorio nei confronti di Forleo” assicura Vacca, che intanto però pronuncia un giudizio durissimo sul magistrato milanese e sul pm di Catanzaro Luigi De Magistris, anche lui, nei prossimi giorni, oggetto di una pronuncia della Prima Commissione: “Sono cattivi magistrati”. “Dire ‘ho fatto il nome di D’Alema e per questo mi perseguitano, non è un sillogismo che può valere. Questa non è una magistratura seria e questi comportamenti sono devastanti. I magistrati devono fare le inchieste e non gli eroi; altrimenti sono figure negative”.
    Oliviero, hai qualcosa da aggiungere o sei troppo impegnato a Ballarò?
    Il CSM deve cambiare nome in Consiglio Superiore della Magistratura sotto Tutela Politica, CSMTP, oppure rispondere ai suoi veri datori di lavoro, i cittadini. Rendere pubbliche le sedute in cui si sanzionano magistrati coraggiosi come la Forleo e si insabbia l’inchiesta Unipol. Forza Clementina, non sei sola.
    Invito i cittadini a scrivere il loro pensiero sulla sentenza della prima commissione direttamente al presidente del CSM, Giorgio Napolitano: clicca.

    Ps: Ricevo e pubblico una precisazione del deputato del PDCI Elias Vacca.
    Ho letto come mia abitudine il post di oggi ed essendomi a suo tempo registrato ho inserito il seguente commento. Mi dispiace che la cognonimia con la persona di cui si parla nel post e la riferibilità, pur in diversi ruoli, alla stessa area politica mi esponga ingiustamente all'equivoco ed alla possibilità di un integrale travisamento della mia posizione. Mi rendo conto che Vacca contro Vacca è meno elegante che Kramer contro Kramer, ma...è così, basta leggere le agenzie di ieri l'altro ed il Corriere della Sera di ieri. Sarebbe preferibile considerato il caso di omonimia e di coincidenza di sigle che quando si parla di "VACCA-PDCI" si specificasse di volta in volta il nome proprio, considerato che il sottoscritto ELIAS VACCA-deputato del PDCI-sul Corriere della Sera e su La Repubblica di ieri ha espresso considerazioni diametralmente opposte a quelle della quasi omonima LETIZIA VACCA (non deputato ma membro del CSM) sul caso Forleo.Nello specifico il sottoscritto ha affermato che salve le critiche di merito ad aspetti tecnici dei provvedimenti della Forleo, come di qualsiasi altro magistrato, il provvedimento invocato nei confronti della Forleo è SPROPOSITATO.Detto commento è stato ripreso dal Corriere in un trafiletto dal titolo "SCONTRO TRA OMONIMI NEL PDCI".Non specificare quindi i nomi e non citare neppure il mio commento nel post mi espone ingiustamente (ed in parte espone il PDCI che evidentemente in sede politica è rappresentato dai deputati e senatori) ad una ingiusta critica." Elias Vacca




     
    .
  11. totti10gold
     
    .

    User deleted


    6 Dicembre 2007
    EU/4 I parlamentari






    L’Italia versa alla UE circa 12/13 miliardi di euro ogni anno. I miliardi finiscono in un fondo comune che viene ripartito a favore delle aree in via di sviluppo. A noi tornano indietro circa 8/9 miliardi. Dove vanno? Quasi tutti a tre regioni: Campania, Calabria, Sicilia. I fondi europei, che sono soldi pagati con le nostre tasse, fanno quindi il viaggio Roma-Bruxelles-Napoli (o Palermo o Catanzaro). Un viaggio di sola andata senza responsabilità politiche di un singolo ministro della Repubblica. Infatti le decisioni sono prese a Bruxelles e la firma la mette uno sconosciuto funzionario.
    Le regioni del Sud, grazie alla politica comunitaria e alle decine di miliardi di euro ricevuti nel tempo, si sono sviluppate. La criminalità organizzata e le lobby politiche si sono evolute in società multinazionali integrate.
    Ma che fine fanno i 4/5 miliardi di euro di differenza non utilizzati per l’Italia? Vanno alle nazioni “povere”, di solito i nuovi ingressi nella UE. Come ad esempio la Romania che nel 2007/2013 riceverà 28/30 miliardi di euro per il suo sviluppo. E chi contribuisce al suo sviluppo? I baldi imprenditori italiani! L’Italia ha 22.000 imprese in Romania, è il primo partner commerciale. Un’impresa italiana che si stabilisce in Romania ha degli indubbi vantaggi: basso costo del lavoro, tassazione favorevole e accesso ai finanziamenti europei. Poi, magari, il prodotto lo rivende come “Made in Italy” guadagnando più di prima. Il presidente rumeno Calin Tariceanu ha spiegato che l’Europa non deve temere flussi incontrollati dal suo Paese perchè “La Romania ha uno dei tassi di disoccupazione più bassi di Europa” (vedi intervista). E’ un mondo alla rovescia. Chi rimane in Italia è tartassato, paga le tasse in anticipo, non ha finanziamenti dallo Stato. E allora va all’estero, in Romania. Con i soldi degli italiani. Quelli che sono avanzati dall’elemosina al nostro Sud da parte della nuova Cassa del Mezzogiorno che oggi si chiama UE.
     
