IL GRILLO PARLANTE

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  1. totti10gold
     
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    25 Dicembre 2007
    I bambini nelle ruspe

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    Una volta Gesù Bambino lo si trovava nella mangiatoia di una stalla. I tempi sono cambiati, i bambini il giorno di Natale li mettono nelle ruspe per proteggere il territorio e il companatico delle famiglie.
    500 cittadini di Sant’Andrea del Pizzone sono in attesa, oggi, di una carica combinata della polizia e dell’esercito. Li vogliono “spostare” per l’ennesimo deposito di rifiuti dell’ennesima emergenza. I cittadini non sono stati consultati, la spazzatura non è loro, i sindaci locali sono stati oggetto di particolari attenzioni.
    I responsabili dell’emergenza rifiuti in Campania invece sono sempre lì. Sono intoccabili come le istituzioni marce che rappresentano. Sono loro il vero pattume di quella che fu la Campania Felix.
    Il Natale il blog lo passa con i cittadini di Sant’Andrea.

    “Salve Beppe,
    volevo segnalarti l'assurda situazione che da qualche giorno va avanti nelle nostre zone.Abito a S.Andrea del Pizzone, frazione del comune di Francolise (Caserta). L'attuale commissario straordinario per l'emergenza rifiuti Pansa, ha designato come centro di stoccaggio delle cosiddette ecoballe il sito “Carabottoli”, appartenente al comune di Carinola, ma di fatto poco distante dal nostro territorio. Non si conosce, al momento, quale sia stato il criterio di scelta adottato dal prefetto, ma tale scelta, ha scatenato una mobilitazione che ha coinvolto oltre al nostro, molti comuni limitrofi. La nostra protesta non nasce solo dal naturale dissenso ad accogliere rifiuti altrui, ma dal fatto che oltre il 90% dell'economia locale è di natura agricola. Le nostre zone danno origine alla Mozzarella di Bufala, famosa in tutto il mondo, che gode dei marchi di qualità D.O.P. e D.O.C., e ad altri prodotti tipici. Dubito che il commissario Pansa non abbia mai assaggiato della buona mozzarella, e ciò rende i suoi criteri di valutazione ancor più discutibili. Di fatto, è stata scelta una zona che risulta essere vero e proprio epicentro della produzione. L'occupazione del sito da parte dei cittadini per impedire alle ruspe di entrare ha già causato un primo scontro con le forze dell'ordine: è importante sottolineare quanto sia stato tempestivo (a differenza di altri casi..) l’intervento da parte della polizia e dell’esercito che ha tentato di depistare la folla con l’utilizzo di ruspe.
    L’intervento è stato bloccato quando alcune mamme hanno adagiato i loro bambini davanti alle ruspe. Nello scontro sono stati coinvolti anche i sindaci dei comuni, i quali hanno avuto un trattamento non del tutto conforme alla carica che ricoprono. Attualmente il sito è presidiato giorno e notte da più di 500 persone, che, in attesa di un incontro dei comitati con il commissario, aspettano l’arrivo di una nuova carica, chissà, magari il giorno di Natale.” Salvatore P.


     
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  2. totti10gold
     
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    26 Dicembre 2007
    Grazia per Vallanzasca

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    Mastella non si ferma neppure a Natale. Ha chiesto la grazia per Bruno Contrada, l’ex dirigente del SISDE condannato a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Il presidente Napolitano ha trasmesso la richiesta ricevuta dall’avvocato di Contrada.
    Mastella ha detto che: “La grazia a Contrada è un atto dovuto”. Non ha specificato a chi. A eventuali politici coinvolti nelle stragi mafiose? Alla criminalità organizzata? Gli italiani non hanno chiesto nulla al ministro di Grazia e Indulto (di Giustizia non se ne parla mai). Neppure la sorella di Paolo Borsellino, che vuole incontrare al più presto Napolitano, intrattenutosi di recente per un’ora e mezzo con lo psiconano.
    Rita Borsellino ha dichiarato: “Ritengo l’ipotesi della grazia estremamente grave. Contrada è stato condannato per reati commessi tradendo la sua funzione di servitore dello Stato, quello stesso Stato per cui Giovanni, Paolo e tanti altri rappresentati delle istituzioni hanno consapevolmente dato la vita. Comprendo i sentimenti di pietà che si possono avere nei confronti di un uomo nelle condizioni di Contrada, ma la sua vicenda giudiziaria ha sempre lasciato l'alea del dubbio sul fatto che il dirigente del Sisde abbia detto fino in fondo ciò che sapeva sulle complicità di parte delle istituzioni con l'organizzazione mafiosa. Coloro che si accingono a decidere devono sapere che questo dubbio si riaccenderà anche sul loro operato. Uno Stato deve sapere distinguere e ricordare altrimenti il rischio, dirompente per un Paese democratico fondato sulla giustizia, è che domani possa apparire legittima e dovuta anche la grazia ai boss mafiosi. La mia richiesta al Capo dello Stato è da sorella di Paolo ma anche da parlamentare e da cittadina italiana.”
    L’Associazione delle vittime di via dei Georgofili e la Fondazione Caponnetto si sono pronunciate contro la grazia.
    Contrada agiva nelle istituzioni, ma per conto di chi? Se non vuole rispondere a questa domanda deve rimanere in carcere. O forse è perché non risponde che lo si vuole graziare?
    Dal libro di Francesco La Licata: “Storia di Giovanni Falcone” dopo il fallito attentato a Falcone nella sua casa all’Addaura:
    “Capisci cosa è successo? Si è verificata la saldatura. C’è stata la coincidenza di interessi…” Ma tra chi? “Te lo dirò un’altra volta”. Non me lo disse mai più, tuttavia era chiara la sua allusione tra mafia e altri poteri, fossero apparati dello Stato o poteri autonomi che nel tempo si sono serviti e di quegli apparati e della stessa mafia.”
    Propongo uno scambio al ceppalonico: Vallanzasca al posto di Contrada. Vallanzasca almeno non era pagato da noi per delinquere nei servizi segreti e si è sempre esposto in prima persona.

    Ps: Le nostre cosiddette istituzioni guardano sempre al passato. C’è bisogno di primavera, di discutere del nostro futuro e ci ritroviamo a dover discutere di Contrada, Mastella e Napolitano: 220 anni in tre.
     
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  3. totti10gold
     
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    28 Dicembre 2007
    Omicidio di Stato







    Leggi il testo dell'intervista

    Qualcuno bussa alla tua porta. E' lo Stato. Ti porta via dalla tua famiglia. Da tuo figlio di 14 anni. Ti accusa di aver coltivato delle piantine di canapa indiana nell'orto di casa. Ti mette in cella. Ti uccide. Non è l'Argentina dei colonnelli e neppure l'Unione Sovietica di Stalin. E' l'Italia di Mastella e di Amato. Aldo Bianzino è stato assassinato in carcere. Ucciso due volte. Prima dai suoi carnefici e poi dai media che lo hanno ignorato.
    La vedova di Aldo si chiama Roberta Radici. Nell'intervista che ci ha rilasciato ha detto: "Non so cosa pensare dello Stato. Cosa pensare della giustizia."


    Post precedente: Cristo si è fermato a Capanne.

    Ps: "La situazione di questa famiglia è tragica. Abbiamo conosciuto Roberta, sua madre (91enne) e suo figlio, un angelo nel vero senso della parola, basta osservare lui per capire come poteva essere Aldo.
    Questa famiglia, oltre alla paura, vive un disagio economico notevole.
    Roberta è malata e invalida civile al 100% (250 euro di pensione al mese!), la madre per quanto arzilla è sempre ultranovantenne e dovresti vedere dove abitano, praticamente isolati e indifesi.Questa è la vera emergenza, aldilà della tragedia di Aldo, c'è da salvare una famiglia rovinata da una vicenda oscura e oscurata. C'è da pensare ad un ragazzo che ha 14 anni e si ritrova con una madre malata e un padre che non può più provvedere a lui.
    Esiste anche un C/C postale su cui effettuare donazioni:
    c/c postale n° 27113620 intestato a Roberta Radici e Sabina Triangi.
    Noi stiamo già facendo il possibile. Aiutateci!!!"
    Meetup di Perugia

