IL GRILLO PARLANTE

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  1. totti10gold
     
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    9 Gennaio 2008
    Il Pecoraro Espiatorio




    Si è aperta la caccia al Pecoraro Scanio. E’ lui il colpevole. Non Bassolino, non la Jervolino, non i presidenti del Consiglio degli ultimi quindici anni, non la Camorra, non le imprese del Nord che hanno smaltito i rifiuti tossici in Campania per risparmiare, non chi ha preso i miliardi di euro dalla Comunità Europea per opere mai realizzate, non le municipalizzate politicizzate, non i partiti, non la giunta regionale, non le giunte provinciali, non i sindaci contigui alla criminalità organizzata, non chi non ha permesso la raccolta differenziata, non i magistrati che non hanno indagato, non i giornalisti che non hanno denunciato, non i parlamentari campani che stanno a Roma, non le ASL, non chi deve controllare i prodotti alimentari, non chi deve controllare l’inquinamento dell’aria.
    Nessuna, nessuna stramaledetta istituzione è responsabile di una Regione rovinata, con scorie radioattive sotto i campi di pomodori e un incremento di malati di tumori spaventoso.
    La colpa è dei Verdi, di chi vuole acqua pulita, aria pulita, carne, uova e mozzarella senza diossina. La colpa è di chi vuole un parco, un albero, una spiaggia senza liquami, depuratori funzionanti.
    La colpa è di chi vuole la raccolta differenziata, rifiuti zero.La colpa è di chi pensa che i campani siano una popolazione civile come le altre che può ottenere gli stessi risultati per l’ambiente dei danesi o dei californiani.
    La colpa è di chi dice la verità sugli inceneritori e sul Cip6, la tassa sulla nostra bolletta dell’Enel, che ha sottratto miliardi di euro alle energie rinnovabili per regalarli ai petrolieri.
    Uno dei più grandi fallimenti politici della Repubblica Italiana è stato trasformato in un problema di ordine pubblico. Bassolino regna con De Gennaro alla sua destra.
    I colpevoli sono il Pecoraro Espiatorio e tutti gli abitanti di Pianura ai quali era stato promesso che la discarica non sarebbe più stata riaperta.


     
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  2. totti10gold
     
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    11 Gennaio 2008
    Caccia agli evasori






    Questo governo è sorprendente. Vuole la caccia agli evasori e quando li trova non va fino in fondo. 98 miliardi di euro di evasione sono 4/5 finanziarie. L'evasore italiano per essere perseguito deve pagare le tasse, avere un debito modesto con il fisco e non essere colluso con i partiti.
    Invece il GRANDE EVASORE MAZZETTARO non rischia mai nulla. Male che gli vada si quota in Borsa e distribuisce i suoi debiti ai piccoli investitori.

    Testo:
    Ferruccio Sansa: "E’ bellissimo che, finalmente, qualcuno applauda i giornalisti ed è bellissimo che qualcuno risponda all’inchiesta che abbiamo fatto visto che sono mesi che chiediamo a Visco e Prodi di risponderci e non si sono degnati di dire una parola.
    La tattica che hanno usato è quella del muro di gomma: noi dobbiamo evitare che possano utilizzare questa tattica con successo. Dobbiamo ripetere fino alla noia queste domande a costo di sembrare ripetitivi. Loro vogliono stancarci, noi dobbiamo continuare, resistere, ripetere le stesse domande fino a fiaccarli.
    Non ce lo siamo inventato né abbiamo intenzione di prendercela con questa o quella parte politica. Ci siamo basati su atti di una Commissione d’inchiesta e su quello che ha detto la Corte dei Conti. Atti pubblici. Ci hanno detto, che in base a un’inchiesta della Guardia di Finanza, non di pericolosi sovversivi, le Concessionarie di slot machine devono allo Stato, quindi a noi, 98 miliardi – quelli con nove “zero” – di euro. Quando ci chiederanno nuove tasse per una manovra da 12-13 miliardi ricordatevi cos’hanno regalato a queste società, alcune delle quali vedono nel loro consiglio di amministrazione famiglie vicino a Cosa Nostra e altre sono amministrate da membri di partiti politici, soprattutto Alleanza Nazionale, come il Bingo era in mano ai DS e alla Lega.
    Ricordiamolo sempre: ci chiedete nuove tasse per 11-12 miliardi di euro? Ci chiedete sacrifici per tagli da 11-12 miliardi di euro? Ma dove sono finiti questi 98 miliardi di euro?
    In Parlamento già si parla di una legge. Le soluzioni sono due: o una forfetizzazione della multa, e allora quando prenderò la prossima multa per divieto di sosta chiederò che mi sia forfettizzata; oppure parlano di un condono tombale, cioè regalare 98 miliardi di euro a società private. Noi seguiremo questa vicenda fino alla fine, voi stateci vicini e non dimenticatela. Se si parlerà di condono tombale sarà regalare a società quotate in borsa un tesoro molto più grande di quello che chiedono a noi. L’altro giorno decine, centinaia di nostri lettori hanno scritto a Prodi chiedendo una risposta. Sul sito del governo la risposta è stata questa: “Ci vuole cautela poiché si tratta di società quotate in borsa.Noi non siamo quotati in borsa ma abbiamo bisogno dello stesso rispetto. Grazie a tutti." Ferruccio Sansa


     
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  3. totti10gold
     
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    12 Gennaio 2008
    Vedi Brescia e poi muori




    Brescia è il luogo santo dei piazzisti degli inceneritori. Vi si recano in pellegrinaggio per respirare l'aria salubre direttamente dal camino. Bevono il latte locale e fanno un giro in bicicletta nei dintorni. E' la vittoria della scienza contro le tenebre.
    Per saperne di più su questo miracolo dell'innovazione ho deciso di aprire una piccola inchiesta. Oggi pubblico la prima parte del viaggio nell'inceneritore. Tenetevi forte.