    .
  12. totti10gold
     
    .

    User deleted


    7 Dicembre 2007
    Free Tibet


    Il Dalai Lama mi ha onorato di un incontro privato a Milano. Il Papa non ha voluto riceverlo, il presidente Napolitano neppure, Prodi è dato per disperso e il dalai-lema non lo vuole alla Farnesina. Camera e Senato non hanno ritenuto di doverlo ospitare ufficialmente. La Moratti ha deciso di usare prudenza, lo vedrà, ma insieme ad altri premi Nobel per non dare troppo nell’occhio. Dicono che si vestirà da monaca di clausura per non farsi riconoscere. Solo Formigoni, onore al merito, lo vedrà in via ufficiale. Siamo al trionfo della viltà. Il Dalai Lama è anche premio Nobel per la pace, oltre che guida spirituale dei buddisti tibetani e massima autorità temporale del Tibet.
    Quando la Cina era solo comunista il Dalai Lama veniva ricevuto da tutti, ora che la Cina è ipercapitalista il Dalai Lama è oscurato. Il dio denaro è la più forte tra le divinità italiane. Templi in suo onore sono presenti al centro di tutte le città, sono le nuove chiese: le banche, le assicurazioni.
    Uno degli uomini più importanti del mondo è trattato come un cane in Chiesa. La Confindustria è salva, l’Italia un po’ meno. Che differenza c’è tra la democrazia cinese e la nostra? Una sola, da loro la pena di morte è esplicita, ti sparano. Da noi ti isolano, ti diffamano, ti trasferiscono. Solo se è necessario ti ammazzano. E’ una dittatura buona. L’omicidio è solo l’ultima risorsa.


    Cicca il video

    Il Dalai Lama in Cina è cancellato dalla Rete, se inserisci il suo nome sui motori di ricerca non lo trovi, in Italia questo non è ancora possibile. E la Rete parla di lui, mentre gli altri media minimizzano, tagliano, disinformano.
    Il Dalai Lama mi ha regalato una sciarpa bianca, gli ho promesso che sarò per lui il Richard Gere italiano per la liberazione del Tibet. L’ho visto un po’ perplesso forse perchè sono più bello di Richard. Il blog farà il possibile per dare informazioni sul Tibet. Per un Tibet libero. Conto sul vostro aiuto.

     
    .
  13. totti10gold
     
    .

    User deleted


    8 Dicembre 2007
    Lavorare uccide

    foto da Leggonline.it

    Ieri alla Scala è stato osservato un minuto di silenzio per i morti bruciati vivi dell'acciaieria di Torino. Poi si è dato il via a Wagner. Il presidente Napolitano era reduce dalla celebrazione dei cento anni della Mondadori. La casa editrice dello scrittore D'Alema assegnata allo psiconano grazie alla corruzione di giudici da parte di Previti.
    Le massime autorità erano presenti con modelle coscialunga e tette a balconcino.Pertini sarebbe corso all'ospedale di Torino nel reparto grandi ustionati. Avrebbe trascorso la notte con le famiglie. Ma 1500 morti all'anno valgono bene una prima alla Scala.
    Il Governo dovrebbe indire un Consiglio dei Ministri straordinario per misure urgenti sulla sicurezza sul lavoro, ma il Governo non ha neppure il coraggio di ricevere il Dalai Lama. Quando si muore per gli estintori vuoti e per turni di 16 ore il proprietario va messo in galera senza passare dal via e si chiude temporaneamente la fabbrica. Un Governo di centro sinistra, con due sindacalisti alla presidenza di Camera e Senato e un sindacalista ministro del Lavoro fa rimpiangere Berlusconi.
    Si scannano per giorni per un soldato caduto in Afghanistan, che non dovrebbe essere lì, e ignorano una mattanza che dura da anni. Perchè? Io non so darmi una risposta. La legge Maroni ha aumentato l'insicurezza, chi è precario e lavora per pochi mesi non ha tempo per imparare e il padrone non ha interesse a investire in formazione. La massa di immigrati irregolari, che sono spesso le prime vittime e che non è opportuno mettere in regola. La mattina chi è disoccupato non mangia, ma chi è occupato lascia la famiglia per rischiare la vita. La probabilità di ricevere una ispezione è la stessa di vincere al Superenalotto, una ogni trent'anni. Siamo primi assoluti in Europa per incidenti mortali. L'organizzazione Transparency International nel suo ultimo rapporto colloca l'Italia seconda in Europa per la corruzione dei partiti politici, ci salva la Bulgaria. Primi per assassinati sul lavoro e secondi per partiti corrotti, ci sarà un legame?