    Roberta Radici
    …appena finito di firmare: “quando potrò vedere Aldo?” e questo mi ha risposto letteralmente:
    “Signora: martedì dopo l’autopsia!”… “COME DOPO L’AUTOPSIA? Che cosa?”
    Mi chiamo Roberta Radici, vivo sull’Appennino umbro-marchigiano fino a poco tempo fa insieme
    al mio compagno, mio figlio e mia madre di 91 anni.
    Una mattina le nostre vite sono state lacerate, come se fosse venuto il diavolo a bussare alla nostra
    porta, la nostra famiglia mutilata in tutti i sensi.
    Venerdì 12 ottobre, quattro poliziotti, una poliziotta, un finanziere con il cane ci hanno chiesto se
    avessimo un avvocato di fiducia. Quando abbiamo detto di no, hanno proceduto mostrandoci un
    foglio che li autorizzava a perquisire la nostra abitazione. Quando hanno visto che non c’era niente
    in casa sono andati a guardare nei campi intorno, sempre di proprietà di Aldo, e hanno trovato
    queste piante di marijuana che subito Aldo ha detto essere per il suo uso personale e che ne
    rispondeva lui.
    Ci siamo fatti portare via senza chiamare nessun avvocato, anzi ne hanno chiamato uno d’ufficio
    allorché siamo arrivati nel Commissariato di Città di Castello. Da lì ci hanno portato prima alla
    Questura di Perugia dove hanno rilevato impronte e scattato le foto, facendoci sentire sbattuti come
    criminali ma evidentemente è la prassi. Da lì siamo andati insieme al carcere di Capanne. Ci hanno
    subito separati e io sono stata la prima ad essere immatricolata e portata nel padiglione femminile
    dove sono stata messa in una cella con altre detenute.
    Sabato 13 ottobre, verso le due è venuto l’avvocato di ufficio che la Polizia di Città di Castello
    aveva chiamato, che con Aldo aveva parlato. Guardandolo negli occhi ho chiesto: “ma lui come
    sta?”. “Beh, sicuramente è una persona che sta vivendo una situazione difficile, non siete mai stati
    coinvolti in una cosa del genere però le condizioni di salute sono perfette.”
    La domenica mattina mi sono svegliata e non mi sentivo bene. E’ arrivata una secondina – o
    carceriera non so come definirla – che ha detto “Radici, è desiderata giù”.
    Mi sono seduta, mi ha fatto sedere questo personaggio che mi si è parato davanti, vestito in
    borghese, si è presentato come il vice-ispettore capo. Ha detto: “Io, signora, stavo andando a caccia
    e sono qui apposta per lei”. Mi ha cominciato a chiedere: “suo marito soffre di svenimenti?”, dico:
    “no, perché cos’è successo?” “Signora! Mi risponda! Soffre di cuore? Ha qualche problema al
    cuore? E’ mai svenuto? Forse non lo sa!”. Dico: “Vivo con lui da sedici anni, non mi risulta per
    niente! Ma dov’è Aldo, me lo dica!” “Lo stanno portando all’ospedale Silvestrini per cercare di
    salvarlo. L’hanno già intubato, gli faranno una lavanda gastrica”.
    Insomma, ha bofonchiato qualcosa: “Mi dica, lo possiamo ancora salvare! Chiamo i medici e glielo
    dico!”. Al che dico: “Ma no, assolutamente, cosa dice?” “Va bene, torni su le faremo sapere”.
    A mezzogiorno torna la secondina che dice: “Radici Roberta, scarcerata. Prenda la sua roba”. Io
    prendo tutte le cose, scendo e mi ritrovo ancora con il vice-ispettore capo e un altro personaggio che
    non so chi sia ma vestito anche lui in borghese e con l’aria di essere uno che avesse da fare.
    Appena finito di firmare chiedo: “Quando posso vedere Aldo?” e questo mi ha risposto
    letteralmente: “Signora: martedì dopo l’autopsia!”… “COME DOPO L’AUTOPSIA? Che cosa?”
    Il medico legale, che mi ha chiamato, alla presenza mia, dell’ex moglie di Aldo, delle sue
    avvocatesse – dell’ex moglie – e dell’avvocato d’ufficio, quindi davanti a ben cinque persone, mi
    chiese, secondo il mio punto di vista, quali potessero essere le motivazioni per cui Aldo era stato
    ucciso. Risposi che non credevo ci fossero motivazioni… ho pensato a un pestaggio andato oltre le
    intenzioni. Questo signore, il medico legale e non è un mio amico o un passante e quindi ha tutti gli
    elementi per poter fare delle affermazioni non casuali, ha detto: “No, signora. Questi sono colpi dati
    con l’intento di uccidere. Colpi dati scientemente, con una tecnica scientifica usata anche presso
    alcune corporazioni militari, che mirano a distruggere gli organi vitali senza lasciare traccia alcuna.
    Perché non si capisce come mai questo cristiano – così si esprimeva – abbia il fegato distaccato e
    spappolato e da fuori non ci sia neanche un segno, nemmeno sulle ginocchia a dimostrazione che
    non è caduto. In più ha quattro emorragie cerebrali”.
    Io non mi fido più di nessuno, non veramente a chi credere. Tutto potevo immaginare tranne che
    una cosa del genere. Non so cosa dire a mio figlio, a me stessa. Non so cosa pensare dello Stato,
    cosa pensare della Giustizia. Mi meraviglio che anche all’interno del carcere non ci sia stato
    nessuno che abbia preso una posizione più seria. Non si sa niente. Muro di gomma. Omertà
    assoluta. Le chiavi non si sa chi le abbia, i videotape sono stati sequestrati perché erano anomali ma
    non se ne sa nulla.
    Tutto questo per colpa di nessuno? Colpa dello Stato, che non si preoccupa nemmeno di scoprire i
    colpevoli di una cosa del genere? Io non credo di aver omesso niente di quello che ho da dire. Le
    mie lacrime, la notte, me le tengo io. Sono io che so quello che sto passando. Non so quello che sta
    passando mio figlio. A quattordici anni, quello che si può vedere forse non lo sa bene neanche lui.
    Quanto questa cosa inciderà sulla sua vita. Questo l’ho chiesto al Pubblico Ministero: “Mi dica cosa
    devo dire a mio figlio”.
     
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  4. totti10gold
     
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    29 Dicembre 2007
    Il Calendario dei Santi Laici 2008


    Scarica e diffondi il calendario

    Leggere l’elenco dei Santi Laici d’Italia riportato alla fine del Calendario 2008 inquieta. Centinaia di persone, alcune in modo inconsapevole, altre sapendo bene cosa le aspettava, sono morte per la Patria. Per noi. Terrorismi neri, rossi, di Stato, mafiosi, massonici, spesso alleati tra loro, hanno assassinato giudici, poliziotti, carabinieri, politici, persone comuni, attivisti, giornalisti. La caratteristica dei Santi Laici è, quasi sempre, la stessa: gente per bene che non ha piegato la testa ed è andata avanti per la sua strada.
    In Italia una persona onesta che entra in conflitto con il Sistema ha tre possibilità, può essere:
    - comprata
    - emarginata
    - uccisa
    Per emarginarla devi avere il controllo del Paese, quando si è in difficoltà allora si ammazza. Va a periodi.
    Il calendario 2008 riporta, quasi ogni giorno, una persona, spesso due. Una strage. Tra le categorie più a rischio ci sono i magistrati. Credo che l’Italia abbia il record di giudici uccisi nel dopoguerra tra i Paesi democratici. Uccidere un magistrato in Francia o in Spagna può voler dire la fine per l’organizzazione criminale. In Italia, invece, i fiancheggiatori possono essere anche promossi.
    Fare il poliziotto o il carabiniere è molto più rischioso che andare in Iraq o in Kossovo. I militari all'estero sono in una botte di ferro.
    L’impressione che ho scorrendo il calendario è che ci sia una guerra in corso da decenni tra l’Italia onesta e quella disonesta. Una guerra non dichiarata, ma reale.
    Per alzare la testa bisogna avere un elmetto. Io credo che l'elmetto sia l'informazione libera. V-day, 25 aprile. V-day, 25 aprile.