    "A Brescia vi sono inquietanti analogie con la Campania: nel latte di aziende dei dintorni della città si è recentemente scoperta una presenza di diossine fuori norma; si nota inoltre un’elevatissima incidenza di tumori al fegato.
    Ma il Registro tumori dell’Asl, rassicurante, sostiene, senza dati verificabili, che ciò è imputabile all’eccesso di epatiti e di consumi di alcol (Giornale di Brescia, 10 novembre 2007). Va segnalato che l’ing. Renzo Capra, presidente di Asm, fa parte del Comitato scientifico del Registro tumori dell’Asl, di cui è anche finanziatore.
    Si sostiene che vengono risparmiate 470 mila tonnellate l’anno di emissioni di CO2. ma non si dice che il confronto viene fatto con la discarica e non con il riciclaggio, che consente risparmi di emissioni di CO2 tre volte superiori (AEA Technology. Waste management options and climate change, European Commission, 2001).
    A Brescia si finge di fare la raccolta differenziata. Ma questa viene annullata dal continuo aumento dell produzione dei rifiuti, assimilando gli speciali. In 10 anni, da quando funziona l’inceneritore, il rifiuto indifferenziato da smaltire è sempre rimasto pari a 1,1 Kg/giorno/pro capite, esattamente come la Campania, 5-6 volte superiore a quello indifferenziato dove si fa la RD “porta a porta” con tariffa puntuale (es. Consorzio Priula Treviso). L’inceneritore del resto ha bisogno di rifiuti ed Asm è riuscita a compiere il “miracolo” di mantenere le stesse quantità in 10 anni!
    Per gonfiare i risultati Asm dà i numeri in chilowattora ( 570 milioni ), facendo finta di non sapere che l’unità di misura, fuori dal domicilio privato, è il gigawattora (milioni di KWh) o il terawattora (miliardi di KWh). In verità il megaimpianto di Brescia ( 800.000 tonnellate/anno ) ha una potenza pari ad un decimo di una normale centrale turbogas; il costo impiantistico per MW installato è 5-6 volte quello di una centrale turbogas; la resa è di circa 20% del potere calorifico presente nei rifiuti contro un 55% di una centrale turbogas; la poca energia ricavata è annullata dallo spreco di altri materiali preziosi ( 5-6 mila tonnellate di ferro; 6 mila tonnellate di alluminio; centinaia di tonnellate di rame, ogni anno nelle ceneri, nel caso di Brescia ). Insomma nell’inceneritorista Lombardia, con 13 impianti, il contributo di questi alla produzione di energia elettrica è pari al 2%!
    E’ una macchina dello spreco e antieconomica che si regge solo sugli scandalosi contributi Cip6 (leggi il post) - per l’inceneritore di Brescia, oltre 60 milioni di euro l’anno, per 8 anni, il doppio dell’investimento impiantistico!.
    Nel 2006 l'inceneritore Asm è proclamato "campione del mondo", avendo vinto il "Wtert 2006 Industry Award". Sennonché l'Ente premiatore, Wtert, della Columbia University ha tra gli sponsor la Martin GmbH, Germany, produttrice dello stesso impianto Asm." Marino Ruzzenenti, www.ambientebrescia.it





     
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  4. Quirita
     
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    GRILLO, 'NEW YORKER' LO RACCONTA AGLI AMERICANI
    Il settimanale 'New Yorker' dedica, nel suo numero di domani, un lungo profilo al comico Beppe Grillo, definendolo "il Michael Moore italiano" e raccontando le sue numerose iniziative per mettere a nudo la inefficienza e la corruzione della classe politica italiana.

    "Grillo ha galvanizzato gli italiani parlando della corruzione con irriverenza ed humour e con il fatto stesso di parlarne - scrive il settimanale in un articolo di sette pagine (con richiamo in copertina) intitolato 'Beppe's Inferno', L'Inferno di Beppe - La stampa tradizionale italiana è controllata, o posseduta, dai partiti politici e dalle compagnie, le cui malefatte tendono ad essere ignorate o sminuite dalla Tv e dai giornali". Il profilo racconta il successo di folla di Grillo alla dimostrazione di Piazza Maggiore a Bologna ed il successo del suo blog (l'ottavo più letto nel mondo, secondo Technorati) dove Grillo "non soltanto denuncia le ingiustizie dei politici ma gestisce una specie di governo parallelo completo con un gabinetto di consiglieri volontari, che comprendono l'architetto Renzo Piano e il commediografo Dario Fo". L'articolo sottolinea che un sondaggio fatto il mese scorso ha mostrato che 'Grillo e' il personaggio politico al secondo posto come popolarità in Italia dopo il sindaco di Roma Walter Veltroni". Il settimane ricostruisce la carriera di Grillo, ricordando la espulsione di fatto dalla Tv italiana dopo una battuta contro Bettino Craxi, e sottolineando che quando in dicembre il Dalai Lama si è recato in visita in Italia "dopo che il Papa e il premier Prodi avevano rifiutato di incontrarlo, si era invece incontrato con Grillo".
     
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  5. totti10gold
     
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    13 Gennaio 2008
    Veltrolusconi


    Per Veltroni la legge elettorale non si fa senza Berlusconi
    Per Veltroni la legge elettorale si fa senza gli italiani
    Per Veltroni la legge elettorale non si fa in Parlamento
    Per Veltroni la legge elettorale non deve tenere conto delle tre proposte della legge di iniziativa popolare: “Parlamento Pulito”
    Per Veltroni la legge elettorale si discute nei salotti dei segretari di partito, in segreto
    Per Veltroni 350.000 italiani che hanno firmato per cacciare i condannati dal Parlamento valgono meno di un prescritto
    Per Veltroni la legge elettorale è un fatto interno ai partiti e il referendum non si ha da fare
    Per Veltroni la legge elettorale non va discussa alla Camera e al Senato sotto gli occhi del Paese
    Per Veltroni chi ha il controllo dell’informazione è il vero interlocutore
    Per Veltroni la preferenza diretta del candidato è fuori discussione
    Per Veltroni il limite di due legislature e poi a casa è impraticabile
    Per Veltroni la Mondadori è legittimamente dello psiconano
    Per Veltroni Rete 4 non deve andare sul satellite
    Per Veltroni chi ha il controllo dei media può fare politica
    Per Veltroni il milione e mezzo di persone che hanno partecipato al V-day può andare a fanculo

    Una domanda: “Ma chi è Veltroni?”
    Una risposta: “E’ il sindaco di Roma”
    Una domanda: “E come lo fa?”
    Una risposta (del Papa): "A Roma gravissimo degrado"

    Topo Gigio Veltroni non è deputato, non può presentare leggi, fa il sindaco part time. Quest’uomo vuole decidere per noi. Si faccia eleggere, entri in Parlamento e presenti una sua proposta. Per ora si occupi della sua città, visto che è pagato per farlo.