     
    .
  14. totti10gold
     
    .

    User deleted


    11 Dicembre 2007
    La buona notizia siete voi







    In mancanza di buone notizie, il blog fa da sé. La buona notizia siete voi. Siete meravigliosi. Vorrei baciarvi tutti, ma non posso. Prendete una mia foto e baciatevi da soli. L’appello per Ida e Kristal di Caselle Torinese, della mamma senza lavoro e della bambina bisognosa di cure ha superato i 90.000 euro con un solo post. A Ida manca ancora un lavoro che sia vicino alla scuola e ai medici che hanno in cura Kristal a Caselle. Sono certo che il blog provvederà. Imprenditori di Caselle e dintorni: “Su la testa!”. Nell’intervista Ida spiega che il comune dà la precedenza per un lavoro agli ex tossicodipendenti e a chi ha avuto problemi con la legge. Proprio come in Parlamento. Propongo un gemellaggio.
    Se Ida era cocainomane e rapinatrice di banche era già assunta a tempo indeterminato, forse anche parlamentare. La legge 104 non la tutela, nessuna azienda la assume per non avere come dipendente una madre con una figlia con gravi problemi motori. Ida ha scritto a tutti. Nessuno, tranne il blog, le ha risposto. I politici, la presidenza della Repubblica, il sindaco di Torino, il sindaco di Caselle Torinese. Tutta gente che prende lo stipendio per risolvere i problemi dei cittadini, a partire dai più deboli. Silenzio e stipendio pubblico. Silenzio e stipendio pubblico.
    Grazie, grazie a tutti, in particolare a Kristal, una donna in un corpo di bambina, come l’hanno definita i suoi dottori.

    Leggi il testo dell'intervista.

    Chi vuole offrire un lavoro a Ida lasci i suoi riferimenti in un commento a questo post.

    Chi vuole contribuire con una donazione lo può fare con:

    Causale: Ida e Kristal
    Conto bancario intestato a Beppe Grillo
    ABI 05018
    CAB 12100
    c/c 116276
    Swift: CCRTIT2T84A
    Iban: IT35B0501812100000000116276
    CIN B
    BANCA POPOLARE ETICA

     
    .
  15. totti10gold
     
    .

    User deleted


    12 Dicembre 2007
    "Damien" Damiano


    In Italia i morti sul lavoro sono come le ciliege, uno tira l’altro. I sindacalisti di partito e di governo, che sono più numerosi delle cavallette, stanno correndo ai ripari. Il ministro del lavoro “Damien” Damiano ha trovato una soluzione degna di Carcarlo Pravettoni. L’Inail, l’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni, ha un attivo di 12,4 miliardi di euro che vanno destinati “a scopo di utilità sociale”.
    Con questo nuovo tesoretto Damiano vorrebbe premiare le aziende: “Potrebbe ritornare alle imprese come diminuzione del costo del lavoro, solo nel caso in cui fossero in grado di dimostrare che hanno diminuito o eliminato gli incidenti”.
    Caro “Damien” Damiano altro che premio. Se le aziende non tutelano la sicurezza vanno chiuse. Chi ha meno assassinati sul lavoro ha uno sgravio? Se si scende da cinque a due vittime all’anno diminuisce la tassazione della società invece di mandare in galera i responsabili?
    Dal sito dell’Inail:
    “L'Inail persegue una pluralità di obiettivi:
    - ridurre il fenomeno infortunistico
    - assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio
    - garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro”.
    L’Inail non ha come obiettivo premiare le aziende che fanno meno morti e feriti e neppure di essere una banca. Il suo bilancio dovrebbe essere in pareggio e i miliardi usati per le famiglie delle vittime e per indennità che consentano una vita decorosa agli infortunati. Quanto darà, per esempio, l’Inail alle vedove dell’inferno di Torino?
    Se Robin Hood rubava ai poveri per dare ai ricchi, Damiano vorrebbe trasformare le protesi degli invalidi e gli assegni di invalidità in sgravi fiscali per le aziende. Damien sotto i capelli aveva il numero 666 della Bestia, “Damien” Damiano sotto la barba ha il numero di telefono di Confindustria


     
    .
94 replies since 13/11/2007, 14:34   598 views
  Share  
.