     
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  5. totti10gold
     
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    30 Dicembre 2007
    AliFrance


    “C'è una ragazza che è venuta a trovarmi, un'informatica dell'Alitalia, mi ha detto una cosa in cui credo. La verità è alla base non ai vertici. Alitalia sta chiudendo ma si sono già messi d'accordo: diventerà una compagnia low-cost, a basso costo, di Air France perché Berlusconi e Lunardi l'hanno svenduta in cambio dei finanziamenti per l'alta velocità Torino - Lione. L'hanno svenduta. Ma, d'altronde, tante cose cambieranno indipendentemente da Berlusconi o chiunque ci sia al suo posto. Cambieranno per forza di cose: nessuno potrà più prendere un aereo dell'Alitalia per andare a Roma e spendere duecento euro. Perchè? Per adottare un pilota dell'Alitalia?"
    Beppe Grillo durante lo spettacolo beppegrillo.it a Roma il 28/4/2005

    Gli ultimi a sapere in Italia sono sempre i giornalisti. Sono specializzati nelle notizie post datate. Le danno quando possono. E possono darle quando ricevono l’ordine di scriverle.L’Alitalia è fallita da molti anni, almeno una decina. Gli stipendi di hostess e piloti e la buonuscita a Cimoli (che deve restituire!) di milioni di euro le abbiamo pagate noi, con le nostre tasse. E, dopo le tasse, abbiamo avuto anche la beffa di spendere per la tratta Roma/Milano come per andare a New York. L’Alitalia non è una compagnia di bandiera, è un partito politico-sindacale bipartisan. Una torta alata con tante fette da distribuire.
    Air France-KLM non sta comprando nulla. Come si possono comprare i debiti? L’Alitalia è in bancarotta. Prodi poteva fare di più: affidare le trattative a Geronzi e Tanzi. Come vendono i debiti loro non li vende nessuno al mondo. Sono i grandi cartolizzatori d’Italia.
    Bossi si lamenta perché l’amministratore delegato di Air France-KLM vuole tagliare i collegamenti improduttivi di Alitalia con Malpensa. La Lega è stata al Governo per cinque anni e l’Alitalia ha succhiato le tasse (anche) del Nord in silenzio celtico. Penati ha chiesto una moratoria per Malpensa, sarebbe il primo scalo mondo con la moratoria. Malpensa non è mai decollata. Qualcuno si sta chiedendo perché?
    Malpensa va venduta, sottratta alle nomine politiche e ai giochi di partito. Un compratore si era fatto avanti, si chiama RyanAir. Padoa Schioppa lo contatti subito. Non vorrei pagare le tasse per i prossimi dieci anni anche per un aeroporto.

     
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  6. totti10gold
     
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    31 Dicembre 2007
    Libera informazione in libero Stato




    Discorso di fine anno.

    Testo:
    "Italiani! E' finito un anno strepitoso! A settembre li abbiamo messi in crisi tutti, stanno delirando!
    Però non sta andando male: è un Italietta che è in coma da 15 anni. Dal 1992 è tenuta in cura farmacologica da parte dei media. Dal 1992, da quando sono esplosi Falcone e Borsellino, non c'è più né Paese né altro. Il tritolo è scomparso, ma i magistrati scompaiono in un altro modo. C'è stata la corruzione della mafia! Chi se l'aspettava? La mafia corrotta dall'interno dalla politica, c'è stata questa fusione straordinaria, quasi nucleare. Si sono compattati. E' un Paese che non capisce più dove vuole arrivare. Dov'è, cos'è. Siamo strangolati da due bandiere.
    Io vorrei capire se sto delirando io o se c'è qualcosa che non quadra. Quello che non quadra è che non sappiamo più le cose che ci servono per fare una vita normale. Sappiamo milioni di stronzate che ci vengono catapultate ogni giorno dai giornali, dai media, dai telegiornali, dalle televisioni ma delle cose che ci servono - l'acqua pubblica o privata, l'energia, la connettività, i rifiuti cosa sono, da dove vengono, come fare a non farli, gli inceneritori - non sappiamo nulla, delle cose che ci cambiano veramente la vita. Allora cosa fare?
    Bisogna cominciare a vedere chi è il nemico: nel V-Day scorso, dell' 8 settembre, non si sono incazzati tanto i politici, ma i giornalisti, questa casta di gente, la vera casta che c'è in Italia. Ve ne siete accorti, no? Migliaia di schiavi vergognosi, messi li a pecorina, a 90°. Una cosa indegna.
    Si somigliano tutti, non li distingui più se non quello grasso da quello magro. Riotta è uguale a Mimun che è uguale a Belpietro che è uguale a Giordano che è uguale a Fede. Sono tutti uguali. Si distinguono le élite di questi grandi maggiordomi. Quelli che parlano di libero mercato, che ogni tanto dicono qualcosina e poi rientrano subito. Sono meravigliosi. Parliamo di Scalfari, di Pansa, di Romano, di questi sarcofaghi dell'informazione che scrivono lenzuolate di editoriali che nessuno legge. Dei giornali vengono letti i titoli e i sottotitoli, l'informazione si fa con lo spazio, i centimetri. Bisognerebbe misurare coi righelli le informazioni.
    E' una poltiglia dove si sono mischiate imprenditoria, politica, mafia e media. Vai in un consiglio d'amministrazione di un giornale e ci sono gli imprenditori, vai in un consiglio d'amministrazione di una banca e ci sono imprenditori, politici e giornalisti. Un giornalista può diventare deputato. Altro che conflitti di interessi, siamo andati oltre. Sono tutte uguali, le società. Prendi la Fiat: se non era per la cassa integrazione, cioè l'intervento dello Stato, sarebbe fallita dieci anni fa e adesso va avanti con le Equity Swap. L'Eni e l'Enel sono dei monopoli di fatto. La Rai è uguale a Mediaset.
    L'unico modo di far cambiare veramente questo Paese, secondo il mio punto di vista prima che diventi pazzo del tutto, è battere dove c'è la ragione della democrazia, dove dovrebbe essere tutelata: l'informazione. Scomparsi i grandi giornalisti come Biagi, Montanelli e altri, non ci rimane più nulla.
    Ecco perché farò il V-Day prossimo il 25 aprile: il giorno della Liberazione. Liberiamoci da questa informazione, liberiamoci da questa gentaglia. Gli togliamo i finanziamenti, vediamo di impostarla bene perché la mia vita ormai è su queste cose. Perché il compito che mi sono messo in testa non è di fare politica. Oggi sul Corriere della Sera sono indicato come il secondo politico, dopo Veltroni al 50%. E' questo il nostro Paese: io sono uno dei più grossi politici che ci sono in Italia! Se facessero la classifica dei comici sarei in decima o quindicesima posizione, ci sarebbero i politici al primo posto. Il V-Day bisogna farlo su questo: togliere i finanziamenti ai giornali. Il 25 aprile del 2008 ci sarà una liberazione vera, in tutte le città succederà qualche cosa. Dovremo far succede qualcosa, con i media in silenzio e ci mancherebbe che ne parlassero. Sarà la loro condanna.
    Vi do appuntamento al 25 aprile per avere un'informazione libera in un Paese finalmente libero e ricominciare dall'inizio. Liste civiche e cittadini informati, abbiamo bisogno di questo non di politici. Cittadini informati che sappiano le cose, che si occupino del loro quartiere e delle loro città, che non le lascino svendere da questi partitini e da questi piccoli servi della politica. Abbiamo bisogno di cittadini liberi, di un'informazione libera per essere un Paese libero.
    Italiani!!! Coraggio, coraggio verso la catastrofe ma sempre con ottimismo." Beppe Grillo

    Ps: Non preoccupatevi per i miei occhi, ho dovuto fare una piccola operazione. Il mio sguardo tornerà presto magnetico.



     
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  7. totti10gold
     
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    1 Gennaio 2008
    La guerra dei nonni


    Dini, 77 anni e 7 nuovi punti per il Governo, non si arrende. Pensa al futuro. E’ lui il nonno nuovo. Il nonnino sempreinpiedi della politica. Nel 2006 votò per l’indulto. La moglie Donatella Pasquale Zingone Dini è stata condannata a dicembre 2007 a due anni e quattro mesi per il fallimento di quaranta miliardi della società Sidema di cui era amministratrice delegata. Per bancarotta fraudolenta. Reato condonato dall’indulto del mastellone ceppalonico. Che culo.
    Dini dovrebbe aggiungere un punto ai sette proposti. Chiedere che sua moglie non goda dell’indulto. Monica Lewinsky ha fatto quasi dimettere Clinton per una prestazione privata. Dini non mi risulta ne abbia avute. Ma se Hillary fosse stata condannata per bancarotta, la carriera di Bill sarebbe finita il giorno dopo. Non puoi pretendere di governare il Paese se non sai neppure gestire la tua famiglia. Al massimo puoi andare ai giardinetti.
    Dini ha scatenato la Guerra dei Nonni. Punta alla presidenza della Repubblica insidiando Napolitano, 83 anni, ma anche alla presidenza del Senato di Marini, 75 anni. Nel frattempo si accontenterebbe di presiedere un Governo tecnico al posto di Valium Prodi, 69 anni, o dello psiconano, 72 anni.
    Nella Guerra dei Mondi i tripodi uscivano da sottoterra per sterminarci. I nostri nonni governativi escono dagli ospizi per entrare in Parlamento con lo stesso obiettivo. Il Governo è al sicuro grazie al voto dei senatori a vita. La Montalcini dai capelli turchini ha l’età di una trisavola e Andreotti è prescritto a vita e quindi non può morire. I costi della politica sono destinati ad aumentare. Badanti, infermieri, accompagnatrici e ambulanze per ricoveri d’urgenza in Piazza Montecitorio ci costeranno una Finanziaria.
    “Quant’è bella la vecchiezza, che non fugge tuttavia. Di doman non v’è certezza. La dentiera fischia e va”.