    Ps: La prima Commissione Affari Costituzionali del Senato ha iniziato l'esame della legge "Parlamento Pulito". L'esame del testo è stato congiunto a quello di altri sulla stessa materia. Nel resoconto della seduta (www.senato.it, poi cliccare su "IN SEDE REFERENTE") si legge, tra l'altro:
    "Il PRESIDENTE [Enzo Bianco] condivide la proposta avanzata dalla senatrice Brisca Menapace e si riserva di sottoporre all'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari le modalità e i tempi di svolgimento di una audizione di rappresentanti dei promotori di entrambi i disegni di legge d'iniziativa popolare (nn. 1900 e 1936), ai sensi dell'articolo 74, comma 3, del Regolamento."

     
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  6. totti10gold
     
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    15 Gennaio 2008
    Biutiful cauntri



    Leggi la scheda di Biùtiful cauntri


    L'inceneritore di Terni è stato chiuso. Si ipotizza il reato di disastro ambientale. Gli inceneritori sono antistorici e producono diossina e nanoparticelle. Se quello che scrivo è vero e documentato, allora sotto accusa devono finire in futuro tutti coloro che sono responsabili di morti di tumori: i politici, gli amministratori, gli imprenditori con i soldi del CIP6 della bolletta dell'energia elettrica.
    Se ciò che dico è falso, invito i piazzisti degli inceneritori a dimostrare il contrario su questo blog.

    "Caro Beppe,
    temo che le decisioni politiche degli ultimi giorni sul "caso Pianura" in Campania intendano utilizzare l'emergenza per legittimare ed adottare scelte di lungo periodo.
    In questi giorni, anche attraverso un bombardamento mediatico, intriso di superficialità e luoghi comuni sembrerebbe, infatti, che l'emergenza rifiuti in Campania possa risolversi soltanto attraverso discariche ed inceneritori, senza la consapevolezza che ciò rappresenta una strategia politica di lungo periodo e non unicamente la risoluzione del contingente.
    Si vuole attuare una precisa scelta politica, oggetto di ripensamento in tutta Europa, ovvero sbilanciare la gestione dei rifiuti sulla realizzazione degli impianti, piuttosto che sulla politica delle "r":
    - riduzione dei consumi
    - raccolta differenziata
    - recupero
    - riparazione
    - riuso
    - riciclaggio.
    Si vuole attuare una precisa scelta politica: realizzare in Campania tre impianti di incenerimento nel territorio della provincia di Salerno, ad Acerra (Napoli) e a Santa Maria La Fossa (Caserta). L'impianto di Acerra, come è noto, privo di valutazione d'impatto ambientale e vetusto nelle tecnologie, come ampiamente dimostrato dalla Commissione bicamerale sui rifiuti, è sovradimensionato, e per essere economicamente vantaggioso, dovrebbe bruciare quantità di CDR (combustibile derivato da rifiuti) in proporzioni tali da scoraggiare e quindi pregiudicare la raccolta differenziata e la filiera virtuosa ad essa riconducibile, determinando, come evidenziato dalla Corte dei Conti, anche un danno patrimoniale alle finanze locali.
    L'orientamento dettato dall'emergenza intende sbilanciare la gestione del ciclo integrato dei rifiuti a favore di un sistema di combustione classica, assegnando la funzione principale all'ipotesi di incenerimento dei rifiuti, indicata invece residuale e marginale dalla normativa e dalla giurisprudenza vigente.
    Per invertire radicalmente la rotta della politica dei rifiuti in Italia bisogna uscire dal cul de sac del CIP 6 e abrogare definitivamente, anche per gli impianti già realizzati, la delibera n. 6 del comitato interministeriale prezzi che nel 1992 dichiarava, unico Paese in Europa, il rifiuto fonte rinnovabile, prevedendo sovvenzioni pubbliche per gli impianti di incenerimento. Il CIP 6, prelevando le risorse direttamente dai cittadini, attraverso le bollette dell'energia elettrica, ha influenzato, negli ultimi quindici anni, la politica dei rifiuti in Italia, incentrandola prevalentemente sulla fase terminale, appunto sullo smaltimento e sulla progettazione e realizzazione di impianti di incenerimento. Attraverso il CIP 6 sono state alimentate sacche parassitarie e rendite finanziarie che hanno avuto quale loro principale obiettivo bruciare la maggior quantità di rifiuti "tal quale", impedendo ed ostacolando il decollo della raccolta differenziata. I finanziamenti pubblici provenienti dal CIP 6 hanno influenzato gli strumenti di pianificazione regionale e rallentato, non soltanto lo sviluppo della raccolta differenziata, ma fonti di energia pulita e rinnovabile come l'eolico ed il fotovoltaico.
    Una pratica quella dell'incenerimento che alimenta lo spreco, con una resa energetica del 10-15% contro un dispendio di risorse che l'energia prodotta non compensa neppure lontanamente. Una pratica che incentiva la realizzazione di impianti che a pieno regime producono, al di là delle tossiche e nocive polveri ultra-sottili, una quantità di ceneri tali da richiedere la realizzazione di discariche in grande quantità per collocare i nuovi rifiuti prodotti dalla combustione. In questo senso basta fare un giro a Montichiari dove vengono tumulate le ceneri e le polveri del megainceneritore di Brescia, condannato tra l'altro da una recente sentenza della Corte di Giustizia.
    Si prenda dunque con serietà e rigore l'ipotesi di passare da metodi primordiali di smaltimento quali "il fuoco e le buche" a modelli già sperimentati con successo in alcune parti d'Italia come il trattamento meccanico biologico "a freddo". Si utilizzi l'emergenza come una grande occasione di rilancio e rinnovamento e non come il pretesto per affermare scelte che guardano indietro, ovvero all'era del fuoco." Alberto Lucarelli - Ordinario di diritto pubblico - Università di Napoli Federico II





     
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  7. Ultimo71
     
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    Rifiuti, Grillo organizza M-day
    Il comico: 23 febbraio giorno munnezza

    La giornata del rifiuto o M-day(munnezza day). E' la manifestazione organizzata a Napoli dal meetup di Beppe Grillo il 23 febbraio prossimo. Sul blog del comico genovese già vanno avanti i preparativi per organizzare la manifestazione di protesta così come sono stati pubblicati gli spot su Youtube. Il 23 si raccoglieranno firme per chiedere di avviare la raccolta differenziata porta a porta.