     
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  8. Quirita
     
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    PER DOVEROSA E OPPORTUNA CONOSCENZA.

    LEGGETE


    Interventi di David Gramiccioli

    Orgoglioso di essere amico di Marcello, ma il guit
    21/01/2008 17.53.32

    Beppe Grillo è libero o controllato?
    Marcello Pamio – 24 dicembre 2007 – www.disinformazione.it

    Il ragioniere genovese Giuseppe Piero Grillo, conosciuto come Beppe Grillo è stato scoperto da Pippo Baudo al cabaret milanese “Il Bullone” alla fine degli anni ‘70.
    Dopo aver amato e odiato la televisione, il computer e internet (lo ricordiamo nello spettacolo “Time Out” dove ha iniziato con la distruzione rituale di due computer), nel 2005 apre il suo blog (oltre 500mila accessi giornalieri che lo fa diventare uno dei siti più visitati al mondo) e subito vince il premio WWW messo in palio dal giornale di Confindustria - il quotidiano dei Poteri forti italiani - “Il Sole 24 Ore”!
    Da allora il blog ha continuato a crescere e oggi, tradotto anche in inglese e giapponese, è diventato fonte biblica di informazioni per milioni di persone.
    Fin qui nulla di strano. La cosa che invece è interessante riguarda il suo editore!

    L’editore di Grillo
    L’editore di Beppe Grillo oggi è la Società Casaleggio Associati di Milano.
    Nella prefazione del libro del 2004 “Web Ergo Sum” scritto da uno dei fondatori della Società, Gianroberto Casaleggio (che ha dato anche il nome alla ditta), Beppe Grillo spiega come ha incontrato quello che diventerà il suo editore di fiducia!
    Grillo scrive testualmente: «lo incontrai per la prima volta a Livorno, una sera di aprile, durante il mio spettacolo Black Out. Venne in camerino e cominciò a parlarmi di Rete. Di come potesse cambiare il mondo. (…) Pensai che fosse un genio del male o una sorta di San Francesco (...) Ebbi, lo confesso, un attimo di esitazione. Strinsi gli occhi. Casaleggio ne approfittò.
    Mi parlò allora, per spiegarsi meglio, di Calimero il pulcino nero, Gurdjieff (il famoso mago nero, uno dei maestri del cantautore Franco Battiato, ndA), Giorgio Gaber, Galileo Galilei, Anna di York, Kipling, Jacques Carelman (…)
    Tutto fu chiaro, era un pazzo. Pazzo di una pazzia nuova, in cui ogni cosa cambia in meglio grazie alla Rete. (…) Ce n'è abbastanza per rinchiuderlo. E' un individuo oggettivamente pericoloso e socialmente utile»[1]

    Gianroberto Casaleggio (interessato a Gurdjieff!) è riuscito dove tutti avevano fallito: convertire Grillo a internet!
    Da quell’incontro infatti è nato non solo il blog di Beppe Grillo, ma anche tutti i libri e dvd, come pure e le organizzazioni dei Meet-up!
    In soldoni l’immagine mediatica (a 360 gradi) di Grillo viene gestita e controllata dagli esperti della società milanese.
    Addirittura Gianroberto sarebbe diventato il consigliere numero uno di Grillo, a tal punto che secondo indiscrezioni, è sua l’idea del V-Day![2] Quello che ha sparso nel mondo il verbo o virus del V-Day convincendo, attraverso il suo comico portavoce, centinaia di miglia di persone in Italia.
    “Uomo (Gianroberto) sulle orme del Parsifal dichiara di voler ricercare la vera natura degli uomini”. E così, ad esempio, per le riunioni da sempre ama immergere il gruppo dirigente nel mondo cavalleresco e spirituale della leggenda di Camelot (alla scoperta di quei luoghi ha persino trascorso una vacanza). Usa una tavola rotonda attorno alla quale fa sedere i suoi manager per «parlare liberamente».[3]
    Sua è anche la gestione del sito web dell’amicone di Grillo, il Ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro.[4]
    E’ arrivato il momento di vedere chi sono questi associati, e soprattutto di cosa si occupano.

    La Casaleggio Associati
    La Casaleggio Associati, nasce il 22 gennaio a Milano nei pressi della casa di Alessandro Manzoni, da cinque persone (Enrico Sassoon, Gianroberto Casaleggio, Luca Eleuteri, Davide Casaleggio e Mario Bucchich).[5]
    La “mission” ufficiale dell’azienda è «di sviluppare consulenza strategica di Rete per le aziende e di realizzare Rapporti sull’economia digitale»

    L’Affare Webegg Spa
    Per capire il quadro generale, rimanendo però sempre collegati con la Casaleggio Associati , è necessario conoscere la Webegg Spa : un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende in Rete, controllata per il 59,8 % da I.T. Telecom Spa (controllata a sua volta al 100% da Telecom Italia.
    Ci interessa molto perché:

    - Gianroberto Casaleggio è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale della Webegg.[6]
    - Luca Eleuteri (socio Casaleggio) tra il 2000 e il 2003 lavorava nella Direzione Generale di Webegg.[7]
    - Mario Cucchich, fino al settembre 2003 è stato Responsabile Comunicazione e Immagine del Gruppo Webegg.
    - Enrico Sasoon entra il 15 gennaio 2001 nel Consiglio di amministrazione di Webegg
    - Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e stranamente, organizzatore dei Meet-up di Grillo a Milano

    Su cinque soci della Casaleggio, ben quattro lavoravano per la Webegg Spa con incarichi molto prestigiosi e importanti!
    E poi cos’è successo?
    Tra giugno e agosto 2004, la IT Telecom Spa sigla un accordo con Value Partner Spa per la cessione del pacchetto azionario detenuto in Webegg Spa, pari al 69,8% del suo capitale, al prezzo di 43 milioni di euro, il restante 30,2% è posseduta da Finsiel (79,5% Telecom Italia).
    Value Partners è la più grande società di consulenza strategica di origine italiana!
    Nel gennaio 2004 quindi dopo pochi mesi, come è stato detto, i cinque fondano a Milano la Casaleggio Associati.
    Questo dato è molto interessante perché risulta che gli attuali editori di Beppe Grillo hanno lavorato fino a pochi anni fa, all’interno di una società della Telecom Italia, la stessa soggetto di attacchi (certamente giusti) da parte del comico genovese.

    L’affare Telecom
    Beppe Grillo sta portando avanti da anni una campagna per “prendersi” (lui, gli editori o qualcun altro?) la Telecom Italia!
    Tale strategia è attuabile se tutti o una buona parte degli azionisti privati delegassero Grillo all’assemblea generale della società. Ecco perché dal blog ha chiesto ufficialmente una “shareaction” (“fatemi godere” dice nel suo appello): «inviatemi le vostre manifestazioni di interesse attraverso il form del modulo di adesione per consentirmi di valutare la fattibilità del progetto e tentarne la realizzazione».
    «Fatemi godere. Rifatevi delle umiliazioni subite in questi anni come utenti e come azionisti. Il cda licenziato dai veri azionisti attraverso un comico. Una cosa mai vista al mondo. (…) Ragazze e ragazzi, dateci dentro. Aderite, aderite, aderite» [8]

    Certamente è ”una cosa mai vista al mondo”, ma la domanda che sorge spontanea è: una volta attuato questo progetto, se mai si realizzerà, chi potrà garantire la sicurezza della ditta più importante in Italia? Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio o la Casaleggio Associati stessa? Ricordiamo che si tratta della società che ha il potere di ascoltare (esattamente quello che è successo allo stesso Grillo, che per ben 4 anni, è stato ascoltato e registrato…) tutte le telefonate, leggere tutti i fax e le e-mail sul suolo italiano…
    Per qualche miscredente, potrebbe sembrare una manovra occulta per entrare in possesso proprio di questa importantissima azienda...ed è proprio quello che sta accadendo!
    Staremo a vedere, anche se ad oggi sono decine di migliaia le persone che in buona fede, si sono affidate al nuovo "guru delle telecomunicazioni" (futuro amministratore delegato?).

    Prometeus: il futuro dei media
    Torniamo alla Casaleggio Associati perché nel loro sito ufficiale (www.casaleggio.it) è pubblicato nella home page un video molto indicativo e allo stesso tempo inquietante: “PROMETEUS: IL FUTURO DEI MEDIA” (www.casaleggioassociati.it/thefutureofmedia). Video da non perdere assolutamente!
    Si tratta della visione futurista che i soci fondatori della Casaleggio hanno a livello di Media.

    Il video inizia dicendo: «L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei media con Internet alla fine del secolo scorso…»[9]
    La visione continua con: « la Rete include e unifica tutto il contenuto: Google compra Microsoft, Amazon compra Yahoo! diventando così i leader mondiali dell’informazione assieme a BBC, CNN e CCTV… La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto, esperienza. Nel 2020 Lawrence Lessing, l’autore di “Cultura Libera” diventa Ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può essere replicata in Second Life. Chiunque ha un Agav (agente-avatar) che cerca informazioni, persone, luoghi nei mondi virtuali. Nel 2022 Google lancia Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un’azienda che replica la realtà. Puoi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. E’ reale! Nel 2027 Second Life si evolve il Spirit. Le persone diventano chi desiderano e condividono la memoria, le esperienze, le sensazioni. La vendita di memoria diventa una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta. Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri»



    Il video della Casaleggio Associati termina con una immagine massonica: il triangolo con l’occhio dentro, fiammeggiante!


    Logo della Prometeus, estratto dal video

    della Casaleggio Associati

    Non male come visione, vero?
    Un futuro illuminato (non si sa bene da che luce…), dove la vita diventa virtuale, dove si commercializza la memoria, le esperienze e le sensazioni. Ognuno avrà un avatar, un personaggio inventato, e potrà fare ciò vuole, anche quello che non potrebbe fare nella realtà…
    In pratica la nostra Vita verrà letteralmente svuotata di significato e “copiata” o “replicata” su internet.
    Lo scopo è quello di non si fare più esperienza (cioè conoscenza e quindi coscienza) sul pianeta Terra, ma su un “pianeta” che non esiste, formato da bit e byte: internet!
    Che tipo di coscienza sarà mai quella di un mondo virtuale?
    Non è che ci stanno indottrinando e preparando invece a vendere la nostra anima?
    Questo progetto chiamato Prometeus, è la visione di un pazzo da psichiatrizzare quanto prima, o invece si tratta di un piano ben preciso di controllo occulto? Per approfondire tale delicatissimo argomento, vi rimando alla nuovissima dispensa “Il segreto occulto degli Illuminati”.

    Nel video della Casaleggio Associati si pubblicizza Second Life (Seconda Vita), “un mondo virtuale in 3D aperto a tutti i maggiorenni dove ogni evento della vita può essere riprodotto” [10].
    Second life è ciò che tecnicamente viene definito un M.M.O.R.P.G. ovvero un Massive Multiplayer Role Playing Game (Un Videogioco di Ruolo destinato alla Massa): immaginate un videogioco in cui possano partecipare contemporaneamente centinaia di migliaia di giocatori (se non milioni) collegati in rete, ognuno con il proprio personaggio (avatar), con un proprio conto corrente e varie proprietà mobili ed immobili. Esso è stato creato dalla Linden Lab, reso disponibile in rete nel 2003, oggi può contare quasi 8 milioni di utenti nel mondo (dato di luglio 2007[11]
    Poco si sa su questa strana piattaforma, ma nei media si sono già iniziati a denunciare episodi alquanto sgradevoli accaduti all’interno di questo “mondo secondario”, anche se la vera natura estremamente deviante non viene adeguatamente sottolineata! E’ un mondo estremamente deleterio e pericoloso per la psiche umana.
    Casualmente sia Beppe Grillo (con tanto di avatar) che Antonio di Pietro hanno il loro sito proprio in Second Life...

    “Dio è ovunque, è chiunque e conosce ogni cosa”, proprio come l’occhio onniveggente della massoneria (il simbolo stampato sul dollaro statunitense), usato dai creativi della Casaleggio alla fine del video.
    A proposito di luce, cerchiamo di capire come mai hanno usato un nome così particolare per tale progetto: Prometeus!
    Certamente deriva da Prometeo, figlio di Giapete e Climene, che ha sottratto il fuoco (simbolo della luce) agli Dei per riportarlo agli uomini sulla terra (dottrina della gnosi).
    Secondo l’occultista russa Helena Petrovna Blavatsky, sotto un altro aspetto, l’allegoria del fuoco (visto come luce iniziatica, ndA) può essere letta come un'altra versione della ribellione dell’orgoglioso Lucifero (dal latino LUCIFERUS, composto da “LUC-EM” = luce, e tema “FER-RE” = portare, cioè PORTATORE DI LUCE, ndA), precipitato nell’Abisso senza fondo. La maledizione di Zeus a Prometeo è lo stesso che la maledizione di Dio a Satana![12]
    Quindi secondo la maga (indubbiamente nera) Blavatsky, il fuoco o luce portato sulla terra da Prometeo è l’allegoria del fuoco o luce porta sulla terra da Lucifero!

    Ecco spiegato perché il logo della Prometeus (vedi immagine sopra) è rappresentato graficamente da una fiamma (luce) che parte dalla lettera O maiuscola, quindi dal Cerchio chiuso (molto usato anche dai circoli satanici per i loro rituali).
    Sicuramente la motivazione che ha spinto la Casaleggio a scegliere un nome e logo simili sarà un'altra, magari meno esoterica, però la strana coincidenza (per chi ci crede ovviamente) è interessante!

    Partnership con Enamics
    Nel 2004 la Casaleggio annuncia la partnership con Enamics, una società statunitense fondata nel 1999, leader del Business Technology Management (BTM).
    La Enamics ha come “clienti” potentissime corporation del calibro di: Pepsico, JP Morgan, Northrop Grumman, US Department of Tresury (Dipartimento del Tesoro USA), BNP Paribas, American Financial Group,[13] ecc.
    Tra queste, quella che più c’interessa è la banca d’affari JP Morgan, perché rientra nell’impero dei Rockefeller, una delle famiglie che controllano il mondo!


    Davanti al Centro Rockefeller di New York si staglia - casualmente - una statua gigante di Prometeo (vedi immagine qui a fianco), voluta proprio dal magnate in persona!
    Anche i Rockefeller, come i Casaleggio (chiedo venia per la comparazione), pertanto “adorano” l’arte simbolica del Prometeo!
    Fondatore della BTM Corporation è un certo Faisal Hoque, autore di numerosi best seller ed ex dirigente anziano della General Electric (anch’essa del gruppo Rockefeller) e di altre multinazionali!
    I partner della BTM tecnology sono “IBM Tivoli” di New York e “Future Considerations” di Londra. Questa ultima ha come clienti privati: Coca Cola, Barclaycard, Addax Petroleum, KPMG LLP, ecc. Nel settore pubblico invece: Carbon Trust, UNIDO (United Nations Industrial Development Organisation), London Pension Fund Authority (LFPA)[14] ecc.



    E’ molto indicativo venire a conoscenza che l’editore di Beppe Grillo (nonostante le giustissime campagne contro l’inquinamento ambientale, le energie alternative, i biocarburanti, l’idrogeno, ecc.) abbia tra i partner proprio quella banca (JP Morgan), che ha interessi economici enormi in ogni dove, e soprattutto nel comparto bancario, energetico e/o petrolifero!

    Che fine ha fatto il Signoraggio monetario?
    Al Beppone nazionale va il merito di essere stato il primo a denunciare la truffa del Signoraggio monetario (nel tour “Apocalisse Morbida” del 1998) e la natura privatistica della Banca d’Italia.
    In quello spettacolo ha sparato a zero sui banchieri (Fazio, Duisemberg, ecc.), definiti i cavalieri dell’Apocalisse, che controllano le economie planetarie, sottolineando più volte come questi signori “stampano le banconote e le prestano”.
    Avete capito bene: stampano denaro e lo prestano ai governi!
    Per non parlare del debito pubblico. Dice infatti Grillo: “e il debito? A chi li dobbiamo due milioni e mezzo di miliardi di lire?”