    Su Youtube è in rete un spot che ha per protagonisti un sacchetto "condannato all'incenerimento" e un pulcinella arrabbiato per il perdurare dell'emergenza. Intanto in alcuni quartieri di Napoli e in altre zone della provincia continuano le proteste e i blocchi spontanei nelle strade da parte dei cittadini. Sono in molti a protestare contro il piano del commissiario straordinario Gianni De Gennaro che prevede l'imminente apertura di alcuni siti e discariche.
     
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  8. totti10gold
     
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    16 Gennaio 2008
    Hanno arrestato l'UDEUR!



    Ricevo e pubblico una lettera di Marco Travaglio:

    "Caro Beppe,
    siamo tutti costernati e affranti per quanto sta accadendo al cosiddetto ministro della Giustizia Clemente Mastella e alla sua numerosa famiglia, nonché al suo partito, che poi è la stessa cosa. Costernati, affranti, ma soprattutto increduli per la terribile sorte che sta toccando a tante brave persone. Infatti, oltre alla signora Sandra, presidente del Consiglio regionale della Campania, sono finiti agli arresti il consuocero Carlo Camilleri, già segretario provinciale Udeur; gli assessori regionali campani dell’Udeur Luigi Nocera (Ambiente) e Andrea Abbamonte (Personale); il sindaco di Benevento dell’Udeur, Fausto Pepe, e il capogruppo Udeur alla Regione, Fernando Errico, e il consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro e altri venti amministratori dell’Udeur. In pratica, hanno arrestato l’Udeur (un mese fa era finito ai domiciliari l’unico sottosegretario dell’Udeur, Marco Verzaschi, per lo scandalo delle Asl a Roma, mentre un altro consigliere regionale campano, Angelo Brancaccio, era finito in galera prima dell’estate quando era ancora nei Ds, ma appena uscito di galera era entrato nell’Udeur per meriti penali). Mastella, ancora a piede libero, è indagato a Catanzaro nell’inchiesta "Why Not" avviata da Luigi De Magistris e avocata dal procuratore generale non appena aveva raggiunto Mastella, che intanto non solo non si era dimesso, ma aveva chiesto al Csm di levargli dai piedi De Magistris. S’è dimesso invece oggi, Mastella, ma per qualche minuto appena: poi Prodi gli ha respinto le dimissioni, lasciandolo al suo posto che – pare incredibile – ma è sempre quello di MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. La sua signora, invece, non s’è dimessa (a Napoli, di questi tempi, c’è perfino il rischio che le dimissioni di un politico vengano accolte): dunque, par di capire, dirigerà il Consiglio regionale dai domiciliari, cioè dal salotto della villa di Ceppaloni.

    Al momento nessuno sa nulla delle accuse che vengono mosse a lei e agli altri 29 arrestati. Ma l’intero Parlamento – con l’eccezione, mi pare, di Di Pietro e dei Comunisti Italiani – s’è stretto intorno al suo uomo più rappresentativo, tributandogli applausi scroscianti e standing ovation mentre insultava i giudici con parole eversive, che sarebbero parse eccessive anche a Craxi, ma non a Berlusconi: insomma la casta (sempre più simile a una cosca) ha già deciso che le accuse - che nessuno conosce - sono infondate e gli arrestati sono tutti innocenti. A prescindere. Un golpetto bianco, anzi nero, nerissimo, in diretta tv.

    Nessuno, tranne Alfredo Mantovano di An, s’è domandato come facesse il ministro della Giustizia a sapere che sua moglie sarebbe stata arrestata e a presentarsi a metà mattina alla Camera con un bel discorso scritto, con tanto di citazioni di Fedro: insomma, com’è che gli arresti vengono annunciati ore prima di essere eseguiti? E perché gli arrestandi non sono stati prelevati all’alba, per evitare il rischio che qualcuno si desse alla fuga? Anche stavolta, la fuga di notizie è servita agli indagati, non ai magistrati. E, naturalmente, al cosiddetto ministro.

    Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, anziché aprire una pratica a tutela dei giudici aggrediti dal ministro, ha subito assicurato "solidarietà umana" al ministro e ai suoi cari (dobbiamo prepararci al trasferimento dei procuratori e del gip di Santa Maria Capua Vetere, sulla scia di quanto sta accadendo per De Magistris e Forleo?). Il senatore ambidestro Lamberto Dini ha colto l’occasione per denunciare un "fatto sconvolgente: i magistrati se la prendono con le nostre mogli" (la sua, Donatella, avendo fatto fallimento con certe sue società, è stata addirittura condannata a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, pena interamente indultata grazie anche a Mastella). Insomma, è l’ennesimo attacco ai valori della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio: dopo l'immunità parlamentare, occorre una bella immunità parentale. Come fa osservare la signora Sandra Lonardo in Mastella dai domiciliari, "questo è l’amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo". Che aspettano a invitarli a parlare alla Sapienza?." Marco Travaglio

     
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  9. totti10gold
     
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    17 Gennaio 2008
    Applausi...






    La Camera ha applaudito più volte Mastella mentre attaccava la magistratura. Una solidarietà convinta di chi può rischiare di fare la stessa fine. L’Italia dei Valori e il PDCI sono rimasti in silenzio. Il ceppalonico si è dimesso insieme al suo partito.
    Prodi è a interim alla Giustizia. Dia il ministero a Antonio Di Pietro. E’ forse l’unica via per sopravvivere alla rabbia degli italiani.

    Applausi
    ah ah ah ah ah ah ah
    ah ah ah ah ah ah ah
    ah ah ah ah ah ah ah
    applausi della Casta (1) intorno a me
    applausi tu sola Sandra (2) non ci sei
    ma dove sei chissà dove sei tu
    agli arresti forse tu
    perché cantare
    cantare ma perché
    se canto tutta la Casta va in galera insieme a me
    ah ah ah ah ah ah ah
    applausi oceano di mani sporche
    intorno a me
    ma le tue mani Sandra
    non le vedrò mai più
    ho un nodo in gola
    arrestatemi con lei (3)
    perché cantare
    fare la spia ma perché
    se canto la Cosca non mi applaude più
    ah ah ah ah ah ah ah
    un magistrato non è
    non e' un robot senz’anima
    Prodi (4) io per te son stato
    come un disco che fa l’indulto (5)
    e poi si getta via
    applausi della Cosca intorno a me
    applausi tu sola Sandra non ci sei
    chissà dove sei tu
    agli arresti forse tu
    perché cantare
    cantare ma perché
    cantare ma perché
    se De Magistris (6)più non c’è
    ah ah ah ah
    cantare ma perché
    cantare ma perché
    perché cantare se la Casta ama me
    perché cantare se la Casta applaude me


    (1) Applausi di tutta la Camera il 16 gennaio 2008 all’attacco di Mastella alla magistratura con l’unica eccezione dell’Italia dei Valori e del PDCI
    (2) Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella e presidente del Consiglio regionale della Campania, agli arresti domiciliari
    (3) Clemente Mastella è indagato per sette ipotesi di reato, tra cui la tentata concussione al Governatore della Campania Antonio Bassolino
    (4) Prodi ha espresso a Mastella la sua solidarietà e ha respinto le sue dimissioni
    (5) L’indulto del 2006 proposto da Mastella che ha evitato il carcere ai responsabili di reati finanziari e contro la Pubblica amministrazione
    (6) Luigi De Magistris ha indagato su Mastella e su Prodi fino all’avocatura dell’inchiesta Why Not sulla distribuzione dei fondi europei


     
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  10. Quirita
     
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    Interventi di David Gramiccioli