    Nonostante questo, da un po’ di anni Grillo si rifiuta, o gli è stato consigliato di non parlarne, di Signoraggio e dei banchieri durante i suoi spettacoli, perché?
    Una spiegazione la fornisce il dottor Antonio Miclavez in una recente intervista video: «ne ho parlato (si riferisce a Grillo, ndA) circa sei mesi fa e mi ha detto: “sì è molto bello, ma questo per la gente è troppo. Se è troppo poi la gente si spaventa e non lo capisce perché è troppo!”. Uguale Milena Gabanelli (Report su Rai3, ndA)»[15]
    Tralasciamo la Gabanelli per ovvi motivi, ma perché Grillo che nel 1998 sparava a zero sul Signoraggio, sulla truffa del debito pubblico e sui banchieri, oggi non dice nulla e si limita ad attaccare i politici: semplici camerieri del potere economico? Cosa è successo nel frattempo? Ha ricevuto pressioni e/o ricatti? Oppure ha cambiato idea? Nessuno lo sa ad eccezione della sua coscienza!

    A cosa servono il V-day, il Mastella-day, la petizione per la Forleo o De Magistris, o quella contro Gentiloni, se il vero e unico problema è la gestione massomafiosa della emissione monetaria che rende interi paesi schiavi del sistema economico, sotto la pressione di un debito inesistente?
    Forse serve per dirottare le masse e deviarle verso lidi estremamente funzionali per il Sistema che ci controlla?
    Qual è il senso di scatenarsi per un parlamento pulito (contro i politici pregiudicati), movimentare le masse per assurde liste civiche, quando i controllori della politica sono e rimangono i grandi banchieri internazionali? Quando coloro che emettono la moneta hanno il Potere di far fare le leggi ai burattini in Parlamento, a cosa serve prendersela con la manovalanza? Forse per evitare di tirare in ballo i veri manovratori occulti?

    Come disse il giornalista Paolo Barnard in una lettera intitolata “Considerazioni sul V-day”: «I nostri personaggi (…) di fatto svuotano l’Io dei loro seguaci impedendogli di divenire singole entità autonome e potenti, rendendoli (rendendoci) un esercito di anime incapaci, dunque minando la Società Civile organizzata e la speranza che essa rappresenta»[16]
    Di persone svuotate del proprio Io ce ne sono già abbastanza. E’ necessario partire da noi stessi, senza delegare il politico, il Grillo, il Travaglio, la Forleo o la Guzzanti di turno: solo così saremo padroni della nostra vita e potremo conquistare, o meglio, tirare fuori la nostra vera e unica individualità, cioè l’essenza spirituale.
    Se non ritorniamo in possesso della nostra autentica natura, il Potere continuerà a fare sonni tranquilli. «Credete veramente - continua Paolo Barnard - che il Potere sia così sciocco e impreparato da poter essere, non dico sconfitto, ma anche solo disturbato da questo sgangherato esercito alla deriva?

    Al Potere, le iniziative di Grillo (inconsapevolmente ci auguriamo tutti) - portate avanti grazie alla consulenza di aziende specializzate - fanno estremamente comodo, perché il vero e unico problema che ha il Potere è il risveglio della coscienza delle Individualità. Persone libere di pensare, sentire e agire, indipendentemente dagli insegnamenti e dalle dottrine di un qualsiasi messia o maestro di vita, sono veramente pericolose!
    Concludo nella speranza che non siano vere le affermazioni di Dino Risi (che ha diretto Grillo nel film “Scemo di guerra”) al Corsera, perché secondo il regista, Grillo è più attore adesso che quando girava film. Non crede affatto a ciò che dice e scrive quotidianamente nel blog!
    Speriamo che si sbagli…
    Come pure mi auguro che Beppe Grillo dia un segnale di assoluta buona fede riprendendo a parlare, sia nel blog che durante gli spettacoli, di Signoraggio, Poteri forti bancari, Sovranità monetaria, OGM, ecc.

    [1] Blog ufficiale di Beppe Grillo: www.beppegrillo.it/libri.php#web
    [2] “Casaleggio, il guru web di Beppe che ama Parsifal e Adriano Olivetti”, “Il Corriere della Sera” del 18 settembre 2007, www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_Settembre/18/Casaleggio_guru_web_grillo.shtml
    [3] Idem
    [4] Idem
    [5] Sito ufficiale Casaleggio Associati http://www.casaleggio.it/societa1.asp
    [6] “Key4biz”, quotidiano d’informazione su Telecomunicazioni, Media e Internet”, 27 maggio 2003 www.key4biz.it/Who_is_who/2003/05/Casaleggio_Roberto.html
    [7] Sito ufficiale Casaleggio Associati www.casaleggio.it/societa5.asp
    [8] Dal blog ufficiale di Beppe Grillo: www.beppegrillo.it/shareaction/
    [9] Dal sito ufficiale della Casaleggio Associati www.casaleggioassociati.it/thefutureofmedia
    [10] “Quando una vita non basta: Second Life”, Lorenza Veronese, www.disinformazione.it/second_life.htm
    [11] Idem
    [12] “ La Dottrina Segreta ”, glossario, di H.P. Blavatsky
    [13] Tratto dal sito ufficiale della BTM www.btmcorporation.com/About/
    [14] Tratto dal sito ufficiale www.futureconsiderations.com/our-clients_private-sector.html
    [15] Video con l’intervista di Antonio Miclavez http://grappaevvinci.wordpress.com/2007/12...e-beppe-grillo/
    [16] “Considerazione sul V-Day”, Paolo Barnard http://www.disinformazione.it/lettera_paolo_barnard.htm

    Aggiornamento sulle "scatole cinesi", a cura di Michele Morini.

    Il 16 novembre 2000 in “Brodcast & video” numero 130, alla voce “Business & mercati”, appare la seguente notizia:

    Nuova Web: Professional Company per il Gruppo Telecom

    «Netikos Spa è la nuova web professional company varata da I.T. Telecom, gruppo Telecom, per offrire soluzioni per le imprese legate alla rete. Il nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Gilberto Ricci ha nominato nei giorni scorsi Edoardo Narduzzi alla carica di amministratore delegato. Gli altri componenti del Cda sono: Gianroberto Casaleggio, Michele Colaninno, Alfredo Speranza». [1]

    Michele Colaninno, dal sito ufficiale della Piaggio[2], è ovviamente parente del più famoso Roberto Colaninno:

    Milano, 28 agosto 2006 – L’Assemblea degli Azionisti di Piaggio & C. S.p.A, a seguito dell’ammissione alla quotazione delle proprie azioni presso Borsa Italiana, ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione così composto: Roberto Colaninno, Matteo Colaninno, Michele Colaninno, Rocco Sabelli, [...], ecc.[3]

    Roberto Colaninno nel 1996 viene nominato amministratore delegato di Olivetti.
    In quegli anni trasforma l'azienda da una società di computer in una holding di telecomunicazioni creando Infostrada e Omnitel.
    Nel 1999 lancia una offerta pubblica di acquisto (OPA) su Telecom Italia, fino ad oggi la più grande operazione di acquisizione mai operata in Italia. Come soci dell'operazione ha un gruppo di imprenditori bresciani guidati da Emilio Gnutti.
    L'operazione riesce, però crea un grosso debito in Telecom che non riesce a risanare, facendo sprofondare la società di telecomunicazione.
    Nel 2001 vende la Telecom a Pirelli (Marco Tronchetti Provera) e Benetton (famiglia Benetton).

    Ricapitolando:
    Gianroberto Casaleggio inizia la sua carriera nell’Olivetti S.p.A. di Colaninno, poi diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel, a fine giugno 2002 Olivetti S.p.A. cede la propria quota (50% del capitale) in Webegg S.p.A. a I.T. Telecom S.p.A.., che intanto ha dato vita a Netikos Spa dove fa parte del Cda con un parente stretto di Colaninno, poi nel 2004 chiude e passa con altri dirigenti Webegg a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati , l’attuale editore di Beppe Grillo!
    Come mai lo stesso Grillo si domanda chi ha affossato TELECOM, quando il suo editore attuale è stato nello stesso Cda con i Colaninno?
    Attualmente la cordata Colaninno, Berlusconi e SanPaoloIMI (vedi Prodi) si stanno prendendo la Telecom (tratto da Finanza World[4])
    Ecco cosa pubblica l’agenzia stampa italiana Adnkronos:

    La trattativa è “in una fase avanzata, mancano solo alcuni dettagli”. Secondo quanto riferiscono all’Adnkronos fonti vicine al dossier, si starebbe per chiudere l’accordo che porterebbe Mediobanca, Intesa, Generali, Benetton e Telefonica a controllare Telecom, attraverso una quota complessiva pari a circa il 25% del capitale. Alla quota del 18% detenuta da Olimpia si sommeranno infatti anche le quote rispettivamente detenute da Mediobanca, 1,54%, e Generali, 4,1%.

    Telefonica rileverebbe una quota pari al 40% di Olimpia e ne diventerebbe il primo azionista, con Mediobanca e Generali che entrerebbero apportando anche le quote dirette possedute in Telecom. A Intesa Sanpaolo spetterebbe una partecipazione più piccola. All’interno di quella che sarebbe una sorta di Newco rimarrebbe anche Benetton con una quota quasi dimezzata rispetto all’attuale 20%. Il disimpegno di Pirelli, che controlla l’80% di Olimpia, avverrebbe ad un prezzo pari a 2,80 euro, frutto della media di quanto metteranno sul piatto da una parte Telefonica e dall’altra i soci bancari. Un successivo aumento di capitale garantirebbe l’ingresso dei soci italiani.


     
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  9. totti10gold
     
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    2 Gennaio 2008
    La Giustizia di Barbablù


    Per chi vuole liberarsi della moglie per una ventenne dell’Est o per ereditare l’appartamento la legge italiana offre grandi possibilità.
    Il giudice Bruno Tinti nel libro: “Toghe Rotte” fornisce preziosi ragguagli agli aspiranti uxoricidi.
    Per prima cosa bisogna disporre di una moglie e di un buon motivo per sopprimerla, quindi la si può eliminare. Chi vuole potrà dar sfogo al suo sadismo in quanto non considerato una seria aggravante.
    Dopo l’omicidio bisogna correre subito dai Carabinieri per autodenunciarsi, spiegare i dettagli del delitto e far rintracciare gli strumenti utilizzati per compierlo (punteruolo, pistola, martello, ecc.). Non sussistono più i pericoli di inquinamento delle prove e di fuga. L’arresto non è perciò necessario. In attesa del processo si potrà continuare la propria normale attività.
    Per l’uxoricidio è previsto l’ergastolo, ma il marito può dimostrare di “aver agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui” (art. 62 n.2), ad esempio le corna, essere disponibile a risarcire i parenti della ex moglie (art. 62 n.6) e chiedere il rito abbreviato.
    Il giudice, dotato di calcolatrice, comincia a detrarre:
    - la pena, senza le aggravanti, non è più l’ergastolo, ma il carcere per 24 anni
    - meno un terzo, art. 62 n.2 (stato d’ira) = 16 anni
    - meno un terzo, art. 62 n.6 (risarcimento) = 11,33 anni periodico
    - meno un terzo, art. 62 bis, attenuanti generiche (concesse a tutti) = 7,5 anni
    - meno un terzo per il rito abbreviato = 5 anni
    - se l’omicidio è avvenuto prima del maggio 2006 sono scontati tre anni per l’indulto ceppalonico = 2 anni con la sospensione condizionale della pena
    Nel caso la Giustizia sia particolarmente severa con una condanna a tre anni, il marito verrebbe affidato ai servizi sociali.
    L’uxoricidio conviene. Un libro, la sponsorizzazione di una linea intimo maschile e una serata da Vespa. Si può raggiungere la tranquillità economica. In Italia le mogli sono utili anche da morte.

    Ps: L’iter giudiziario è valido anche per i mariti.

     
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  10. totti10gold
     
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    3 Gennaio 2008
    La fine della democrazia






    Al V-day di Bologna ha parlato anche Massimo Fini. Ha espresso un concetto sintetizzato da Charles Bukowski: "La differenza tra la democrazia e la dittatura è che nella prima ti fanno votare poi ti danno ordini, mentre nella seconda non ti fanno perdere tempo a votare."
    Se la democrazia rappresentativa è il migliore dei mondi possibili, la sua versione degenerata italiana è il peggiore dei migliori mondi possibili. In Italia il cittadino conta uno, ma non vale un c...o.

    Testo:
    "Io sono d’accordo, com’è ovvio, sui tre punti fondanti il V-Day, cioè il fatto che non ci siano inquisiti in Parlamento, che non ci siano gli stessi parlamentari per più di due legislature e che noi si possa tornare a votare e a scegliere i nostri candidati. Ritengo che questo sia un modo per rendere presentabile qualcosa che presentabile non è, che è indecente, che è una truffa. Questo qualcosa si chiama democrazia rappresentativa.
    Io ho definito e definisco la democrazia rappresentativa, in modo un po’ brutale se volete, un modo per metterlo nel c..o alla gente col suo consenso e soprattutto alla povera gente. Innanzitutto non si è mai capito bene cosa sia la democrazia rappresentativa: Norberto Bobbio, che ha dedicato tutta la sua lunga e laboriosa vita a questo tema, non ne viene a capo. Indica come essenziali della democrazia rappresentativa una volta nove elementi, una volta sei, una volta tre. Comunque prendiamo due elementi che vengono considerati dalla vulgata come essenziali della democrazia, cioè il voto è uguale – one man, one vote - come dicono gli anglosassoni , il voto è libero. Ebbene, il voto non è uguale: il consenso è taroccato. Il voto non è uguale per la ragione definitiva che è stata illustrata da quella che viene chiamata la scuola élitista italiana dei primi del Novecento, Gaetano Mosca, Vilfredo Pareto e Roberto Michels. Dice Mosca: “Cento che agiscano sempre di concerto e d’accordo prevarranno sempre su mille che agiscano liberamente”. Il consenso non è libero perché ampiamente condizionato dai mass media che sono in mano ai soliti noti e che, non a caso, si chiamano strumenti del consenso.
    In realtà la democrazia rappresentativa è un sistema di oligarchie, di minoranze organizzate, di aristocrazie mascherate che schiacciano il cittadino singolo, l’uomo libero che non vuole umiliarsi a infeudarsi in queste oligarchie, i partiti e le altre lobby economiche o criminali spesso legate insieme. La democrazia rappresentativa sarebbe ciò di cui il pensiero liberale voleva valorizzare - meriti, capacità, potenzialità - e il cittadino ideale di una democrazia ne diventa vittima designata.
    Senza fare troppa teoria, lo vediamo tutti che non contiamo niente, che la nostra voce non è ascoltata. Qualche anno fa, a Piazza San Giovanni, sono state radunate un milione di persone su un tema come le leggi ad personam, un tema difficilissimo infatti è più facile radunare le persone su temi economici. Ebbene: non c’è stata nessuna risposta né da destra né da sinistra. Anzi a sinistra si è detto spesso: “non mi confonderai con un girotondino” come se andare in piazza non fosse il primo diritto politico del cittadino che viene prima del voto.
    Il problema è della democrazia mondiale, occidentale ma il sistema italiano, e Grillo l’ha mostrato molto bene, ha delle degenerazioni intollerabili. Diceva Hans Kelsen, che non è un marxista e non è un estremista talebano, che la democrazia rappresentativa è un sistema di finzioni e sosteneva che sembra che la funzione della ideologia democratica sia quella di dare ai cittadini l’illusione della libertà, e si chiede fino a quando questa straordinaria scissione tra realtà ed ideologia possa continuare. E’ la domanda che mi faccio anche io da parecchio tempo. Ora, naturalmente, le democrazie nate su bagni di sangue hanno messo un tappo concettuale, una specie di norma di chiusura sostenendo che la democrazia sia il fine e la fine della Storia, per cui noi saremo condannati a morire democratici. Io credo invece che, come ogni sistema che non rispetta nessuno dei suoi presupposti, prima o poi cadrà. Non sarà un unico evento come questo organizzato meravigliosamente da Beppe, non sarà certamente la generazione di Grillo o della mia. Ma prima o poi una truffa di questo genere deve essere eliminata. Grazie." Massimo Fini

     
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  11. totti10gold
     
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    4 Gennaio 2008
    Kenia in fiamme, politici abbronzati







    I figli e gli eredi della prima Repubblica si scaldano, come lucertole al sole, nelle spiagge di Malindi. Bobo Craxi e la Melandri pasteggiano a champagne e aragoste. Forse li salverà la nostra aeronautica militare. All’interno del Kenia la situazione è più grave.
    Molti kenioti contestano le ultime elezioni vinte da Mwai Kibaki contro il favorito Raila Odinga. Kibaki è di etnia Kikuyu e Odinga di etnia Luo. Le due etnie si stanno massacrando sotto gli occhi del mondo.
    Il blog ha raggiunto telefonicamente il premio Nobel per la Pace, la keniota Wangari Maathai, che chiede l’intervento di tutti, anche nostro, per ristabilire la pace nel suo Paese.
    Il politico Colajanni non può sottrarsi all’appello. La sua dichiarazione dopo gli stupri e gli omicidi ne rivela la statura internazionale: «Francamente....ce ne siamo fregati. Eravamo io con mia moglie, Chicco Testa e famiglia, Giovanni Minoli e la moglie Matilde Bernabei, Pietro Calabrese e pochi altri. Cena a casa mia sulla spiaggia a lume di candela».