    Nessun rimorso nel nostro domani.
    29/01/2008 17.23.58

    Mi ferma una giovanilissima signora che dice di attestarsi anagraficamente sui settanta: "complimenti!" Esordisce dopo che
    si è beccata tutto l'encomio che le tributo : " Mi scusi, è lei david Gramiccioli? " Le rispondo affermativamente e lei continua con compita eloquenza : " L'ascolto tutti i giorni, o quasi, e a volte mi sembra di condividere tante delle sue idee, ma francamente ho un piccolo dubbio da esporle..." ; con garbo le chiedo di riferirmelo e lei riprende: " ma il Movimento Nazionale del Delfino si schiera a destra od a sinistra ? ".
    Adoro questa domanda, ma purtoroppo, nonostante la sua importanza, non riesco ad evitare una sistematica delusione in chi ascolta. Il Movimento Nazionale del Delfino è un laboratorio umano di grandissima attualità, permettetemi di
    sostenere ch'è il risultato di un percorso esclusivamente ascrivibile al suo tempo. Mi spiego. Da quando, nel 1992, in Italia con Tangentopoli sarebbe (???) finita la prima repubblica ci troviamo di fronte ad un bisogno estremo di rinnovamento, oserei dire vitale, un cambiamento, cioè, indispensabile per tenere viva questa nazione.
    Eppure costatiamo che in 16 anni non è successo niente di istituzionalmente rivoluzionario... e pensare che oltre ai suddetti bisogni si sono presentati anche spunti ideali, straordinari, ed irripetibili. All'indomani della bufera giudiziaria partita da Milano, e mai conclusasi, anzi, le cose
    sarebbero addirittura peggiorate secondo le dichiarazioni razionali e dimesse di uno dei padri di quel pool di magistrati, Francesco Saverio Borrelli, quando scese in politica un noto imprenditore milanese di nome Silvio Berlusconi. Di lui sapevamo molte cose ma non lo conoscevamo
    realmente abbastanza: sapevamo che era il proprietario della Fininvest, una società che oltre alle televisioni private più importanti della nazione gestiva altri settori, ma da videodipendenti ci limitammo al primo grado di conoscenza. La
    sua prima mossa politica si concretizza alle elezioni per la carica di sindaco di Roma, nel novembre 1993, quando Berlusconi dichiara - tra lo stupore generale - che voterà per il partito di Gianfranco Fini. Lo "sdoganamento" dei voti della destra
    missina è il primo passo per la costruzione del Polo delle libertà.
    Nel gennaio 1994 Silvio Berlusconi annuncia il suo ingresso in politica: si dimette da tutte le cariche ricoperte nel Gruppo Fininvest e fonda Forza Italia, partito che dal nulla in soli tre mesi arriverà a superare il 20 per cento dei consensi alle
    elezioni politiche; alleato con il partito Alleanza nazionale di Gianfranco Fini, la Lega Nord di Umberto Bossi e il Ccd di Pierferdinando Casini e Clemente Mastella. Il governo nasce tra mille polemiche. Anchedall'Europa non mancano critiche. Il Polo va avanti, ma a luglio arriva il primo stop: tenta di far approvare un decreto per uscire da Tangentopoli, entra in rotta con il Pool di Mani pulite (Antonio Di Pietro è ormai uno dei personaggi-simbolo nazionali del rinnovamento del mondo politico) ed è costretto alla retromarcia. Lo stesso avviene per la riforma delle pensioni disegnata dal ministro del Tesoro Lamberto Dini (che poi si allontanerà dal Polo passando allo
    schieramento dell'Ulivo). Manifestazioni di piazza e
    opposizione del sindacato inducono a non trattare la materia nella legge Finanziaria. Ma il colpo finale lo subisce a Napoli: mentre Berlusoni presiede la Conferenza mondiale (era il G7 se non ricordo male) contro la criminalità organizzata il
    Cavaliere riceve un avviso di garanzia per corruzione dal Pool di Milano.E' uno schiaffo in diretta che fa gridare al complotto dei magistrati. Tempi e modi dell'iniziativa non convincono neanche i suoi tradizionali oppositori: Berlusconi in seguito verrà prosciolto dalle accuse, ma il danno di immagine sarà enorme.
    Approvata la Finanziaria nel dicembre del 1994 la Lega toglie la fiducia al governo. Dopo otto mesi Berlusconi è costretto a dimettersi da presidente del Consiglio dei ministri. Da quel momento il futuro politico del paese avrà i nomi di Prodi,
    Ulivo, D'Alema, ancora Dini e poi Amato, Napolitano, con un disastroso e discutibilissimo passaggio agli Interni.
    Memorabili dell'attuale presidente della repubblica le animate controversie dialettiche con Gianfranco Fini sulla materia di immigrazione clandestina e connessa criminalità. A tanto clamore e a tanta fermezza da parte del leader di Alleanza Nazionale, come ben sappiamo, non è seguita nessuna iniziativa di concreta efficacia che desse seguito alla sbandierata intransigenza nei confronti dell'illegalità nel mondo dell'immigrazione clandestina, tanto che l'ex benzinaio bolognese si è guadagnato a buon diritto una delle più autorevoli candidature al premio nobel come il più grande
    voltagabbana del millennio. Così, tempo dopo, il "nemico" Giorgio Napolitano diventerà il candidato ideale sul quale far convergere trasversalmente sia la sinistra che la destra per l'elezione al Quirinale. Da allora Fini ha avuto modo non solo di affrontare la questione degli immigrati clandestini avendo
    per di più anche gli strumenti istituzionali per far promulgare una legge ad hoc. Il risultato, avvilente quanto inutile, è un dispositivo legislativo con tanto di nome ( Bossi-Fini) che dovrebbe dimostrare gli effetti della cura contro la piaga, ma che in realtà si è dimostrato del tutto inefficace. L'ex ministro degli esteri, ma anche ex fascista, ex monogamo, ex
    anti-israeliano, ex laziale, ex boy-scout, ex chierichetto, ex persona per bene, o presunta tale,...accuserà la magistratura di non aver adeguatamente sostenuto la sua legge. Il solito
    gioco dello scarica-barile: in realtà bastae leggerla una sola volta per accorgersi che quella legge era assolutamente inadeguata dal momento stesso che in un passaggio della stessa si dice: ...s'intima l'immigrato clandestino a lasciare il paese... Un vero fenomeno il caro Fini: è come se domani uno di noi si rivolgesse ad un mafioso e gl'intimasse di smettere i suoi sporchi affari. Da far ridere le pulci dei gatti. Ma allora perchè Alleanza Nazionale gode ancora di un così largo consenso? E' sorprendente il fatto che qualcuno ancora li voti; come storia italica insegna, purtroppo, siamo il paese del campanile, della raccomandazione, dell'ineludibile ricerca di
    un padrone e quest'ossessione ci porta spesso a farci servi di uno che è più sciocco di noi, e soprattutto più disonesto.
    Tornando a Berlusconi, invece, basterebbe sentire cosa diceva di lui Paolo Borsellino (il documento è sul nostro sito).
    Purtroppo i loschi figuri della poltica italiana non finiscono qui: da Prodi a D'alema, Veltroni, Casini, Mastella, Bossi, Bertinotti, Diliberto, Pecoraro Scanio, Di Pietro, Rutelli, Storace. E' chiaro infatti che nessuno di questi individui non solo ha le capacità per lavorare per il risanamento del Paese,
    ma soprattutto nessuno intende farlo. Non siamo noi a dire che fanno schifo...lo dimostrano i fatti.
    Oggi alla Nazione servono spinte davvero nuove, riforme vitali, una politica coraggiosa e non attendistica-elettorale. La madre di tutte le riforme, la chiave per scardinare il sistema legislativo, dove si nascondono l'inefficienza e la disonestà dei partiti, è il MONOCAMERALISMO: una sola camera
    velocizzerebbe le procedure di sviluppo, di rincorsa su parametri più consoni ad una Nazione moderna che ad un villaggio tribale, al quale purtroppo somiglia il Bel Paese, permettendo all'Italia di recuperare consensi ed attenzioni internazionali. . Oltre all'abolizione di una delle due camere
    si potrebbe diminuire il numero dei parlamentari
    portandoli ad un massimo di 301 unità.
    ltro passaggio necessario ed indifferibile è la riforma della magistratura, proibendo che all'interno della stessa agiscano correnti fortemente faziose e menomanti per il corso naturale che la giustizia deve fare.
    Altri temi a noi cari sono inoltre: la semplificazione della struttura politico-amministrativa dello Stato con l' abrogazione delle provincie e dei municipi circoscrizionali, accorciando la catena decisionale dal popolo verso lo stato e, di ritorno, dallo Stato verso l'individuo. L'eliminazione delle province consentirebbe, quindi, non solo un risparmio evidente sulla spesa pubblica ma anche una accelerazione dei processi decisionali nella gestione dell'amministrazione e delle infrastrutture con immediato beneficio per i cittadini; la collaborazione con le istituzioni e le associazioni
    internazionali che hanno a cuore la nascita di uno stato Rom, individuando le aree idonee e favorendo le condizioni socio-politiche necessarie per la creazione dello stesso; la liberazione delle comunità dalla piaga del mercato del sesso, attraverso una seria regolamentazione della
    prostituzione, consentendo di orientarsi verso tale professione solo a coloro che liberamente intendono esercitarla; la ridefinizione delle regole per l'esercizio della professione medica, impedendo agli operatori sanitari di farlo indistintamente sia in quella pubblica che in quella privata, non solo per un principio di carattere umanitario che contrasta
    con il mercimonio della salute, ma molto più semplicemente per evitare l'attuale conflitto di interessi dei medici che usano gli ospedali come luogo dove entrare in contatto con malati-clienti che poi vengono invitati a curarsi privatamente.
    La creazione di percorsi di crescita professionale con la valorizzazione delle risorse che operano all'interno delle strutture pubbliche impedirebbe, invece, il perdurare dell'attuale situazione con una sanità a due velocità ed un servizio soddisfacente solo a pagamento.
    Dovremmo discutere ancora molto perchè sono talmente tante le cose che si possono fare per la nostra Italia che non basterebbero pagine e pagine di scrittura; certo è che con i politici che si trovano in giro non s'intravedono possibilità nè margini di dialogo su tali temi ed allora perchè mancare
    alla grande occasione, la sfida epocale? Perchè fermarsi alla fredda conta dei numeri e non andare oltre spinti magari da un fuoco reazionario ch'è così diffuso e comune tra la gente di buon senso ? Perchè sottostare a condizioni che rievocano il
    tristissimo periodo del vassallaggio?
    Perchè...perchè...perchè. Il Movimento Nazionale del Delfino crede in un domani diverso e migliore... possiamo farcela, almeno è nostro dovere provarci perchè nessuno tra mille anni possa rimproverarci del contrario.
    Questo è il tempo di partecipare. Questo è il tempo di far sentire la propria voce. Oggi, non domani... qui, non altrove, siamo chiamati a ridestarci dal torpore nel quale siamo caduti da troppo tempo. Riappropriamoci della nostra vita, liberiamoci
    dalla gabbia del ricatto e del servilismo. Partecipiamo. Meglio vivere una vita di rimorsi che un solo attimo di rimpianti...






     
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  11. totti10gold
     
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    18 Gennaio 2008
    Debito pubblico, profitti privati





    Il Governo è quello che è. Tira a campare, mentre noi tiriamo le cuoia. Ma lo fa a fin di bene, per risanare l’economia italiana. Diventiamo più poveri per un futuro migliore e i risultati, non si può negare, sono sotto i nostri occhi. La nostra economia è come il conto al ristorante, si spera sempre che siano gli altri a pagare. Ogni governo affida al Governo successivo il conto e il banco prima o poi salta.
    L’ottimismo governativo sulla nostra economia non è condiviso dal Rapporto annuale sulla libertà economica della Heritage Foundation.
    L’Italia è al 64esimo posto sulle 157 nazioni valutate, e scende di quattro posizioni rispetto al 2006. Il Rapporto esamina le Nazioni per la libertà del commercio, per il sistema finanziario e fiscale. Valuta anche il livello di corruzione e la presenza dello Stato nel mercato. Che l’Italia sia preceduta dal Botswana (36) o seguita a ruota dal Madagscar (65) non è più una notizia. Fa invece riflettere che quasi tutte le nazioni più libere economicamente siano in Europa. Proprio dove siamo noi. Tranne noi. Il Guinea-Bissau (148) può essere giustificato, si trova in Africa. L’Italia come si può giustificare? Cos’è l’Europa per noi. Un luogo dello spirito? Un modo per crederci cittadini del primo e non del terzo mondo?
    La libertà economica è legata alla libertà di informazione. Senza una, non c’è neppure l’altra. Non è un caso che da noi l’economia stia andando a rotoli da quasi vent'anni e l’informazione sia sotto sequestro da parte dei gruppi economici, quasi tutti parassiti dello Stato attraverso le concessioni, e dei partiti.
    Tutto va bene. Il nostro debito pubblico è arrivato a ottobre al nuovo record di 1.629,7 miliardi di euro. Una voragine, un Everest all’incontrario. Le nostre tasse servono a pagare gli interessi sul debito pubblico, non allo sviluppo. Ma non preoccupatevi, ad avere valore è il rapporto percentuale del debito rispetto al PIL. Lo stesso PIL per cui la Banca d’Italia ha diminuito la crescita per il 2008 da 1,7% all'1%. Fatevi una domanda: fino a quando può crescere il debito pubblico? Qual è il punto di rottura? E, dopo, cosa ne sarà dei vostri risparmi?


    Leggi tutti i post della "Casta dei giornali".
     
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  12. totti10gold
     
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    19 Gennaio 2008
    Maurizio Pallante e la scomparsa dei rifiuti








    Non si parla più della spazzatura di Napoli. L'interesse si è spostato sulla spazzatura politica, più nociva e non riciclabile.
    Gli inceneritori sono dannosi per la nostra salute e per le nostre tasche. Li sovvenzioniamo attraverso una trattenuta sulla bolletta dell'ENEL di circa il 7% che si chiama CIP6. Senza chiuderebbero tutti. Un contributo sottratto alle energie rinnovabili a cui era stato destinato. Un inceneritore spreca energia invece di generarla, è dimostrato, e soppravvive solo grazie alla tassa sull'energia elettrica.
    Per cambiare bisogna arrivare all'autoriduzione della bolletta sino a quando il CIP6 non sarà destinato all'eolico e al solare come avviene in Europa. Ci sto pensando.
    Seguiranno istruzioni sul blog. Stay tuned.
    Ascoltate l'intervista a Maurizio Pallante esperto di tecnologie ambientali e consulente del ministero dell'Ambiente.

     
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  13. totti10gold
     
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    20 Gennaio 2008
    Condannato e Contento





    C’era una volta il cornuto contento. Oggi c’è il condannato contento.
    Per Cuffaro cinque anni e l’interdizione dai pubblici uffici sono meglio del titolo di Cavaliere o di Commendatore. Casini è commosso, pensava peggio, vent’anni almeno. Lo psiconano ha chiamato il coppola boy per congratularsi. Il condannato è, prima di tutto, un perseguitato, un rifugiato politico. Per lui il Parlamento è il logico approdo. Quando arriva alla Camera o al Senato può finalmente delinquere in santa pace.
    D’Alema (mi fa uno strano effetto nominarlo, mi sembra di parlare di un trapassato) spiega che non c’è alcuno scontro tra la Casta dei politici e quella dei magistrati. Ed è vero, i magistrati stanno solo perseguendo, a norma di legge, la Casta dei delinquenti politici, in quanto delinquenti, non perché politici. Ma la confusione regna sovrana e la differenza tra delinquente e politico è sempre meno chiara ai cittadini.
    Dini, il consorte della vispa bancarottiera, parla di emergenza democratica. Non so perché, ma quando lo vedo ho l’impulso di tirare la catena del cesso. Forse un riflesso condizionato verso lo sterco. La famiglia Mastella si era messa in proprio. Li hanno beccati tutti, dal suocero alla moglie. Non si fa concorrenza sleale alle famiglie mafiose. Prima o poi si paga.
    Il presidente della Repubblica Napolitano tace, il presidente del Senato Marini tace, il presidente della Camera Bertinotti tace, il presidente del Consiglio Prodi invece parla. Dà il suo appoggio morale all’inquisito ceppalonico e alla moglie agli arresti domiciliari. Chi rappresentano queste persone? Tutto, ma non gli italiani onesti.
    De Magistris può restare a Catanzaro, ma non come Pubblico Ministero, rimane solo se non indaga più. Gli hanno tolto le inchieste e anche otto mesi di anzianità. La macchina usata non ancora. A questo punto gli indagati Mastella e Valium Prodi sono colpevoli, chi abusa della propria posizione per bloccare la magistratura è colpevole a priori. Anzi colpevole due volte. Sta arrivando lo tsunami, non ne sentite l’odore di fradicio nell’aria?
    Ps: La neve si scioglie. Ripeto: la neve si scioglie.
     