    Testo dell'intervista:
    "Per capire le ragione dell’aggressiva protesta dobbiamo tornare all’inizio dello scorso governo, ricordando che ne facevamo parte insieme al partito di maggioranza. Formammo una coalizione e preparammo un Memorandum di intenti.
    Ma sul memorandum non c’era accordo nella popolazione, c’era malcontento. Le parti non si accordarono sulla Costituzione e fummo costretti ad annunciare un referendum.
    L’ultima fase dello scontro sono queste elezioni: coloro che avevano fatto la campagna elettorale contro il governo sono rimasti molto sorpresi quando la Commissione Elettorale ha annunciato la vittoria della fazione governativa.
    Ci sono molte ragioni alla base della protesta: una è che il Movimento Democratico Orange (ODM) aveva molti parlamentari. Quasi tre volte quelli che ha adesso. Si aspettavano di avere più voti su scala nazionale. Secondo, l’annuncio del risultato è stato dato prima della fine dello scrutinio. Inoltre, il numero di coloro registrati al voto è inferiore al numero di voti raccolti, quindi qualcuno ha pensato che il voto fosse manipolato.
    Il primo ministro inglese, Gordon Brown, è in contatto con i due leader, c’è quindi il supporto della comunità internazionale affinché le due parti dialoghino, e so che il nostro Presidente avrebbe rispetto del Presidente italiano, così come il Capo dell’opposizione: potrebbe essere detto loro di dialogare, di fermare le violenze, di lavorare per la pace. Sarebbe davvero auspicabile." Wangari Maathai




     
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  12. totti10gold
     
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    5 Gennaio 2008
    Il tandem dei record


    E’ difficile spiegare quello che sta avvenendo in Campania. Quando le responsabilità sono allo stesso tempo della politica, degli imprenditori, della criminalità organizzata e di parte dei cittadini da dove si deve iniziare?
    Il pesce puzza sempre dalla testa.
    Bassolino, diessino-diossino, è stato sindaco di Napoli nel 1993, rieletto nel 1997. Nel 2000 diventa presidente della Regione Campania, rieletto nel 2006. Rosa Russo Jervolino, eletta sindaco di Napoli nel 2001, riconfermata nel 2006.
    Bassolino-Jervolino sembra la marca di un tandem, quando uno scende dal Comune, l’altra lo avvicenda, e il primo sale in Regione.
    Cari campani, fermate il tandem, forse qualcosa cambierà.

    Ho il sospetto che la spazzatura campana sia un pretesto per rilanciare gli inceneritori. Quelli che Bersanetor e D’Alema chiamano soavemente termovalorizzatori e che nessuno costruisce più in Europa.
    Ho scritto i motivi del no e le alternative. Scaricate il pdf e diffondetelo.


    Inceneritori, perché no.
    1 - L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine
    2 - L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
    3 - Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg di ceneri solide e altre sostanze
    - le ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi delle vecchie discariche
    - i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso
    - l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da depurare
    4 - Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti
    5 - Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di lavori scientifici
    6 - Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero diseconomici. Nell’ultima Finanziaria è stato accordato il finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti
    7 - In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre di centraline che analizzino la concentrazione di micro polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle malattie derivate sul territorio nel lungo periodo
    8 - I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partiti finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche sono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti

    Cosa fare con i rifiuti.
    1 - Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)
    2 - Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale
    3 - Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato
    4 - Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi tre punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non riciclabile può essere trattata senza bruciarla con in impianti di bioessicazione
    5 - In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perchè:
    - il legno può essere venduto alle aziende per farne truciolato
    - il riciclaggio della carta rende più dell’energia che se ne può ricavare
    - il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono 2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica
    6 - La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il 30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari

    Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà, per legge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, ma una reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra le aziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l’incenerimento sarebbe superato.

     
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  13. totti10gold
     
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    6 Gennaio 2008
    Spazzatour

    Clicca il video

    I giornalisti stranieri hanno fatto un tour in Campania. Uno Spazzatour. Non credevano ai loro occhi. Ma i lettori crederanno ai loro articoli. La Campania come Seveso. I prodotti della terra contaminati come quelli di Chernobyl.
    Addio turismo. Addio produzioni agricole. Addio tutto, tranne ai tumori in aumento. I responsabili di un disastro peggiore di un terremoto non si vogliono schiodare dalle loro sedie. Il tandem Bassolino-Jervolino, entrambi nel comitato dei 45 saggi del Partito Democratico, fa ammuina. Il Presidente napoletano Napolitano, compagno di partito di Bassolino, dalla piazzetta di Capri si è detto allarmato.
    In carcere finirà chi protesta, i responsabili rimarranno a piede libero pagati da noi.





     
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  14. totti10gold
     
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    7 Gennaio 2008
    Emergenze e Moratorie






    L'Italia è il Paese del sole e delle Emergenze. Ogni giorno ha la sua Emergenza che comporta sempre una seria riflessione di Governo. Tra una emergenza e l'altra, mentre il cittadino è frastornato, ci sono le Moratorie. La prima è stata l'indulto ceppalonico. Tra un'emergenza sicurezza e un'emergenza caduti sul lavoro arriva la moratoria sull'aborto. Tra un'emergenza rifiuti e un'emergenza Alitalia si propone la moratoria sulla Malpensa."Moratoria nostra, vita mea" è il motto dei politici.
    Nessuno dice più nulla sulla legge Maroni (dove ti nascondi suonatore di jazz in do maggiore?) che ha allineato la politica del lavoro dell'Italia a quelle del quinto mondo . La revisione e/o l'abolizione della legge 30 era nel programma dell'Ulivo, ma adesso siamo in Emergenza. Non si può preteeeendere, direbbe Valium Prodi.
    La mancanza di sicurezza alla ThyssenKrupp è figlia della legge Maroni. Gli operai sopravvissuti hanno dichiarato che non si poteva protestare per i turni interminabili o per gli estintori vuoti. Chi è assunto a tempo determinato se protesta è lasciato a casa. E chi ha una famiglia non se lo può permettere.

     
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  15. totti10gold
     
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    8 Gennaio 2008
    Il comma UNO BIS Folena/Luxuria e il degrado della Rete


    Vorrei vivere in un Paese in cui, al mattino, esco di casa, compro il giornale e leggo cosa il Governo e il Parlamento hanno fatto per la MIA FAMIGLIA. Li pago, questi signori, con il mio lavoro, con le mie tasse, attraverso i consumi. Mi aspetto qualche buona notizia quotidiana, di qualunque genere, anche piccola. Per sentirmi sereno, per vivere un giorno di normale serenità. Non pretendo poi molto. Respirare profondamente aria pulita, alzare gli occhi al cielo e sorridere. Al mattino, invece, vengo informato, di rado dai giornali o dalle televisioni, quasi sempre da amici e dalla Rete, di nuovi ostacoli, problemi, sofferenze creati dai nostri dipendenti. Hanno un cilindro magico, estraggono senza sosta leggi, emendamenti, commi per toglierci la tranquillità.
    Dove vogliono arrivare? All’idrofobia collettiva? Se questo è il loro scopo, ci stanno riuscendo. Per esempio con una leggina che si sono votati nella notte tra il 21 e il 22 dicembre 2007 per augurare un Buon Natale agli italiani.
    Il 6 febbraio 2007 era stata presentata una proposta di legge dal titolo: “Disposizioni concernenti la Società italiana degli autori ed editori (SIAE) ” da 32 deputati (TRENTADUE).
    Il 19 settembre 2007 Folena, Guadagno detto Vladimir Luxuria, Sasso, Bono, Garagnani, Goisis, Ghizzoni, Barbieri hanno introdotto il comma UNO BIS:
    “È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet a titolo gratuito di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradati, per uso didattico o enciclopedico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il Ministro della pubblica istruzione e dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o enciclopedico di cui al precedente periodo”.
    Dopo la legge Levi-Prodi, che sta caaaaaaamminando come l’Itaaaaaalia, è arrivato (non richiesto) il comma UNO BIS.
    Su Internet potranno essere pubblicate solo immagini e musiche “degradate”, solo per uso didattico, non a scopo di lucro. Uno scienziato potrà pubblicare solo immagini “degradate”. Un blog che invece copre i suoi costi (a fini di lucro) con la pubblicità di Google dovrà pagare il bollino SIAE.
    Il degrado su Internet c’era già, con le facce dei parlamentari e con la monnezza in Campania. Il comma UNO BIS lo ha certificato.


     
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94 replies since 13/11/2007, 14:34   598 views
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