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  14. totti10gold
     
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    21 Gennaio 2008
    Una lettera da Vallanzasca





    Mi scrive Renato Vallanzasca, pluriomicida. Sta scontando l'ergastolo e ha passato in carcere una trentina d'anni. Leggendo la sua lettera ho una strana sensazione. Un ergastolano che mi ringrazia per averlo preferito a Contrada. Il motivo è economico. Vallanzasca non lo abbiamo pagato per delinquere, Contrada invece sì. E' una differenza non da poco per un genovese.
    Vallanzasca non si dichiara innocente, Contrada invece sì. Vallanzasca è in galera dal 1972, Contrada ha scontato qualche mese. La Grazia si può dare di fronte al pentimento e al riconoscimento delle proprie responsabilità. Non so se Vallanzasca è pentito, Contrada non lo è. Mi rimane il dubbio che l'ergastolo sia peggio della pena di morte e che la prigione senza un percorso di riabilitazione sia solo barbarie, vendetta, legge del taglione.

    "Grazie Beppe,
    mi sento di ringraziarti per le tue esternazioni che in in certo modo mi tirano in mezzo, anche se la tua, più che una cosa sentita... è stato un po' come scegliere il male minore!... Lo capisco, ma aldilà del fatto che io la galera non la auguro mai a nessuno... è la sostanza delle cose che differenzia questo signore da me: lui è un uomo di potere, anche se momentaneamente in disgrazia... io uno che gli stessi uomini di potere... metterebbero volentieri al muro!... Lui è un vecchio malato... io non sono così decrepito e, nonostante qualche acciacco... nessuno può dire che io stia morendo!... Lui dichiara di essere condannato ingiustamente... e io, che non sono un forcaiolo e che non ho nulla che mi possa permettere di contestare queste affermazioni, gli credo!... Io invece sono incontestabilmente colpevole!!... di tutto e di più!!... Lui è sponsorizzato da Mastella... lo stesso che ha espresso parere negativo alla mia domanda di Grazia!... anche se, a questo proposito, ci sarebbero parecchie cosette da dire!!!... Io sono un reietto... Lui uno che sa un sacco di cose un po' di tutti... Lui si è fatto metà della pena credo... io metà della pena non la potrei raggiungere neppure tra altri trent'anni... Insomma, tutto depone a suo favore!...
    Che poi io non cambierei neppure una ciocca di capelli né con il signor Contrada né con il signor Mastella, questo è un altro discorso!... In ogni caso, aldilà del fatto che comunque la Grazia non la chiederei più neppure... se per assurdo me la firmassero in anticipo!!.. Io non posso accettare neppure l'ipotesi che si possa ricorrere a un salomonico Cristo o Barabba... perchè non accetterei mai di riacquistare la libertà sulla pelle di un altro!!
    Comunque grazie!... Avevo già trovato il modo di parlare in un certo modo di te in un'intervista senza neppure conoscerti!!... Ora ho la conferma che il mio pensiero su di te era tutt'altro che mal risposto.
    Ancora grazie!... Un cordiale saluto." Renato Vallanzasca

    Ps: Renato, mi è venuto un dubbio, non è che mi hai scritto perchè vuoi che ti faccia compagnia in cella per tirarti su il morale?

     
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  15. totti10gold
     
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    22 Gennaio 2008
    Tempo scaduto





    I politici sono i maggiordomi dell’economia parassitaria o mafiosa o della combinazione della prima con la seconda. I padroni ordinano e loro eseguono. Il fuoco di copertura delle loro azioni è compito dei media, che rispondono comunque agli stessi padroni.
    Il cittadino può decidere solo in base alle informazioni di cui dispone. Va quindi tenuto in coma assistito.
    I media sono l’anello di congiunzione tra i politici e l’economia. Senza il sostegno dei media il politico non sarebbe eletto. Senza le menzogne dei media i politici non potrebbero agire indisturbati.
    Se l’inceneritore è buono per i media è buono per tutti. Se Andreotti è innocente per i media e non prescritto per le sue frequentazioni mafiose, diventa un perseguitato. Se Cuffaro ritorna al lavoro dopo una condanna a cinque anni è un fatto normale. Se nessun giornale nazionale esce con il titolo: “VERGOGNA!” in prima pagina per la telefonata Berlusconi/Saccà che prospetta un colpo di Stato uterino. Se Casini, in Azzurra Caltagirone, è invitato in televisione dallo zerbino Fazio a difendere Cuffaro senza contraddittorio, per esempio con Rita Borsellino. Se, se, se. Gli italiani sono stanchi di se.
    I media non riescono più a coprire la realtà della povertà, della corruzione, dell’incapacità degli inetti che stanno al governo e all’opposizione. Mastella in un altro Paese avrebbe fatto il lavapiatti in una pizzeria, lo pisconano avrebbe scritto libri di successo come “Le mie prigioni” o “Le televendite da Sing Sing”.
    Si preparano le elezioni. Con questa legge elettorale saranno riconfermati tutti. Non c’è il voto di preferenza. Le liste le decideranno i segretari di partito che confermeranno i loro servi e i famigli. La situazione economica è seria. La recessione americana sta arrivando e i più deboli ne pagheranno le conseguenze. L’Italia non può più reggere. Né un governo dello psiconano, né un governo di Topo Gigio che sono la stessa cosa. I due, mano nella mano, andranno a vedere a Roma la prima del film dedicato allo statista latitante Craxi da sua figlia.
    Il ritorno al voto con la legge elettorale porcata è un insulto agli italiani. Votare in questo caso non avrà alcun senso. Si votino da soli. Guadagneranno forse ancora del tempo, ma il loro tempo sta per finire.














     
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94 replies since 13/11/2007, 14:34   598 views
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